
he cosa sono i Jinn di cui spesso parlano romanzi e film paragonandoli ai demoni descritti nella religione cattolica? Per poter affrontare questo argomento occorre capire che esistono delle similitudini, date da varie contaminazioni culturali, tra i Jinn, i demoni (intesi come li intende il cristianesimo) e i folletti descritti nel folklore italiano e internazionale. Un demone (, «essere divino») è un essere che si pone a metà strada fra ciò che è divino e ciò che è umano. Nella cultura religiosa greco-antica ha funzione di ostacolo tra queste due dimensioni. Nella filosofia greca, ha invece funzione di intermediario tra l’uomo e il divino. Già da questa breve analisi filologica del termine è possibile evincere che esistono due tipologie di , o forse due schieramenti degli stessi esseri: alcuni si porrebbero come ostacolo tra l’uomo e le divinità (quindi con connotazione negativa), altri sarebbero veri intermediari tra umani e nella loro originaria interpretazione. Più che altro è lecito supporre che l’antica concezione identificasse questi esseri non come assolutamente negativi o assolutamente positivi, ma come esseri liberi di fare sia del bene che del male, ergo neutrali e identificati come benevoli o malevoli in relazione allo specifico comportamento in un dato momento. Il demone quindi era originariamente un essere dal carattere neutrale, con il quale era meglio non scherzare, ma capace anche di fare del bene all’occorrenza. Lo stesso discorso vale per i demoni riconosciuti delle teosofie orientali, Cina e Giappone, in cui i demoni sarebbero esseri dal carattere neutrale e capaci di rapportarsi con gli uomini pacificamente, oppure mostrarsi malevoli e distruttivi. Ho fatto riferimento a esseri capaci di mostrarsi in forma materiale, ma principalmente formati da sostanza spirituale (invisibile in determinate condizioni, ma capace di agire sul piano fisico lasciando segni misurabili persino strumentalmente).