Inventato in Cina circa 2mila anni fa, il tofu fa parte ormai delle culture asiatiche e non solo, assumendo nuove forme e sapori. Per produrlo, i germogli di soia essiccati vengono immersi in acqua e poi macinati e filtrati fino a ottenere del latte di soia. Agenti coagulanti fanno sì che il latte formi dei grumi di proteina vegetale che poi vengono tramutati in vari tipi di tofu. Il rapporto acqua-proteina può essere modulato infinite volte per ottenere diverse consistenze, adatte ad assorbire qualsiasi aroma si voglia aggiungere. «Anche se per molte persone il tofu non sa di niente, è un piccolo grande ingrediente» dice Andrea Nguyen, esperta in materia e autrice di libri di cucina che ci ha fatto conoscere i suoi tipi di tofu preferiti (li trovate in queste pagine). Se siete così fortunati da riuscire a trovare del tofu fresco, provatelo in preparazioni semplici che possano metterne in risalto cremosità e dolcezza. Ma non tralasciate il tofu più comune che si trova nei supermercati – sia quello soffice sia quello più raffermo – perché può senz’altro assumere il ruolo da protagonista in qualsiasi pasto, da un croccante panino (vedere pag. 106) a un donut dalla texture deliziosamente gommosa (pag. 107).
HONG FU RU P. 105
Questo tofu fermentato piuttosto acre è di un colore rosso intenso per via dell’aggiunta di lievito di riso rosso fermentato al liquido di salamoia. Si trova anche in versione bianca, con il nome (nella pagina a fianco).