

della scuola media dei suoi figli, il software designer diventato imprenditore David Baszucki aveva deciso di prendersi il centro della scena, portando con sé una nuova invenzione, un progetto di simulatore 3D sul quale aveva lavorato giorno e notte. Sì, Baszucki, 59 anni, è uno di quei papà che non riescono a non immergersi nei progetti scolastici dei figli. Il progetto si basava su un programma che aveva creato negli anni ‘80, un simulatore bidimensionale chiamato Interactive Physics. La sua ex azienda, Knowledge Revolution, lo aveva concesso in licenza ai distretti scolastici americani, dove gli studenti lo avrebbero potuto utilizzare per simulare esperimenti scientifici. Ma la parte divertente era costruire e modellare oggetti digitali: case, automobili, qualunque cosa. Inoltre, gli utenti potevano prendere le loro auto digitali, e farle schiantare contro qualcosa, per poi ispezionare il danno. Ma un certo punto, gli utenti volevano anche “entrare nei mondi che stavano creando”, ricorda Baszucki. Non solo, gli utenti volevano i propri avatar e la possibilità di chattare con i propri amici, anche loro rappresentati da avatar. Baszucki ed Erik Cassel, un ingegnere del software con cui aveva lavorato in Knowledge Revolution, hanno iniziato a costruire quel mondo. Anni dopo, durante quella stessa fiera della scienza, attorno allo schermo del loro primo prototipo si era formata una folla di ragazzi. Uno per uno, avevano usato il simulatore per costruire, giocare e interagire. Questo gruppo di preadolescenti è stato una sorta di focus group iniziale per quello che sarebbe poi diventato Roblox, un mondo virtuale con un seguito che si è diffuso ben oltre i giovani nerd. Baszucki ha fondato Roblox, con sede a San Mateo, in California, nel 2004, e l’ha quotata in Borsa lo scorso marzo. La quotazione è stata una delle più grandi Ipo del 2021, con una valutazione da 41 mld di