I TITOLI DEL 2021 INVESTIRE NELLA GRANDE RICOSTRUZIONE
TRA LE TANTE preoccupazioni che hanno tenuto svegli gli americani durante il 2020, una di quelle più gravi è associata all’idea di una ripresa dalla pandemia ‘a forma di K’. I dati ci dicono infatti che un anno di lockdown, isolazionismo commerciale e incertezza ha allargato il gap economico tra i tutelati che hanno continuato a lavorare da remoto e i lavoratori frontline non tutelati in crescente difficoltà: i due gruppi si muovono in direzioni opposte, come le braccia di una ‘K’.
Il mercato azionario, intanto, ha seguito la sua personale ‘K-shaped recovery’, sebbene sia una ripresa, ma con conseguenze meno rilevanti. Sostenute da eventi che ci hanno resi più dipendenti che mai dalla tecnologia, dall’e-commerce alle teleconferenze, le azioni delle cinque Big Tech riunite sotto il brutto acronimo FAAMG (Facebook, Apple, Amazon, Microsoft e Google) sono cresciute del 52,5% in un anno, rispetto al 6,3% degli altri 495 membri dello S&P 500. Insieme, hanno raggiunto una capitalizzazione da 7,2 trilioni di dollari. Se voleste tenere il vostro intero portafoglio in un tipico ETF basato sulla capitalizzazione dello S&P 500, il 23% dei vostri asset si ritroverebbe parcheggiato su quei cinque titoli.
Nonostante si prospetti un inverno molto difficile, c’è la possibilità che i nuovi vaccini Covid-19 aiutino l’economia globale a superare la pandemia nel 2021. E, con un po’ di fortuna, possano portare a una ripresa abbastanza forte da mandare KO entrambe quelle ‘K’.
Quando si parla di azioni, quel raggio di speranza sta portando gli esperti a riconsiderare dove puntare i propri soldi. Nelle industrie più colpite dalla pandemia, pensano i professionisti, i titoli delle aziende dovrebbero avere più spazio per rimbalzare quando i bilanci torneranno a crescere. “Le azioni delle imprese finanziarie, industriali, di materiali e di beni voluttuari sono quelle
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