DONGO E IL LAGO DI COMO. VIAGGIO NELLA STORIA MODERNA

Come spesso mi accade, mi sono lasciato trasportare dal viaggio “zigzagando” lungo l’Italia, da nord a sud e poi ancora nord, alla ricerca di qualcosa di indefinito che mi emozionasse a tal punto da desiderare di condividerlo con i lettori. L’Italia, sotto il profilo paesaggistico, culturale e architettonico è tutta bellissima, ma ciò che vedevo non era in sintonia con lo stato d’animo del momento, finché non ho raggiunto il lago di Como e la sua superba scenografia, illuminata da una luce speciale che mette in rilievo le forme di un paesaggio ricco di suggestioni ambientali e urbanistiche. Incantato dalla vista che si gode dal paese di Brunate, sul crinale del monte Tre Croci abbellito da sontuose ville liberty, decido di approfondire inoltrandomi in questa ricognizione esplorativa del lago che qui prende il nome di Lario.
Per me, fino a ieri, era solo un luogo di transito verso la Svizzera, non avevo mai percepito questa atmosfera mitteleuropea che caratterizza tutto il percorso lungo la striscia di asfalto che si snoda accanto alla costa di questo pittoresco e incantevole specchio d’acqua, formatosi ai piedi delle Prealpi. A cominciare dal porticciolo di Cernobbio e da Villa d’Este, per secoli dimora
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