AL CUORE SI COMANDA

Alzatevi dal vostro comodo divano e andate a prendere una copia di Quattroruote del 2001, siamo sicuri che da qualche parte la conservate. Diciamo il numero di dicembre di quell'anno, sulla cui copertina campeggiava l'appena sfornata ammiraglia Lancia Thesis: sfogliatelo fino ad arrivare al listino delle auto nuove, studiatelo con un po' di attenzione e provate a contare quelle un po' "speciali" lì presenti.
Tralasciando le costosissime supercar, soltanto di coupé ne troverete una dozzina; se, poi, vi mettete a scandagliare tra spider e cabrio, scoprirete un'offerta ancora più ampia, fino a 15-16 modelli. Un bengodi, dal quale sembrava non voler restare escluso nessun costruttore, a partire dai generalisti. Il gruppo Fiat, per dire, proponeva le Alfa Romeo GTV Coupé e Spider, ma anche la meno costosa Fiat barchetta; l'Audi offriva la TT (anche Roadster); la Ford, la Puma; l'Opel, l'Astra Coupé. Peugeot e Renault, per parte loro, la 406 e la Mégane, entrambe coupé; Honda e Toyota, rispettivamente, la Integra e la Celica. En plein air, invece, si poteva viaggiare sulla classica Mazda MX-5, sull'ultima
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