Candele, dolci e “castradina”
Il è una festa speciale (e ufficiale) per i veneziani, istituita nel 1631 dal Doge Niccolò Contarini per festeggiare lo spegnimento. Fu necessario piantare migliaia di pali – c’è chi dice siano oltre un milione –per gettare le fondamenta di questa meraviglia barocca del Longhena e consentirle di svettare sul triangolo di terra di Punta della Dogana, tra Canal Grande e Canale della Giudecca. Si decise di collegarla ogni anno al sestiere di San Marco grazie a un provvisorio ponte votivo di barche, attraversato ancora oggi per l’occasione da centinaia di residenti, curiosi e pellegrini in processione. Dalle 6h alle 20h si susseguono messe a cadenza serrata (quella officiata dal Patriarca di Venezia si svolge alle 10h), si accendono in chiesa migliaia di candele per evitare malanni nell’anno a venire e banchi di dolciumi riempiono il selciato. Anche chi non è religioso apprezzerà la , il piatto di origine dalmata che si consuma alla vigilia della festa: una zuppa a base di cosciotto di montone affumicato e verza.
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