SULLE TRACCE DELL’ARCA DELL’ALLEANZA
C’è chi sostiene di avere prove concrete che l’Arca si trovi in una chiesa in Etiopia; sarebbe custodita da un guardiano che dedica a questo mistero la sua intera vita, l’unico a cui sarebbe permesso vederla.
Secondo l’Antico Testamento l’Arca dell’Alleanza è la cassa in cui Mosè ripose le Tavole della Legge, cioè le tavole di pietra su cui la mano di Dio incise i dieci comandamenti. Secondo la tradizione, il prezioso cofano possiederebbe dei misteriosi poteri: illuminarsi di luce divina e generare lampi e folgori in grado di incenerire chiunque, proprio come viene mostrato nei Predatori dell’Arca perduta, celebre primo capitolo della saga cinematografica di Indiana Jones.
La sua storia ha attraversato più di 3000 anni, il suo mistero è giunto sino a noi passando – solo per citare alcune suggestioni – per il grande Tempio di Salomone, la deportazione Babilonese e la mitica Regina di Saba. Una reliquia che per molti risulta svanita per sempre, anche se c’è chi sostiene di avere prove concrete che si trovi in una chiesa in Etiopia e sarebbe l’Arca era una cassa di legno di acacia, rivestita d’oro, sormontata da un coperchio anch’esso di oro puro, con sopra due statue di cherubini con le ali spiegate. Anche le dimensioni erano note: due cubiti e mezzo di lunghezza, un cubito e mezzo di altezza e di profondità (1 cubito corrisponde a 44,4 cm). Ai lati vi sarebbero stati quattro anelli per infilarvi le aste di legno necessarie per il trasporto.
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