Il Verdicchio dei Castelli di Jesi
ome i vini Verdeca e il Verduccio, anche il Verdicchio prende il suo nome dal colore dei chicchi da cui nasce che presentano fin da subito, e sino che caratterizza, poi, anche le sfumature nel vino stesso. Il vitigno Verdicchio ha origini molto antiche, tanto da essere stato citato nel dell’agronomo romano, vissuto agli inizi del I secolo dopo Cristo, Lucio Giunio Moderato Columella. Probabilmente nativo del Veneto, date le diverse somiglianze genetiche scoperte con il Trebbiano di Soave, oggi il Verdicchio è da considerarsi il più grande autoctono a bacca bianca della regione Marche. Circa il 90% del Verdicchio viene coltivato nei vitigni delle colline dei Castelli di Jesi, dove le piante vivono accarezzate dai venti che dall’Adriatico soffiano verso l’Appennino e viceversa, e in piccola parte nella zona di Matelica, nella provincia di Macerata. Per questo tale vino si diversifica, a seconda della provenienza, in Verdicchio dei Castelli di Jesi e Verdicchio di Macerata. La differenza tra i due non risiede solo nel nome, ma anche nella corposità e nelle note olfattive. Se il Verdicchio dei Castelli di Jesi risulta più corposo, quello di Macerata ha note olfattive più intense.
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