PALEONTOLOGIA A PRANZO NEL GIURASSICO
opo quasi dieci anni di studi i paleontologi sono venuti a capo del mistero dell’ultimo pasto di). Si tratta di un rettile marino lungo quasi cinque metri e vissuto 230 milioni di anni fa, che mostrava uno strano ammasso di ossa nello stomaco. Finalmente si è potuto stabilire che quelle ossa appartenevano a uno , un altro rettile acquatico lungo quasi quattro metri. Più esattamente sono le ossa del tronco e degli arti. Si supponeva che queste creature cacciassero anche prede di grosse dimensioni, ma non esistevano prove. Ora, invece, oltre alla prova documentata si è anche potuto ipotizzare che gli ittiosauri attaccavano le prede lateralmente, in modo da addentarne il tronco per poi scuoterlo violentemente, la stessa tattica utilizzata oggi dalle orche. Normalmente la testa e la coda della vittima non venivano ingerite, per questo nello stomaco non se ne è trovata traccia.
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