Mister 100 OMICIDI
Per raccontare l’esistenza di Pedrinho Matador (serial killer che si porta sulle spalle dai 71 ai 100 omicidi), a differenza della grande maggioranza dei suoi simili abbiamo una via maestra: i tatuaggi che ne marchiano il tronco e le braccia. La maggior parte di essi possiede un significato molto importante per la sua biografia, costituisce un pezzo di identità e non solo una moda carceraria. Siano disegni o scritte quelle che ci troviamo di fronte, nel loro complesso ricostruiscono una singolare ma razionale mappatura di un’intera vita…
SONO CAPACE DI UCCIDERE PER AMORE
Sul suo braccio destro campeggia la scritta: Sou capaz de matar por amor (Sono capace di uccidere per amore). Pedro Rodrigues Filho nacque in una fattoria di Santa Rita do Sapucaí il 17 giugno 1954. I suoi genitori si chiamavano Pedro Rodrigues e Manuela; la coppia aveva anche una figlia. Caso più unico che raro, egli sperimentò atti di violenza ancora prima di aver lasciato il grembo materno: il padre, un litigioso ubriacone, nonostante la gravidanza non le risparmiò ripetute percosse colpendola al ventre. Esse provocarono il danneggiamento del cranio di Pedro prima della sua nascita (una lieve ferita alla testa che si nota ancora oggi).

Si potrebbe azzardare che decidesse di uccidere in un certo senso fin dal ventre materno, per difendere sé stesso e la propria mamma. . Anche se non subito. Prima infatti, a soli 15 anni, lo difese, quel padre indegno (che forse abusò anche di lui), quando questi venne licenziato dopo esser stato accusato dal vicesindaco di Alfenas di rubare dalle mense delle scuole dove lavorava come guardiano. Il sindaco sparò a Rodrigues senior, ma non lo uccise; Pedrinho invece non fallì il colpo e mandò all’altro mondo tanto il politico
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