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L'impresa sociale nel sistema di Welfare: Il "modello" del Circolo cooperativo
La cooperazione nell'anno 2000: Rapporto di A. F. Laidlaw
CLAI, cinquant'anni di vita
Ebook series14 titles

Prassi Cooperative

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About this series

Il movimento cooperativo in India ha conosciuto una crescita impressionante negli ultimi decenni ed oggi è considerato uno dei più rilevanti al mondo. Contemporaneamente, l’India continua ad essere in cima alle classifiche per le disuguaglianze interne dei redditi, la presenza di lavoro coatto e la povertà estrema. Un’ormai consistente letteratura ritiene che le cooperative, in quanto tali, siano utili strumenti di lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Il presente lavoro utilizza il caso indiano per discutere la relazione tra la diffusione del movimento cooperativo e il problema dell’emancipazione di gruppi sociali subalterni.
Questo saggio analizza i diversi settori di diffusione cooperativa, con particolare enfasi sul settore agricolo, per evidenziare i nodi aperti della cooperazione indiana e i casi di successo. Attraverso uno sguardo transdisciplinare, viene messo in evidenza come la forma di impresa cooperativa, nelle sue differenti declinazioni, costituisca uno strumento efficace di mutamento sociale solo nel momento in cui interviene sulle asimmetrie esistenti, intese in termini di ricchezza e accesso alle risorse (economiche, sociali e culturali). Il movimento cooperativo indiano viene perciò analizzato in riferimento al contesto locale prestando particolare attenzione alla povertà e all'esclusione sociale. Esse vengono, infatti, considerate come fenomeni multi-dimensionali. Il presente saggio sostiene come la cooperazione abbia bisogno per svilupparsi di trarre nutrimento da prassi e teoria cooperative. Si sottolinea in questo modo la necessità di elaborare una teoria politica della cooperazione in grado di ridare forza al progetto cooperativo.
LanguageItaliano
PublisherHomeless Book
Release dateOct 27, 2011
L'impresa sociale nel sistema di Welfare: Il "modello" del Circolo cooperativo
La cooperazione nell'anno 2000: Rapporto di A. F. Laidlaw
CLAI, cinquant'anni di vita

Titles in the series (14)

  • CLAI, cinquant'anni di vita

    9

    CLAI, cinquant'anni di vita
    CLAI, cinquant'anni di vita

    La cooperativa emiliano-romagnola CLAI rappresenta una realtà significativa, anche come fatturato, occupazione e patrimonio, della cooperazione agroalimentare in uno dei bacini cooperativi più conosciuti ed importanti a livello mondiale come quello imolese. La CLAI nei suoi cinquant'anni di vita continua a rappresentare un modo di intendere e praticare la cooperazione. Questa monografia intende documentarlo ed argomentarlo, così come evidenziare cosa ha comportato la scelta iniziale e poi coerentemente mantenuta di essere una cooperativa fedele alla sua identità originaria. A ciò è stato finalizzato il lavoro svolto di incontro con i protagonisti e di raccolta, analisi ed approfondimento della documentazione disponibile, che la CLAI ha conservato gelosamente lungo tutto l’arco della sua vita. L'approccio non è stato quello di voler ricostruire in maniera fedele ed esauriente, ma asettica, le vicende di cinquant'anni di storia, bensì di cercare delle chiavi di lettura, attraverso gli avvenimenti e le scelte che li hanno determinati, o che ne sono state le conseguenze, per poter meglio identificare e comprendere un percorso che ha portato alla realizzazione di un’esperienza sociale, culturale ed organizzativa originale all'interno del movimento cooperativo italiano. Diverse sono state le chiavi di lettura utilizzate e poi condensate nella stesura dei differenti capitoli che compongono questa monografia e che costituiscono brevi “saggi” leggibili anche autonomamente: quella storico-culturale e quella più prettamente aziendale o socio-organizzativa.

  • L'impresa sociale nel sistema di Welfare: Il "modello" del Circolo cooperativo

    23

    L'impresa sociale nel sistema di Welfare: Il "modello" del Circolo cooperativo
    L'impresa sociale nel sistema di Welfare: Il "modello" del Circolo cooperativo

    Il testo offre una riflessione non solo sul significato dell'impresa sociale ma anche sulla possibilità che il suo sviluppo possa essere accelerato dal modello del circolo cooperativo. Questa riflessione, però, non si svolge ritagliando asetticamente gli "aspetti tecnico-concettuali" che possono essere di sicuro interesse per chi offre prestazioni consulenziali alle imprese. Pur non disdegnando - tutt'altro - di offrire qualche indicazione in questa direzione, l'Autore inquadra la problematica nei termini della crisi che ha attraversato il Terzo Settore. Pertanto, nell'illustrare la forte connessione tra i fenomeni che sono alla base di detta crisi, gli effetti e le espressioni di questa stessa vengono considerati come elementi di un "laboratorio" ideale nel quale poter sperimentare nuove forme di impresa sociale e aprirsi così al cambiamento migliorativo.

  • La cooperazione nell'anno 2000: Rapporto di A. F. Laidlaw

    1

    La cooperazione nell'anno 2000: Rapporto di A. F. Laidlaw
    La cooperazione nell'anno 2000: Rapporto di A. F. Laidlaw

    Lo scopo del rapporto Laidlaw è di analizzare lo sviluppo del movimento cooperativo e di esaminarne le prospettive future.

  • Archivi e storie di cooperazione dal territorio al Web: Ricerche e proposte per un progetto

    15

    Archivi e storie di cooperazione dal territorio al Web: Ricerche e proposte per un progetto
    Archivi e storie di cooperazione dal territorio al Web: Ricerche e proposte per un progetto

    Questo progetto di ricerca, promosso e sostenuto dalla Fondazione Giovanni dalle Fabbriche, nasce dalla volontà di illustrare possibili strumenti e strategie per favorire la conoscenza e la valorizzazione delle memorie della cooperazione attraverso il web. Alla volontà di salvaguardare nel tempo fonti e testimonianze storiche, evitando quindi irrecuperabili perdite e dispersioni, si unisce quella di renderle note e accessibili, non solo a ricercatori, ma anche a tutte le persone interessate ad approfondire notizie e aspetti del percorso del movimento cooperativo. Si tratta quindi di diffondere e condividere un patrimonio con strumenti di facile uso e che agevolino la comprensione del contenuto e del contesto.

  • Cooperazione e comunità: Fare cooperazione sociale di comunità

    25

    Cooperazione e comunità: Fare cooperazione sociale di comunità
    Cooperazione e comunità: Fare cooperazione sociale di comunità

    Le cooperative sociali hanno un’anima comunitaria, che devono coltivare, mantenere, sviluppare, assieme alla dimensione associativa e a quella imprenditiva, in quanto riserva di senso senza la quale sono possibili depotenziamenti e gravi distorsioni della mission solidale (v. vicenda Mafia capitale) Sotto l’egida della autogestione, che affonda le radici nella comunità interna, è possibile in tal modo coniugare partecipazione democratica, efficienza imprenditiva con l’efficacia nell’azione realizzata. Per isomorfismo virtuoso il mutuo appoggio, la relazione solidale, comunitaria interna alle cooperative sociali può riflettersi nelle relazioni di aiuto attuate con le persone in difficoltà, nella tessitura di reti solidali e di prossimità esterne. Altrettanto dicasi nella costruzione di network collaboranti, non competitivi, con le altre organizzazioni del no profit, le pubbliche amministrazioni e istituzioni preposte, le imprese profit più socialmente responsabili (co-programmazione-coprogettazione-cogestione). Significa fare comunità in un territorio (sia esso un Distretto o una Unione di Comuni) assieme agli attori importanti per l’inclusione di persone fragili e vulnerabili, generando sviluppo eco-compatibile e opportunità di impiego anche per i meno occupabili, ad es. nella gestione dei beni comuni. Auspicabilmente si possono costituire cooperative di comunità, per la regione Emilia Romagna di natura sociale, che potrebbero integrare come membri sia persone fisiche che enti rilevanti sui territori di insediamento. In questo caso è la comunità esterna ad ogni impresa sociale che definisce le caratteristiche specifiche e l’oggetto sul quale impegnarsi, per il quale trovare le sinergie più adeguate e promettenti. Dalla comunità interna in una cooperativa alla comunità esterna che si fa cooperativa sociale di comunità! Il cerchio si chiude in modo virtuoso, secondo reciprocità ed economia solidale, circolare.

  • John Stuart Mill e l'utopia cooperativa

    22

    John Stuart Mill e l'utopia cooperativa
    John Stuart Mill e l'utopia cooperativa

    Durante il XIX secolo, riformatori e economisti discussero ampiamente se un sistema economico composto in prevalenza da imprese cooperative, potesse essere migliore di quello capitalistico. John Stuart Mill fu uno dei principali sostenitori del sistema cooperativo, pur riconsentendo che un capitalismo, opportunamente riformato, presentasse ancora molti vantaggi. Gli economisti hanno frequentemente ignorato queste proposte di Mill, ancorché in tempi recenti ne sia stata riproposta la lettura. Al contrario, gli studiosi di scienze politiche, hanno sempre tenuto in conto questo aspetto, ma chiedendosi se esso fosse una rappresentazione di un sistema socialista. L’Autore ripropone una lettura delle opere di Mill, dove la questione cooperativa è al centro della sua Utopia: l’avvento dello Stato Stazionario. Una situazione che propone il superamento del capitalismo, ma non assimilabile al socialismo: una soluzione ibrida.

  • Giovanni Bersani: Il fascino di una persona ricca di fede e di umanità, sempre alla ricerca del Bene Comune

    20

    Giovanni Bersani: Il fascino di una persona ricca di fede e di umanità, sempre alla ricerca del Bene Comune
    Giovanni Bersani: Il fascino di una persona ricca di fede e di umanità, sempre alla ricerca del Bene Comune

    GIOVANNI BERSANI è nato a Bologna nel 1914. Ha partecipato ad Azione Cattolica e FUCI, si è laureato in Giurisprudenza nel 1937 ed è stato militare in Grecia durante la Guerra. Ha partecipato alla Resistenza, alla fondazione delle ACLI bolognesi, della CISL ed è divenuto parlamentare nel 1948. È stato l’ispiratore di molte cooperative, nonché il fondatore di MCL e di CEFA nel 1972. È stato membro del Parlamento Europeo dal 1960 al 1989, nel quale ha promosso l’Assemblea parlamentare paritetica UE-ACP (Africa-Caraibi-Pacifico), di cui è stato per anni presidente; è sempre stato attivo in molti Paesi in via di sviluppo per promuovere la pace. È morto a Bologna nel 2014.

  • Probi Pionieri dell'Emilia-Romagna: Una storia di cinquant'anni - 1968-2018

    17

    Probi Pionieri dell'Emilia-Romagna: Una storia di cinquant'anni - 1968-2018
    Probi Pionieri dell'Emilia-Romagna: Una storia di cinquant'anni - 1968-2018

    Questo libro è un viaggio nella storia e memoria dei cooperatori di Confcooperative Emilia-Romagna, i quali fin dall'inizio del secondo dopoguerra del '900, generarono o rigenerarono cooperative, fecero crescere e sviluppare le loro imprese, ne crearono di nuove negli anni del boom economico, organizzando poi, le une e le altre, in Consorzi e Unioni territoriali e regionali. Da Rimini a Piacenza 39 Cooperatori di età e percorsi diversi hanno raccontato la loro esperienza e il loro incontro con la cooperazione, affinché non vada perduta la memoria di entrambi. una memoria del passato, uno sguardo sul presente, una memoria soprattutto per il futuro di Confcooperative e dell'intero movimento cooperativo, il cui percorso appare sempre più rivolto a realizzare un'Alleanza storica per rilanciare e rinnovare l'economia del nostro Paese. Una memoria, personale e collettiva, di storia cooperativa da consegnare in eredità alle nuove generazioni.  

  • Per l'inclusione delle persone disabili, fragili, vulnerabili: Il ruolo della cooperazione sociale e del reddito di base

    24

    Per l'inclusione delle persone disabili, fragili, vulnerabili: Il ruolo della cooperazione sociale e del reddito di base
    Per l'inclusione delle persone disabili, fragili, vulnerabili: Il ruolo della cooperazione sociale e del reddito di base

    Per le persone più esposte alla inoccupazione/disoccupazione, in condizioni di povertà e a progressivo rischio di isolamento e solitudine sono indispensabili misure organiche di sostegno al reddito, finanche universalistiche e non condizionate, assieme alla funzione promozionale, facilitante, inclusiva svolta dalla cooperazione sociale. Anche la contrapposizione tra ciò che si intende per lavoro e non lavoro va rivista nell’ottica della operosità capacitante, in grado di legittimare un ruolo sociale riconosciuto anche ai meno occupabili.

  • Dal dilemma al progetto: Per una sociologia dell’impresa cooperativa

    28

    Dal dilemma al progetto: Per una sociologia dell’impresa cooperativa
    Dal dilemma al progetto: Per una sociologia dell’impresa cooperativa

    Il testo propone un percorso di riflessione che mette a fuoco in una successione logica i temi caratterizzanti della economia e della impresa cooperativa. L’economia e l’impresa della cooperazione sono state e sono al centro di opinioni e valutazioni che connotano queste realtà come marginali rispetto ad una economia sempre più dominata dal capitale finanziario; da ciò si traggono altri elementi distintivi che evidenziano come le imprese cooperative non siano sufficientemente integrate nei sistemi di accesso alla finanza e differenziate nella loro forma organizzativa, rispetto ad una economia di mercato che privilegia la specializzazione. In realtà, pur in presenza di forte spinte alla omologazione della impresa cooperativa alla impresa di capitale, questa riesce a mantenere la sua identità, fondata sul valore della mutualità ed a sviluppare una capacità di differenziarsi ed integrarsi in sistemi di imprese che, anche in un contesto di forte globalizzazione economica e sociale, tendono a mantenere vivo il legame con i territori e le comunità in cui sono collocate e da cui traggono valore in relazione ad un capitale sociale diffuso, che la economia di capitale non sembra più in grado di riconoscere.

  • Imprese e imprese sociali: Valutazione di impatto delle attività e degli investimenti

    26

    Imprese e imprese sociali: Valutazione di impatto delle attività e degli investimenti
    Imprese e imprese sociali: Valutazione di impatto delle attività e degli investimenti

    Imprese e imprese sociali: valutazione di impatto delle attività e degli investimenti

  • Il movimento cooperativo in India e il problema politico dell’emancipazione: Spunti di riflessione per una teoria politica della cooperazione

    Il movimento cooperativo in India e il problema politico dell’emancipazione: Spunti di riflessione per una teoria politica della cooperazione
    Il movimento cooperativo in India e il problema politico dell’emancipazione: Spunti di riflessione per una teoria politica della cooperazione

    Il movimento cooperativo in India ha conosciuto una crescita impressionante negli ultimi decenni ed oggi è considerato uno dei più rilevanti al mondo. Contemporaneamente, l’India continua ad essere in cima alle classifiche per le disuguaglianze interne dei redditi, la presenza di lavoro coatto e la povertà estrema. Un’ormai consistente letteratura ritiene che le cooperative, in quanto tali, siano utili strumenti di lotta alla povertà e all’esclusione sociale. Il presente lavoro utilizza il caso indiano per discutere la relazione tra la diffusione del movimento cooperativo e il problema dell’emancipazione di gruppi sociali subalterni. Questo saggio analizza i diversi settori di diffusione cooperativa, con particolare enfasi sul settore agricolo, per evidenziare i nodi aperti della cooperazione indiana e i casi di successo. Attraverso uno sguardo transdisciplinare, viene messo in evidenza come la forma di impresa cooperativa, nelle sue differenti declinazioni, costituisca uno strumento efficace di mutamento sociale solo nel momento in cui interviene sulle asimmetrie esistenti, intese in termini di ricchezza e accesso alle risorse (economiche, sociali e culturali). Il movimento cooperativo indiano viene perciò analizzato in riferimento al contesto locale prestando particolare attenzione alla povertà e all'esclusione sociale. Esse vengono, infatti, considerate come fenomeni multi-dimensionali. Il presente saggio sostiene come la cooperazione abbia bisogno per svilupparsi di trarre nutrimento da prassi e teoria cooperative. Si sottolinea in questo modo la necessità di elaborare una teoria politica della cooperazione in grado di ridare forza al progetto cooperativo.

  • Impresa cooperativa e sviluppo locale

    29

    Impresa cooperativa e sviluppo locale
    Impresa cooperativa e sviluppo locale

    Il testo non presenta risultati di ricerca applicata ed empirica, ma una serie di riflessioni e valutazioni che provengono da una letteratura purtroppo ancora molto debole e scarsa sulle connessioni tra imprese cooperative e nuove manifestazioni dello sviluppo. Il tema merita una particolare attenzione per la complessità dei contenuti da affrontare, in primo luogo, per gli aspetti specifici di una impresa che non si caratterizza per il suo capitale economico e finanziario, ma per le qualità conoscitive, pratiche, professionali delle persone che costituiscono il proprio capitale sociale; in secondo luogo, occorre prendere in considerazione le caratteristiche e le potenzialità della trasformazione di una crescita meramente economica (growth) in uno sviluppo che si avvale progressivamente di una inedita connessione tra capitale umano, sociale ed economico, uno sviluppo (development) a più dimensioni e in continuo mutamento per la variazione delle sue diverse componenti, che si collocano dentro la dimensione della globalizzazione dei processi in atto, senza disconnettersi dalla dimensione del locale, delle comunità e dei territori, in cui le imprese, cooperative in particolare si collocano e si riconoscono. In questa prospettiva diventa importante conoscere le mutazioni e la progressiva riconfigurazione organizzativa e professionale che le imprese cooperative vengono ad assumere nel tempo e nello spazio.

  • Workers buyout: imprese in crisi “rigenerate” dai lavoratori: Casi di studio sulla sostenibilità delle esperienze vissute nel sistema cooperativo della Romagna

    30

    Workers buyout: imprese in crisi “rigenerate” dai lavoratori: Casi di studio sulla sostenibilità delle esperienze vissute nel sistema cooperativo della Romagna
    Workers buyout: imprese in crisi “rigenerate” dai lavoratori: Casi di studio sulla sostenibilità delle esperienze vissute nel sistema cooperativo della Romagna

    Tramite questa contribuzione si vuole evidenziare la potenza e le potenzialità del fenomeno cooperativo Workers Buyout nell’ambito della tutela dell’occupazione, dell’expertise-keeping e del capitale umano. Con l’obiettivo di fornire un contesto per lo studio del fenomeno nel territorio romagnolo, verrà introdotta la nascita del movimento cooperativo, unitamente ad accenni alle Banche di Credito Cooperativo e Confcooperative.

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