IL DEL DUELLO FUTURO

tra due grandi potenze degenerano velocemente come è successo durante i litigi tra Usa e Cina di fine luglio. Quando gli Stati Uniti hanno ordinato alla Cina di chiudere il suo Consolato a Houston in 72 ore, a tutti è sembrata una punizione per il presunto furto di ricerche sul Covid-19 e altre importanti informazioni da parte di hacker cinesi; il Dipartimento di Giustizia aveva annunciato le accuse quello stesso giorno. O forse era solo una nuova risposta al pugno duro di Pechino su Hong Kong, per il quale gli Stati Uniti avevano già revocato lo status speciale della città nell’ambito degli scambi commerciali. Ma il Dipartimento di Stato ha detto che la vera ragione erano gli anni di “intenso spionaggio illegale e operazioni di disturbo”. Ma allora perché chiudere il Consolato in quel momento? Praticamente tutti gli analisti concordano che la tempistica dipenda dalle elezioni presidenziali, con il Presidente Trump e l’ex Vice Presidente Biden che cercano di apparire duri e inflessibili nei confronti della Cina. Certamente non si è trattato del solito teatrino diplomatico. È stato un fatto senza precedenti. Nei 41 anni di relazioni formali tra i due Paesi, gli Usa non avevano mai ordinato la chiusura di una sede diplomatica cinese. Entrambe le parti hanno rimpiazzato le consuete schermaglie con le offese esplicite. Gli Stati Uniti “non tollereranno le violazioni cinesi della nostra sovranità
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