Nautica

L’UNICO. IL SOLO.

Un successo niente affatto scontato. Ma pieno e fortemente voluto, questo bisogna proprio riconoscerlo. E grazie a questa ferrea determinazione, la 60a edizione del Nautico di Genova, svoltasi dall’1 al 6 ottobre, si è stagliata prepotentemente sullo sfondo di un anno fieristico paurosamente desolato a livello mondiale, essendo stati cancellati – solo per fare qualche esempio in ordine sparso - i saloni di Palm Beach, Newport, Palma, La Rochelle, Parigi, Amsterdam, Monaco e, soprattutto, quello dell’eterna rivale Cannes. Se a ciò si aggiunge l’alone di incertezza che già avvolge le manifestazioni del 2021, a partire da quella di Düsseldorf (23-31 gennaio) per la quale si prevedono complicatissimi protocolli sanitari, la fotografia che ne scaturisce inquadra – in primissimo piano - un unico soggetto di consolidata levatura internazionale: Genova appunto. Va pur detto che, in questa sua sofferta salita verso la vetta, Confindustria Nautica ha trovato nelle persone del sindaco Marco Bucci e del presidente della Regione Giovanni Toti due partner estremamente determinati nel non farsi ostacolare dalla pandemia e nel cogliere l’occasione di riaffermare quell’orgoglio ligure che già avevano manifestato - ampiamente e comprensibilmente – in occasione della ricostruzione del ponte sul Polcevera. Il salone che ne è risultato non ha precedenti. Vuoi per questa strana condizione monopolistica, vuoi per la pressione psicologica che la pandemia ha esercitato su espositori e pubblico, vuoi per i protocolli di sicurezza rigidamente applicati al ticketing (ma assai meno all’interno della mostra), questa sessantesima edizione va guardata con occhi diversi rispetto al passato. Alessandro Campagna, direttore generale della società I Saloni Nautici, emanazione organizzativa di Confindustria Nautica, l’ha definita “espressione di un cambio di paradigma che ha portato a una forte presenza di pubblico qualificato, specializzato e orientato al business”. E gli fanno eco le dichiarazioni di tanti espositori che, proprio grazie a quella parziale rarefazione di visitatori, hanno potuto lavorare con maggiore concentrazione e – a quanto si dice – con insperato profitto. Non potendo calcolare la percentuale delle persone che hanno acquistato o che perfezioneranno l’acquisto entro la fine dell’anno, possiamo dunque solo dire che questa positiva scrematura ha in buona parte compensato il netto calo di presenze rispetto allo scorso anno: 71.168 contro 188.404. Stessa tendenza al ribasso per quanto riguarda le imbarcazioni esposte: cosa prevista, in quanto molti dei cantieri assenti avevano annunciato la loro rinuncia per il pericolo di contagio; altri avevano dato per scontato che il Nautico sarebbe stato cancellato all’ultimo momento. Leggermente diverso il motivo più diffusamente dichiarato per spiegare il calo delle novità: in questo caso, infatti, è stato il lockdown di primavera a rallentare drasticamente – se non addirittura a fermare del tutto - l’attività produttiva dei cantieri che, perciò, in molti, si sono trovati irrimediabilmente in grave ritardo su tutti i loro programmi. Chi invece, per fortuna o per bravura, è riuscito comunque a rimettersi in carreggiata, costituisce l’oggetto delle pagine che seguono: settore per settore, le novità per la prossima stagione.

De Antonio Yachts ha presentato il D28 Open, un motoscafo di 7,99 metri di lunghezza, con la possibilità di aggiungere una piattaforma di poppa che lo prolunga di mezzo metro.

La sua caratteristica più evidente è la cofanatura dei motori fuoribordo che, così nascosti sotto la pontatura della poppa, permettono di recuperare ulteriore spazio in coperta. Il design esterno si distingue anche per un’imponente console con finiture di colore nero che conferisce eleganza e sportività all’assieme.

L’impostazione walkaround permette un comodo il passaggio tra i vari ambienti esterni, favorito dal piano di calpestio che si sviluppa sullo stesso livello.

Numerose le sedute e due le zone solarium per una portata massima è 10 persone. L’interno della console comprende una toilette completamente attrezzata.

Il Jaguar 5.7 SE proposto da Guarascio Group può essere considerato perfettamente adatto a chi vuole iniziare a navigare senza possedere la patente, in quanto anche con soli 40 HP è in grado di planare agevolmente, fermo restando che la potenza massima applicabile è di 100 HP. Il design è caratterizzato da linee morbide e avvolgenti e molti accessori sono già integrati nel modello base. Salpa propone un nuovo modello in due versioni: il Sun-Six Jet Set e il SunSix Free Way, che ne costituisce la versione più sportiva, riconoscibile per alcuni accessori e per la particolare grafica.

Lo scafo può montare motori da 40 a 140 HP (package con Yamaha) e ha una portata massima di 7 persone. Buona la dotazione di serie e ampia la scelta di optional. Due nuovi modelli di Karnic: l’SL 701 e l’SD 7.0 Cabin, in packaging con i motori Selva.

In entrambi i casi, la struttura dello scafo è interamente in schiuma composita iniettata e quindi inaffondabile, la console ha abbondanza di spazio e altezza libera adeguata per un comodo utilizzo della toilette chimica.

Lo standard delle finiture e dei dettagli è molto elevato e, grazie al design modulare, è possibile scegliere tra diverse configurazioni. Il Cabin dispone anche di un volume adatto a due persone o comunque utile per riporre le attrezzature da mare.

In linea con gli altri modelli prodotti da Clear Italian Design, l’Aries Open mostra stile e qualità di prim’ordine. Curve morbide, ottimi spazi di movimento, finiture di ottimo livello caratterizzano questo scafo che garantisce buone prestazioni anche solo con un 40 HP rendendosi molto interessante anche in funzione dei consumi d’esercizio. Il cantiere Conero ha esposto al pubblico per la prima volta il suo King Fisher Luxury, un center console molto economico ma che, nella sua semplicità, può risultare particolarmente interessante come barca per la pesca sottocosta. Molti gli accessori compresi nel prezzo base, come la cuscineria, il tavolo, il rool-bar e il T-Top in tela; interessanti gli extra che si possono ordinare a parte, come il musone di prua, il serbatoio in acciaio e i portacanne da incasso aggiuntivi.

È una barca che naviga bene anche con 40 HP.

Trimarchi ha presentato il 57 S Pro, in realtà una rivisitazione soprattutto per quanto riguarda la coperta, peraltro arricchita da parecchi accessori standard. Caratteristici gli ampi cuscini prendisole a prua e a poppa, che lo rendono adatto alle famiglie numerose.

Il Mimì 850 Classic è un gozzo con caratteristiche di pregio, soprattutto per ciò che riguarda i materiali e le metodologie costruttive: per esempio, la coperta in teak massello stagionato e lo scafo laminato con il metodo dell’infusione sottovuoto, a vantaggio del peso e della solidità.

A renderlo originale è pure la timoneria a barra, che indubbiamente ne aumenta il fascino. Il cantiere napoletano dichiara una velocità massima di 20 nodi con uno Yammar da 110 Hp.

Dellapasqua ha messo in catalogo il DC Seven Sport in una versione inedita, dotata di motore entrofuoribordo. La console, ampia e aerodinamica e il colore nero con finiture rosse ne accentuano l’impronta sportiva che, in ogni caso, è data soprattutto dalla carena, ampiamente sperimentata con grande successo sui campi di gara.

Basti pensare alle vittorie nei campionati offshore italiano ed europeo. Originale il capodibanda che, decisamente ampio a prua, si riduce drasticamente a poppa per dare maggiore ampiezza al pozzetto.

Già assai versatile, il natante offre notevoli possibilità di personalizzazione, grazie alla disponibilità del cantiere ad andare incontro alle esigenze della clientela.

A Genova ne è stata presentata anche la versione Cabin, sviluppata sulla base della versione fishing con l’aggiunta di una piccola cabina a prua.

Accessoriata per la pesca, con portacanne, vasca del vivo e t-top in vetroresina, dispone anch’essa della famosa carena che permette un’agevole navigazione anche in condizioni di mare formato.

Lo stile è tipicamente nordico, essenziale e un po’ spigoloso, ma il suo fascino un po’ professional va trovando sempre più consensi anche sul nostro mercato. Del resto l’Axopar 28 Cabin mostra in mare le sue qualità migliori, con una carena a doppio step che non teme il mare formato anche alle massime velocità (46 nodi con i 2x200 HP) e con una configurazione della cabina che consente di navigare in ogni stagione. Dei quattro lay-out alternativi per la zona poppiera, uno offre due posti letto sufficientemente comodi per affrontare un week end, lasciando a prua un comodo spazio di seduta/prendisole. Axopar vanta anche una partnership di lusso con il marchio Brabus, che realizza versioni decisamente particolari dei modelli del cantiere scandinavo. A Genova era esposto lo Shadow 900, elaborazione dell’Axopar 37, barca che presenta sofisticati materiali costruttivi, dato che alla vetroresina si affianca un ampio uso di carbonio e kevlar, e che è disponibile in molte varianti cromatiche. Fermo restando che l’elemento fondamentale resta la sua “cattiveria”, dato che equipaggiato con due Mercury Ve-rado da 450 HP può superare agevolmente i 50 nodi.

Dotandosi di uno spazioso flybridge, forse a scapito di un leggero appesantimento del design, il nuovo Antares 11 Flybridge di Beneteau ha ampliato notevolmente le sue possibilità di spazio e di comfort di bordo. Anche perché non parliamo di una semplice plancia di guida sopraelevata, ma di un vero e proprio ponte superiore con tanto di spazio prendisole, dinette e possibilità di tendalino di protezione. Il pozzetto, già ampio e confortevole, può incrementare la sua superficie abbattendo la murata di dritta, creando così una terrazza sul mare decisamente piacevole, e si allaccia al living e al vano cucina attraverso un comodo piano flush deck. Nella sua veste di family cruiser il nuovo Antares presenta sottocoperta interni luminosi ed accoglienti, con una capacità di posti letto che, considerando la trasformabilità della dinette del quadrato, può arrivare a 7, con disponibilità di toilette con doccia in vano separato. La motorizzazione fuoribordo può arrivare a un massimo di 2x300 HP.

è un day boat piccolo ma completo, divertente da guidare grazie al brio concesso dai 2x250HP fuoribordo e gradevole nel design sportivo, accentuato dai pattini prominenti della carena e dalle finestrature laterali. Piccolo ma completo dicevamo, infatti non manca l’ormai irrinunciabile terrazza laterale che si apre sulla murata di sinistra e non manca un mini vano cucina a sinistra della plancia di guida. La sigla , che differenzia questo modello dallo Space-Deck, indica

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