IL COLORE DELLA CASTAGNA
onalità naturale e morbida, il marrone, così per come lo conosciamo è una sfumatura molto utilizzata e amata tanto dall’universo della moda quanto dal mondo dell’arredo. Declinato più che nelle sue diverse sfumature, nei suoi tanti Ponte alle Grazie, Milano 2010, ne parla in questi termini: «In francese l’aggettivo marrone, derivato nel XVIII secolo dal nome di un frutto, una grossa castagna, a sua volta apparso nel XVI secolo e di etimologia incerta, è diventato da qualche decennio di uso più frequente di bruno, soprattutto nella lingua parlata… La parola marrone evoca non solo un bruno rossastro analogo a quello dei frutti dello stesso nome, ma anche l’idea di un bruno caldo e umido che ricorda quello degli escrementi. Da qui la connotazione spesso peggiorativa di cui si carica quando viene usato per designare una sfumatura di colore. I bambini da parte loro ignorano spesso il termine bruno e amano utilizzare questo termine associato a un frutto rotondo, quindi ludico e a un colore più o meno scatologico». Una valenza simbolica, data dal nome, che non ha comunque impedito a questo colore di farsi spazio nell’universo delle tonalità più utilizzate e interessanti. In casa, soprattutto, è un colore che troviamo declinato di continuo, su materiali (è il colore del legno per antonomasia) e arredi e, negli ultimi tempi, viene spesso scelto da interior design e architetti per creare, per esempio, combinazioni e mix cromatici nuovi. Accostato per esempio alle sfumature più sature di blu, ai rosa più densi o ai verdi più luminosi e brillanti permette di sviluppare ambienti caldi e armoniosi. Perfetto sia per gli stili più classici e tradizionali sia per le soluzioni più contemporanee, è una tonalità che consente di sperimentare inediti e interessanti accostamenti.
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