di neve e ghiaccio per gran parte dell’anno quella che segna il confine tra l’Italia, l’Austria e la Slovenia lungo il profilo aguzzo delle Alpi Giulie – con le cime dei massicci del Monte Santo di Lussari (1.790 metri), del Mangart (2.677), dello Jôf di Montasio (2.754), dello Jôf Fuart (2.666) e del Monte Canin (2.587) –, affiancate a sinistra dalle Alpi Carniche e a destra dalle Alpi slovene attraverso il passo del Predil. Crocevia di lingue, culture e tradizioni (anche culinarie, in un interessante incontro tra sapori friulani, carinziani e sloveni), il territorio montano che prende – graziosa e vivace cittadina all’estremità nord-orientale del Friuli Venezia Giulia – rappresenta il più affascinante lato invernale di una regione che al suo interno racchiude mare, campagna e montagna. Paradiso per sciatori e amanti degli sport invernali, questa è anche una zona ricca di storia e spiritualità: il convento che dal XVI secolo svetta in cima al , edificato su una preesistente cappella trecentesca, è un luogo di pellegrinaggio che attira senza distinzioni genti di lingua e provenienza germanica, slava e romanza (vale a dire di chi parla friulano e italiano), ed è per questo detto “dei tre popoli”.
Lo spirito degli alberi
Jan 10, 2022
3 minutes
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