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Mi chiamava Nanà
La ragazza che voleva la luna
Anch'esse quasi simili a Dio
Ebook series13 titles

Storie di donne

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About this series

Carrie Townsend è una donna psicologicamente provata da una vita vissuta a metà, piena di “punti ciechi”, confusione e dolorose riflessioni, nella quale si dibatte dal momento in cui, per sfuggire a una situazione di violenza coniugale, è scappata di casa lasciando anche la figlia Alison, di soli quattro anni. Davanti alla legge viene accusata di abbandono di minore e diffidata dall’avvicinarsi alla bambina, che rimane sotto la tutela del padre.
Dopo anni di angosce, paure e appostamenti a distanza, l’unico scopo nella vita della donna è quello di riannodare il rapporto con la figlia, ora adolescente, che frequenta una scuola americana nel viterbese. Per questo, Carrie giunge in Italia, precisamente a Civita di Bagnoregio, dove un’amica americana le concede l’uso di casa che lei occupa soltanto durante le vacanze estive. L’antico borgo, suggestivo e misterioso, diventa la giusta trasposizione spaziale della confusione emotiva di Carrie, dove però la donna incontra anche delle persone amiche e riesce, almeno in parte, a ritrovare se stessa.
LanguageItaliano
Release dateApr 3, 2012
Mi chiamava Nanà
La ragazza che voleva la luna
Anch'esse quasi simili a Dio

Titles in the series (13)

  • Anch'esse quasi simili a Dio

    1

    Anch'esse quasi simili a Dio
    Anch'esse quasi simili a Dio

    L’uomo è stato creato, dicono, a immagine e somiglianza di Dio. Uomo, beninteso, nel senso di maschio. La donna è solo “quasi” simile, e la vita di una donna è come quella di un bruco che si libera di un bozzolo solo per trovarsi racchiuso in un bozzolo più grande, senza mai riuscire a diventare farfalla… Per trovare una donna così imbozzolata, non è mica necessario andare tanto lontano, o pensare alle donne afghane, imprigionate nel burka: la storia di Carolina è ambientata in Italia, inizia nella prima metà del secolo scorso, quando raggiungere la par condicio col maschio, sia parroco, maestro, dottore, padre, fratello o marito è praticamente impossibile, come se lei fosse figlia di un Dio minore. Non merita farla studiare, è destinata a lavori precari e non specializzati, di “scarso reddito e molta fatica” e, se impegnata nel solo lavoro domestico, risulta “nullafacente”, benché si debba occupare di casa, spesa, cucina, figli, marito, fratello disabile e genitori entrambi allettati. In un modo o nell’altro, poi, è sempre lei la colpevole: se il fratellino è nato disabile, se non riesce ad avere bambini o se i figli prendono una brutta strada. Un’altra di quelle che Bruna Nizzola chiama le sue “piccole storie”, narrata con una prosa lieve e ironica, asciutta e misurata, con sentimento, ma assolutamente senza sentimentalismi.

  • Mi chiamava Nanà

    2

    Mi chiamava Nanà
    Mi chiamava Nanà

    Anni Settanta del XX secolo. Una giovane donna riprende coscienza in una clinica psichiatrica milanese. Ignora il suo nome, non ricorda nulla del suo passato, nessuno la viene a cercare. Intanto, è affidata alle cure di una materna infermiera, Marina, ed è in balia delle attenzioni lubriche di un altro infermiere, Armando. Da Marina, la giovane viene a sapere di essere stata accompagnata in clinica da un uomo – probabilmente suo marito – e che, a sentire dall’accento, lei è una ragazza del Sud. Nell’oscura prigione del suo subconscio, la giovane donna ha collocato un amore assoluto e tenace per un uomo che è la sua ragione di vita, ma anche la ragione della sua sofferenza e della sua tragica pazzia, tra luci, ombre, attese. Un uomo che la chiamava Nanà.

  • La ragazza che voleva la luna

    4

    La ragazza che voleva la luna
    La ragazza che voleva la luna

    È pretendere la luna non accontentarsi di un amore che non fa sentire "le farfalle nello stomaco"? Perché mai si dovrebbe rinunciare alla ricerca di un momento d'amore e di passione unico e irripetibile? Per Sara, però, ciò non è facile da realizzare, giacché l'’educazione che le viene impartita le insegna che una ragazza deve conservare la verginità per scambiarla con un buon matrimonio, ed è un baratto che a Sara fa orrore. Il suo torto è di pensare che la luna, un giorno, si sarebbe potuta abbassare per farsi più vicina a lei, ma la luna rimane lontana nel cielo, inafferrabile, per Sara e per tante altre donne, come la zia, come la signora Camilla, l’amica Laura, forse per mancanza di coraggio. Così, se per caso un giorno l’amore arriva, è difficile da riconoscere, e questo vale per le donne, ma vale altrettanto per gli uomini, anche loro imprigionati nella logica del baratto o dell’interesse. E quando ci si rende conto di ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, è ormai troppo tardi. Così i sentimenti si logorano, la capacità di amare resta, ma si perde il coraggio e la voglia di lottare, fino ad arrivare a scelte laceranti. Un romanzo in cui tante donne potranno riconoscersi, e che tanti uomini dovrebbero leggere.

  • La farfalla blu

    9

    La farfalla blu
    La farfalla blu

    La storia di Annuccia è emblematica: la classica ragazzina di campagna degli anni Cinquanta, sempliciotta e non particolarmente graziosa, ma fresca di ingenuità e giovinezza, che finisce, dopo un percorso ahimè troppo banale, in quelle che ancora si chiamano “case chiuse”. Ben presto, la cosiddetta “Legge Merlin”, in nome della dignità della donna, butta in mezzo alla strada le donne che ancora ci lavorano, sane e malate, giovani e vecchie. Annuccia, che pure ha venduto il suo corpo, ha però conservato quella freschezza di cuore che le permette di volare come una farfalla. Volare come una farfalla blu, “nel blu dipinto di blu”, come canta una nota canzone.

  • L'imperatrice

    10

    L'imperatrice
    L'imperatrice

    Questo romanzo è basato su una storia vera, la testimonianza di Laura L. Chi è una donna in vendita? Quanto vale il suo corpo? E la sua anima? Quali uomini pagano migliaia di euro per possederla? E cosa pretendono da lei? Perché fa questo mestiere? Guadagnare tanto vendendo se stessa quanto le costa? E quanto vale il suo amore? Ecco le domande a cui risponde Laura, la protagonista di questo romanzo. Laura è Eva, è la donna capace di assoggettare ogni uomo, di fargli mordere il frutto proibito. Ma anche Eva si innamora, invecchia, muore, e la sua storia è intrisa di una grande malinconia.

  • Che cosa stai aspettando!

    5

    Che cosa stai aspettando!
    Che cosa stai aspettando!

    In questa storia il buco nero dell'infanzia si consuma in poche righe; inizia successivamente, già durante l'adolescenza, la ricerca spasmodica di emozioni, prima attraverso il cibo, poi attraverso amori difficili, quasi con un desiderio di autodistruzione. Segue miracolosamente la mia rinascita: smetto con ogni dipendenza, dimagrisco trenta chili, decido di risolvere i miei problemi economici lavorando per un'agenzia di "accompagnatrici"... Infine l'incontro con uomo, che mi ha costretta a guardarmi dentro. Con i miei cani, cavalli, ecc. (anch'essi in parte protagonisti di questo romanzo) da circa 20 anni vivo in mezzo ad un bosco dove ho imparato a sollevarmi dalle tante cadute di una vita vissuta spesso al limite. Da subito gli animali selvatici mi sono stati portatori di messaggi, con una puntualità e verità da lasciarmi allibita. Una sera, sopra il quaderno del mio romanzo, si è fermato un piccolo ragno (porta bene), il tempo di farsi notare e se ne è andato. Anche per questo ho deciso di non lasciare il mio libro in un cassetto.

  • Il mare non serve, ho scelto una margherita

    8

    Il mare non serve, ho scelto una margherita
    Il mare non serve, ho scelto una margherita

    Una sensibilità grande, forse eccessiva, ci spinge a rinchiuderci in noi stessi, ad avere paura degli altri, nemici a cui non mostrare il fianco scoperto. Trovare il coraggio di lasciarsi finalmente andare, di raccontarsi, significa fare un passo avanti verso una grande conquista: l’accettazione di sé. Può essere anche più facile farlo attraverso una metafora, impersonando un fiore. Margherita, la protagonista, è sola, fragile, eppure perseverante nel voler fare finalmente “pulizia” dei suoi pensieri, cessare di nascondersi, mettersi infine in gioco. Sono tante le creature che la circondano, da tutte c’è da imparare, come la Quercia, forte e solida, simbolo della forza di volontà, mentre altre sono soltanto forti, talvolta pungenti, come Pino, o in difficoltà, come Ciliegia, che non sempre sa cavarsela da sola. Ci sono presenze protettive e sicure come Melo, altre più inquietanti, come Riccio, o punti di riferimento, come Orsetto… e tanti altri. Il mare che non serve è il passato, spesso amaro, salato, che è meglio dimenticare. Per lasciarlo alle spalle, riconquistare se stessi e il proprio equilibrio, un mezzo importante è la scrittura, catartica, energizzante, liberatoria come questo piccolo racconto in prosa poetica.

  • Bambola di porcellana

    12

    Bambola di porcellana
    Bambola di porcellana

    Selene Dalmasso, matricola all’università di Torino, non appare dissimile dalle sue coetanee, se non fosse per il sorriso artefatto e l’artificiosità nel modo di porsi. Le maschere dietro alle quali si nasconde celano un passato oscuro, segreti tenacemente custoditi e dolorose cicatrici che hanno lasciato segni invisibili sulla sua pelle. Ma difficile è ignorare i fantasmi del passato quando essi riemergono con tanta impudenza, portando risvolti del tutto inaspettati. Se da una parte i vecchi traumi l’avvicinano a Lorenzo, spirito a lei complementare, dall’altra la spingono inesorabilmente lontano da lui, facendo vacillare la loro peculiare storia d’amore. I segreti che sarà costretta a svelare, le paure a cui dovrà dar voce, indurranno Lorenzo ad allontanarsi o proveranno la sincerità del suo affetto? Innumerevoli sono le prove cui ci sottopone la vita, senza remore ci costringe a prendere decisioni per le quali non siamo pronti e quasi sembra compiacersi dei nostri fallimenti, malgrado l’impegno con cui perseveriamo. Ma con maggior spensieratezza si possono affrontare le difficoltà se durante il viaggio non si è soli. Cosa si è disposti a fare se il male da debellare è parte integrante della persona amata?

  • Uccidi Cenerentola

    11

    Uccidi Cenerentola
    Uccidi Cenerentola

    Amelia ha quarantatré anni, una vita perfettamente incastonata nella città in cui vive, sposata con due figli e lavoro part-time di impiegata. I suoi giorni si susseguono uguali e senza scosse, scanditi da una protettiva, semplice quotidianità. Un giorno, una telefonata inaspettata le fa conoscere Armando, lasciato dalla moglie e vittima di solitudine e tormento. Inizia così un rapporto telefonico denso di comprensione e confidenze dove vige il patto non detto dell’anonimato. Armando capisce che in Amelia brucia ancora il desiderio di sentire emozioni che da anni non riconosce più e, forte della fiducia che si è conquistato, la convince ad un incontro in una stanza buia. Buia perché Amelia sa di non essere più una donna attraente e non vuole essere giudicata. Ma anche Armando ha qualcosa da nascondere, un motivo per cui non vuole essere visto…

  • Due come noi

    13

    Due come noi
    Due come noi

    Quasi cinquantenne, alle prese con un nuovo lavoro, una malattia grave e improvvisa del marito Marco e il sospetto di una passata relazione clandestina di Marco con una sua ex compagna di scuola, Luisa deve districarsi tra relazioni famigliari, amicali e impegni di volontariato, per orientare e rinnovare la sua vita. Le parole di una poetessa amata accompagnano le sue riflessioni e le sue giornate.

  • Chi lo dice che single è meglio?: Alla ricerca delle vie di mezzo

    14

    Chi lo dice che single è meglio?: Alla ricerca delle vie di mezzo
    Chi lo dice che single è meglio?: Alla ricerca delle vie di mezzo

    Chi è una “vera” single? È una che vive da sola, mangia da sola, non si è mai sposata, non ha avuto figli… è sola e basta. Ma non per questo è triste, musona, o non si guarda intorno alla ricerca di qualche uomo decente (specie che pare in via di estinzione). Una vera single sa anche sorridere, di se stessa e degli altri, come fa l’autrice di questo libro: anche “over 50” si può affrontare la vita in modo positivo, sereno e con la testa di una ventenne. Single è meglio? Chissà. Ogni donna deve scegliere per sé, conquistarsi il proprio equilibrio, l’unica cosa che conta è che si senta bene nella propria pelle.

  • Ogni inizio è solo un seguito

    15

    Ogni inizio è solo un seguito
    Ogni inizio è solo un seguito

    Mentre Julia e Luisa trascorrono una piacevole vacanza a Chiavari, in Liguria, l’annuncio della visita improvvisa di Isabelle, che in viaggio dalla Bolivia ha una proposta per Julia, dà occasione a quest’ultima di fare i conti con i ricordi e i significati di quella che per lei è stata la “sua prima vita”: i trentacinque anni trascorsi tra Cochabamba e le Ande, nel suo paese natale, la Bolivia, prima di sposare Mauro e trasferirsi definitivamente in Italia. I ricordi evocati spaziano tra i paesaggi boliviani e un amore complicato, e col filo rosso di suggestioni poetiche che accompagnano i dialoghi, si ricompongono le relazioni tra Julia e i personaggi, si dipanano i nodi, intravedendo nuove, insospettate possibilità. 

  • I punti ciechi

    17

    I punti ciechi
    I punti ciechi

    Carrie Townsend è una donna psicologicamente provata da una vita vissuta a metà, piena di “punti ciechi”, confusione e dolorose riflessioni, nella quale si dibatte dal momento in cui, per sfuggire a una situazione di violenza coniugale, è scappata di casa lasciando anche la figlia Alison, di soli quattro anni. Davanti alla legge viene accusata di abbandono di minore e diffidata dall’avvicinarsi alla bambina, che rimane sotto la tutela del padre. Dopo anni di angosce, paure e appostamenti a distanza, l’unico scopo nella vita della donna è quello di riannodare il rapporto con la figlia, ora adolescente, che frequenta una scuola americana nel viterbese. Per questo, Carrie giunge in Italia, precisamente a Civita di Bagnoregio, dove un’amica americana le concede l’uso di casa che lei occupa soltanto durante le vacanze estive. L’antico borgo, suggestivo e misterioso, diventa la giusta trasposizione spaziale della confusione emotiva di Carrie, dove però la donna incontra anche delle persone amiche e riesce, almeno in parte, a ritrovare se stessa.

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