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La struttura dellatomo

Introduzione

Il

modello di Thomson l modello di Rutherford Limiti del modello di Rutherford Il modello di Bohr I livelli energetici dellatomo Il principio di esclusione di Pauli Fine presentazione

Introduzione
Il concetto di atomo (dal greco atoms indivisibile) trae le sue origini dalla filosofia greca , ma soltanto nel XIX secolo che vengono condotti i primi esperimenti per determinare le proprit della materia. Gli esperimenti di spettroscopica dei gas, fornirono dei risultati inaspettati e apparentemente inspiegabili.
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IL modello di Thomson
Nel 1897, J.J. Thomson a conclusione di una serie di esperimenti, cap di aver scoperto lesistenza di una particella: lelettrone. Secondo questo modello, latomo una sfera di carica positiva, al cui interno sono distribuiti in maniera omogenea gli elettroni.
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Il modello di Rutherford
Tra il 1908 e il 1911 Rutherford, per giustificare in termini razionali una celebre esperienza sulla diffusione delle particelle alfa da parte della materia (alluminio, oro, carbone) ipotizz che latomo fosse costituito come un microscopico sistema solare, in cui gli elettroni, simili a pianeti, ruotassero attorno ad una massa positiva pi tardi chiamata nucleo.

Limiti del modello di Rutherford


Il modello planetario di Rutherford cre subito alcune difficolt concettuali. Le forze repulsive coulombiane agenti tra le cariche positive protoniche, confinate in un limitato volume, avrebbero dovuto dar luogo ad una istantanea disgregazione del nucleo. Era impossibile giustificare la stabilit temporale dellatomo. Infatti in base alle leggi dellelettrodinamica classica, ogni carica che si muove di moto non uniforme irradia onde elettromagnetiche a spese della propria energia di moto. In un tempo molto piccolo un elettrone atomico (circa 10-8 sec) dovrebbe quindi cadere sul nucleo

Latomo di Bohr

Il primo problema fu risolto con lintroduzione delle forze nucleari agenti solo allinterno dei nuclei: la cosiddetta interazione nucleare forte Il secondo problema fu risolto da Bohr nel 1913 ricorrendo alle nuove ipotesi connesse con la teoria dei quanti elaborata da Planck nei primi anni del 1900.

I livelli energetici
Secondo il modello di Bohr, gli elettroni occupano soltanto orbite ben definite , nelle quali lelettrone non irradia energia. Si ha emissione o assorbimento di energia quantizzata (multiplo di hv) soltanto nella transizione tra i vari livelli atomici.

Principio di Pauli
Una

importante conseguenza della modellistica degli atomi, direttamente connessa alle regole di quantizzazione rappresentata dalla distribuzione elettronica negli atomi a pi elettroni. Il criterio base che sancisce la distribuzione degli elettroni negli atomi rappresentato dal Principio di esclusione di Pauli

IL Principio di Pauli
Il

numero di elettroni che pu occupare uno strato corrispondente a un livello energetico di numero quantico n non pu superare il valore 2n2
Lo strato K n=1 pu contenere al massimo 2 elettroni Lo strato L n=2 pu contenere al massimo 8 elettroni Lo strato M n=3 pu contenere al massimo 18 elettroni

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