


nel capoluogo partenopeo, mangiare una pizza – anche solo una di quelle “a portafoglio”, ripiegata su se stessa e da consumare in piedi – è d’obbligo. Ed è di certo altrettanto doveroso visitare almeno una volta i locali dei maestri riconosciuti di quell’”Arte del pizzaiuolo” dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO: che si tratti dei portabandiera della tradizione più pura, come Antonio Starita o anche Gino Sorbillo, o dei pionieri dell’avanguardia che ha scosso la pizza napoletana nell’ultimo decennio, da Enzo Coccia ai fratelli Salvo (Francesco e Salvatore da un