Andrea Kerbaker a parte l'invenzione, avvenuta in Germania l'intera storia della stampa è italiana
Per un amante dei libri la Kasa di Andrea Kerbaker è una specie di El Dorado: 30mila volumi stipati in ogni dove, sulle mensole fino al soffitto, accatastati sul pavimento, incastrati dentro a nicchie, in cucina e in bagno. Libri di ogni epoca, lingua, fattura e formato, suddivisi secondo la logica del proprietario: quelli antichi e precedenti al Novecento; quelli con le dediche; gli stranieri; le poesie; i libri d’arte e sul cinema. Tutti sfogliabili, «per fuggire dal timore reverenziale che spesso si ha nei confronti delle collezioni», spiega il padrone di casa. Lo sguardo vorrebbe registrare tutto, ma rimbalza da poster a fotomontaggi, illustrazioni di Guido Scarabottolo, e opere di Francesco Musante, Tullio Pericoli, tavole di Mirò, sculture di carta, ceramiche e locandine di film. C’è anche la sezione dedicata ai laboratori dei bambini, che hanno creato una città dei libri in miniatura.
«Frequento le bancarelle da quando ho nove anni. Andavo al mercato di Kerbaker sorride « ‘Hai visto questo?’ . »
Stai leggendo un'anteprima, registrati per continuare a leggere.
Inizia i tuoi 30 giorni gratuiti