Melaverde

Perlage unico

 che fu, nel 1570, un medico bresciano - Gerolamo Conforti - a precedere le intuizioni dell’illustre abate , evidenziando la notevole diffusione e il largo consumo che i vini franciacortini con le bollicine avevano in quell’epoca, definendoli “mordaci”, cioè briosi e spumeggianti. Una storia che affonda le proprie radici lontano nel tempo. Sulle colline della Franciacorta, infatti, la viticoltura e la produzione di un vino “mordace”, seppur con alti e bassi, non s’interruppe mai, dal sedicesimo secolo a oggi. di Franciacorta DOC ottenuto da uve Bianco con la possibilità di aggiunte di Grigio e Nero. Dagli anni ’80, invece, i nuovi produttori che sono arrivati in Franciacorta hanno avuto il grande merito di valorizzare la qualità del prodotto, inaugurando la fortunata unione di e Bianco che ha portato al milione di bottiglie vendute, e alla conseguente costituzione del Consorzio volontario per la tutela dei vini Franciacorta con 29 produttori associati. Nel 1995 Il logo consortile diventa l’unica identificazione del Franciacorta DOCG, il primo brut italiano a ottenere il riconoscimento di garanzia. Nel settembre dello stesso anno il Consorzio approva il disciplinare di produzione del Franciacorta DOCG. La sua produzione è consentita in un territorio della provincia di Brescia di rara bellezza: un fazzoletto di terra che si estende a sud del Lago d’Iseo. La Franciacorta è situata all’estremo confine settentrionale della Pianura Padana e contemporaneamente incastonata nel sistema prealpino, a sud del lago di Iseo, pertanto pur risentendo di un clima di tipo continentale, trae enormi benefici dalla vicinanza del lago che ha un enorme effetto mitigante delle temperature sia d’estate che d’inverno. La presenza del lago e delle torbiere contribuisce all’instaurarsi di un clima particolarmente favorevole alla vite tra aprile e ottobre. Il paesaggio viticolo è altresì riconoscibile per le vigne permanentemente inerbite che garantiscono una maggiore protezione del suolo, il mantenimento della fertilità, l’incremento della sostanza organica e il controllo della vigoria del vigneto. Questa sorta di “architettura naturale” del vigneto offre la garanzia di sviluppo della vegetazione in equilibrio con le esigenze di produzione sul profilo qualitativo e quantitativo. Il risultato finale è l’ottenimento di mosti con un profilo olfattivo ricco e complesso, con maturità di frutto uniche ma allo stesso tempo con il giusto grado di acidità, tale da garantire equilibrio, freschezza e longevità al Franciacorta. L’obiettivo che ha guidato i produttori negli ultimi decenni è stato fondato sui valori di qualità ed eleganza: ricerca, passione, innovazione e dedizione hanno portato le bollicine Franciacorta a diventare le più celebri espressioni di Metodo Classico italiano.

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