TREKKING URBANO SULLE ANTICHE PIETRE




Secondo Plinio il Vecchio i romani, a differenza dei greci, furono eccezionali in tre cose: nel costruire acquedotti, nel disporre le cloache sotto terra e nell’aprire nuove strade. Era il 312 a.C. quando Appio Claudio Cieco iniziò i lavori per collegare Roma a Capua al fine di permettere il movimento veloce delle truppe; in seguito il tracciato fu prolungato fino a Brindisi, fondamentale ponte commerciale e militare verso l’Oriente. Era la via Appia, la Regina Viarum (regina delle strade), universalmente ritenuta una delle più grandi opere d’ingegneria civile del mondo antico per l’enorme impatto economico, militare e culturale che ha avuto sulla società romana. L’opera fu anche la regola per tutte le future strade consolari: ne stabiliva misure della carreggiata e dei marciapiedi, la disposizione delle stazioni di posta e dei servizi per i viaggiatori gestiti da personale dedicato chiamato “curatores”. Diversi monumenti funerari erano stati posti lungo il percorso, sia per omaggiare grandi uomini di Roma, sia per sollevare il viaggiatore dalla monotonia del viaggio. Infine, diversi patrizi romani scelsero questa via per costruire dimore di lusso lontane dal caos della città.
Di tutto quest’antico splendore oggi ne possiamo
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