IL MISTERO DEL CHIP SCOMPARSO
Sapete quanto costa un semiconduttore? Da uno a due dollari. Insomma, un euro e mezzo al massimo. Un'intera auto, difficilmente meno di 10 mila. Giusto per dare il senso delle proporzioni. Eppure il piccolo Davide elettronico, alla base dei circuiti integrati, sta mettendo in ginocchio il Golia di acciaio: una pulce – anche per dimensioni – con la forza di cento braccia. A causa sua, le linee produttive di quasi tutti i costruttori hanno rallentato i ritmi e, in molti casi, si sono fermate. Motivo: la sparizione, appunto, dei semiconduttori.
La crisi dei microchip, che da tempo tiene banco sui mezzi d'informazione e che ora – con la società di consulenza AlixPartners che prevede 90 miliardi di euro in fumo e 3,9 milioni di auto prodotte in meno nel 2021 – inizia a toccare lavoratori, concessionari e consumatori, è uno di quei casi dalla genesi un po' misteriosa. Le fabbriche si fermano perché mancano i mattoncini del-l'"intelligenza" che presiede a innumerevoli funzioni. Ma dove sono finiti?
Come in ogni giallo che si rispetti, la soluzione dell'enigma riserva qualche colpo
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