IL PONTE DEI VENDITORI DI SOGNI

Non il Naviglio delle Ville Venete e del Burchiello, per altro meraviglioso. Ma un tratto ancora in gran parte selvaggio di un fiume che, scendendo dai laghi di Levico e Caldonazzo, nell’alta Valsugana, a Bassano del Grappa incontra la pianura e da lì prosegue ancora per un bel tratto scorrendo libero tra candidi ghiaioni e boschetti decidui. Per poi, nel suo avvicinamento a Padova, farsi incanalare entro alti argini ed essere pigramente condotto sino all’Adriatico, a nord del Po. In tutto 170 chilometri. Davvero non molti. Sufficienti, tuttavia, per collocare il Brenta al tredicesimo posto tra i fiumi di casa nostra.
“La” Brenta (al femminile nel dialetto veneto), quando vuole, fa paura. Le sue “brentane”, quandio arrivano, spazzano via tutto quello che incontrano. E ne sa qualcosa il simbolo di questo nostro itinerario, il Ponte di Bassano. Riaperto, proprio in queste settimane, dopo l’ennesimo, complesso restauro.
Arriviamo ad ammirarlo, quel mitico Ponte, partendodall’uscitadiPadova Ovest. Il percorso in pianura attraversa luoghi e cittadine molto note e per questo ci limitiamo ad una rinfrescata veloce di alcune delle meraviglie di questo territorio tra le province di Padova e Vicenza. Giusto una sosta a Piazzola sul Brenta, perché è sempre un gran
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