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 Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia                            Dipartimento 

Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia

di Neuroscienze, Testa e Collo, Riabilitazione

Il problema dell’intervento
precoce nelle psicosi.
Un sondaggio ai membri
dell’International Early
Psichosis Association
Relatore: Prof. Marco Rigatelli Tesi di Laurea di: S.TEN. CO.SA. Igino Mauro Annarumma
Correlatore: Dott. Gian Maria Galeazzi

 Anno Accademico: 2004-2005
Il nostro studio
 E’ stata effettuata una rassegna della
letteratura degli strumenti di
rilevamento dei cosiddetti “stati mentali
a rischio di psicosi” (Yung e McGorry
1996) e degli studi di intervento in
soggetti a rischio di psicosi.
 E’ stato somministrato un sondaggio ad
hoc a psichiatri, psicologi, infermieri e
altri operatori della salute mentale,
membri dell’International Early
Psychosis Association (IEPA).
Obiettivi del sondaggio
 Esplorare l’opinione di un
gruppo di “esperti” sulla
questione degli interventi
preventivi.

 Verificare se, in assenza di


sostanziali apporti evidence
based, fattori extra-scientifici,
quali il background
professionale e il tipo di
concezione della psicosi in
genere, abbiano un peso
significativo nell’approccio al
problema degli interventi
preventivi in fase prepsicotica.
Cos’è l’intervento precoce
nella psicosi?
L’espressione early intervention può indicare due forme
differenti di intervento preventivo nelle psicosi:

 intervento prima dello sviluppo del disturbo psicotico con


soggetti a rischio (prevenzione primaria). Il periodo precedente
la psicosi è definito “prodromo” ed è dato da fattori di rischio o
sintomi che aumentano la vulnerabilità alla psicosi, ma ai quali
non necessariamente essa segue. E’ questo il cosiddetto “stato
mentale a rischio” (Yung e McGorry 1996).

 intervento dopo lo sviluppo della psicosi, subito dopo il primo


episodio o successivamente, mirato alla riduzione della durata
della psicosi non trattata (DUP) (prevenzione secondaria).
Gli aspetti da indagare
Attualmente, il dibattito intorno alla efficacia
dell’intervento precoce si sviluppa
essenzialmente su quattro punti:
Validità e
Eticità ed
applicabilità
efficacia del
Neurotossic degli strumenti
trattamento
ità della di screening
antipsicotico in
psicosi non nella
soggetti a
trattata popolazione
rischio

Correlazione tra
durata della
psicosi non
trattata (DUP) e
prognosi
Le critiche all’intervento
precoce
Cornblatt et al. 2001: la nozione Corcoran et al. 2005: uno dei
che la psicosi sia tossica per il principali problemi è la
cervello rimane essenzialmente possibile stigmatizzazione
un’ipotesi nell’essere definito come “a
rischio”, che può portare ad
Morrison et al. 2004: il un’alterazione del senso del
possibile effetto degli sé e delle relazioni con la
antipsicotici sullo sviluppo del famiglia e gli amici.
cervello degli adolescenti è
Ruhrmann et al. 2005, Woods et al.
ancora sconosciuto;
2003: l’uso di antipsicotici atipici
determina problemi come
Larsen et al. 2001: mancano studi che
l’aumento di peso, disfunzioni
provino che l'intervento in fase
sessuali, diabete e problemi
prepsicotica possa essere esente da un
cardiovascolari.
alto rischio di falsi positivi: nello studio Cougnard et al. 2001, Marshall e
di Yung del 1996 i falsi positivi erano Lockwood 2003: forte carenza
per esempio il 60 % del totale. quantitativa di dati sugli strumenti di
screening degli stati prepsicotici che
sostengano l’adozione in ambito
clinico e non di ricerca degli strumenti
La rassegna della letteratura
scientifica
Sono state consultate le banche dati PubMed e
PsychInfo.
All’8 aprile 2005 risultavano 933 voci
bibliografiche totali, di cui 807 sono risultate
essere non pertinenti.
Dalla consultazione dei testi
così individuati sono state
create due tabelle riassuntive:
studi di intervento pubblicati

in soggetti a rischio di psicosi;


strumenti di screening per

stati mentali a rischio di


psicosi.
Gli studi di intervento
I test di screening
Il sondaggio ai membri
dell’IEPA
Sondaggio inviato a 1265
soci dell’IEPA Ruolo Professionale

Indice di risposta: 25.4% 150


(n= 321)
100
Donne: 50.5% 129
(n= 162) 50
71 72
49
Ruolo professionale: 0
Psichiatri 129 40.2% Psichiatri Psicologi Infermieri Altro
Psicologi 71
22.1%
Infermieri 49 15.3%
Altro 72 22.4%
Le esperienze psicotiche fanno parte
di un continuum con le normali
esperienze?
 Si, fanno parte di un continuum 52%
 No, sono qualitativamente differenti 48%

%
Continuum N %

Psichiatri 51 39.8
Psicologi 53 74.6
Infermieri 25 51.0
Psichiatri Psicologi Infermieri
39.8% 74.6%
51.0%
Gli psicologi credono che le esperienze psicotiche facciano parte di un
continuum più che gli psichiatri e gli infermieri.
La psicosi non trattata è neurotossica?
(cioè causa danni cerebrali potenzialmente
irreversibili)
Risposte di tipo Likert:
1 = per niente convinto 7= totalmente convinto
Media: 4.2 DS: 1.7

Neurotossicità M DS 4,6 4,5


3,3
Psichiatri 4.6 1.6
Psicologi 3.3 1.7 Psichiatri Psicologi Infermieri
Infermieri 4.5 1.6

Gli psichiatri e gli infermieri credono che uno stato psicotico non
trattato sia neurotossico più che gli psicologi.
Gli strumenti di screening attualmente
disponibili per stati mentali ad alto
rischio di psicosi consentono di proporre
con sicurezza interventi:

 Diretti alla popolazione generale N 41


2.8%

 In ambito clinico generale N 128


9.9%

 Solo nel campo della ricerca N 97


0.2%

 Necessitano di essere perfezionati attraverso studi


osservazionali senza “attivi” interventi prima che
vengano adoperati in studi di intervento N
120 7.4%
Un esperimento impossibile
Immagina che sia disponibile uno strumento psicometrico
che permetta di predire con certezza e senza possibilità di
errore, il futuro sviluppo di psicosi, ovvero con un valore
predittivo positivo del 100%, nessun falso positivo, nessun
falso negativo (sappiamo che questo è veramente
improbabile ma per rispondere alla domanda immagina che
tale strumento esista), ma incapace di predire esattamente
quando questo si verificherà.
Un maschio adulto di 26 anni ti chiede una consulenza
professionale. E’ risultato positivo al test. Non è in stato
ansioso e, dopo l’ intervista clinica, non mostra segni di
disturbi psicologici a parte la preoccupazione di essere stato
trovato positivo a quello strumento. Ti chiede la tua
consulenza professionale a proposito.
Tu suggerisci (più risposte possibili):
Esperimento impossibile:
consigli
N
%
 Non fare niente 9 2.8

 Cercare di ridurre i fattori di stress 194


60.4

 Monitorare regolarmente
lo stato psichico 256 82.9

 Interventi psicologici 125


38.9
Gli psichiatri considerano gli interventi farmacologici più appropriati
che gli psicologi
 Interventi e gli infermieri.
farmacologici 31 9.7
Gli interventi nei primi episodi
psicotici sono meglio eseguiti :

N % 250
 In normali centri 200
di salute mentale
per comunità 81 25.2150
100 199
 In servizi 50 81
specializzati 41
0
indipendenti 199 62.0 in normali centri in servizi altro
di salute mentale specializzati
 Altro 41 12.8per comunità indipendenti
         25.2% 62.0%
12.8%
Correlazioni
 Significativa correlazione tra l’opinione che le
esperienze psicotiche siano qualitativamente
diverse dalle normali esperienze e l’opinione
che le psicosi non trattate siano neurotossiche.
 Significativa correlazione tra ritenere che le
psicosi non trattate siano neurotossiche e
considerare appropriati gli interventi
farmacologici in fase prepsicotica
asintomatica. Tale correlazione permane
quando si controllano le risposte in base al
ruolo professionale.
Conclusioni

 Ampie e significative variazioni su opinioni fondamentali


concernenti la psicosi e la appropriatezza degli
interventi.

 Ruolo professionale e opinioni non ancora


(completamente) basati sulle evidenze, possono
influenzare le pratiche cliniche proposte.

 Ulteriori studi come questo potrebbero aiutare a capire i


criteri di giudizio che formano le opinioni dei
professionisti coinvolti in argomenti così eticamente
rilevanti e potrebbero aiutare a mostrare come le
evidenze esistenti si traducano in opinioni degli esperti.
GRAZIE PER
L’ATTENZIONE

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