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Università degli studi di Cagliari

Facoltà di Medicina e Chirurgia


Chirurgia Generale A

Tumori dell’Esofago

Corso di Chirurgia Generale I


Tumori dell’Esofago
Classificazione
Primitivi
• Carcinomi Squamocellulari 90%
• Adenocarcinomi 10% (esofago di Barrett)
Maligni
• Leiomiosarcomi
• Rari ( Melanoma, Rabdomiosarcoma)

•Papilloma
•Leiomioma
Benigni Rari (~1%) •Fibroma
•Lipoma

Secondari
Carcinoma dell’Esofago
Epidemiologia

Tumore non molto frequente

Più frequente nel sesso maschile (rapporto M/F = 4/1)


Colpisce prevalentemente VI-VII decade

In Italia circa 8 casi per 100.000 abitanti


Al quarto posto tra i tumori del tubo digerente dopo Colon,
Retto e Stomaco
Carcinoma dell’Esofago
Epidemiologia
Distribuzione geografica
Elevata Frequenza
Nel Mondo Cina, Giappone, Russia, Kenya

In Europa Scozia, Svizzera, Francia (Bretagna e


Normandia)

In Italia Veneto, Piemonte

In relazione alla distribuzione dei fattori di rischio


Carcinoma dell’Esofago
Fattori predisponenti Patogenesi

Fattori Fumo, alcool, assunzione di cibi molto caldi


Carenze dietetiche.
dietetici-voluttuari Azione delle nitrosamine

Precancerosi Leucoplachie, Esofago di Barrett,


Sindrome di Plummer-Vinson

Fattori ereditari Poliposi esofagea, Tilosi ereditaria

Malattie associate Reflusso gastro-esofageo, stenosi da


caustici
Carcinoma dell’Esofago
Anatomia
patologica

Macroscopica • Forme Vegetanti


• Forme Infiltranti
• Forme Ulcerate
• Early esophageal cancer

Microscopica • Carcinoma squamocellulare (90%)


• Adenocarcinoma (10%)
Carcinoma dell’Esofago
Diffusione
Continuità
Alla parete dell’organo. Iniziale
interessamento di mucosa e
sottomucosa, quindi estensione alla
tonaca muscolare e infine al connettivo
periesofageo

Contiguità
Soprattutto alla trachea e al bronco
principale sinistro. Può invadere
inoltre laringe, tiroide, aorta,
pericardio, diaframma, lobo sinistro
del fegato
Carcinoma dell’Esofago
Via Linfatica Diffusione

Il tumore diffonde
nella ricca rete Frequenza di nodi sottomucosi o
linfatica intraparietale intramuscolari a notevole distanza
con vasi a decorso dal tumore
longitudinale

Necessità di exeresi ampie ed estese in


senso longitudinale
Carcinoma dell’Esofago
Diffusione

Via Linfatica
Stazioni Linfonodali interessate

• Linfonodi giugulari e ricorrenziali


• Linfonodi mediastinici superiori,
medi e inferiori
• Linfonodi paratracheali e
intertracheobronchiali
• Linfonodi della piccola curva
gastrica, del tronco celiaco,delle
arterie epatica e splenica
Carcinoma dell’Esofago
Diffusione

Via Ematica

• Fegato
• Ossa
• Polmoni
• Cervello
Carcinoma dell’Esofago
Clinica
Sintomatologia

Fasi iniziali
Sintomi per lungo tempo scarsi o assenti

Necessità di bere maggiormente durante i


pasti. Senso di fastidio in gola attribuito a
faringite, cibo troppo salato o troppo
denso

Episodi di Disfagia
Carcinoma dell’Esofago
Sintomatologia Clinica

Fasi avanzate Disfagia progressiva e ingravescente,


variabile a seconda della sede del tumore

Rigurgito

Dolore retrosternale

Calo ponderale

Scialorrea

Anemia
Carcinoma dell’Esofago
Clinica
Sintomatologia

Raucedine
Sintomi tardivi,
Tosse legati
all’invasione
Emoftoe delle strutture
circostanti
Singhiozzo
Carcinoma dell’Esofago
Diagnosi

• Clinica
• Esame Citologico
• Endoscopia
• Rx Esofago
• Ecografia
• Tac
Carcinoma dell’Esofago
Esame Citologico Diagnosi

Metodo di Nabeya

Si fa inghiottire al paziente una


capsula contenente una spugna
legata ad un filo. Nello stomaco la
capsula viene disciolta dai succhi
acidi liberando così la spugna.
Ritirando il filo la spugna scorre
sulle pareti dell’esofago
asportandone le cellule più
superficiali
Carcinoma dell’Esofago
Endoscopia Diagnosi

Permette la scoperta precoce del carcinoma esofageo


mediante la visione diretta delle neoplasie, sulle quali è
possibile praticare esame bioptico

Coloranti Vitali Blu di toluidina

Può dare informazioni sul grado


Ecoendoscopia di penetrazione del tumore, sulla
sua estensione e
sull’interessamento delle
strutture circostanti
Carcinoma dell’Esofago
Endoscopia Diagnosi

Neoformazione vegetante su
esofago di Barrett, ernia iatale
da scivolamento.
Carcinoma dell’Esofago
Diagnosi

Ecoendoscopia
Carcinoma dell’Esofago
Rx Esofago Diagnosi

Rivela solo lesioni in


fase avanzata

Immagini di stenosi o immagini


di difetti lacunari
Carcinoma dell’Esofago
Ecografia Diagnosi

Permette di riconoscere eventuali metastasi epatiche


Carcinoma dell’Esofago
Diagnosi
Tc

• Precisa l’estensione locale del tumore


• Interessamento degli organi circostanti
• Presenza di linfoadenopatie regionali
• Metastasi a distanza
Carcinoma dell’Esofago
Tc Diagnosi

Ispessimento della parete dell’esofago toracico


Carcinoma dell’Esofago
TNM Stadiazione
Tis Carcinoma “in situ”
T1 Tumore infiltra la lamina propria o la sottomucosa

T T2 Tumore infiltra la muscolare propria

T3 Tumore infiltra l’avventizia


T4 Tumore infiltra le strutture adiacenti

N0 Non metastasi nei linfonodi regionali


N N1 Metastasi nei linfonodi regionali

M0 Non metastasi a distanza


M M1 Metastasi a distanza o in linfonodi distanti dal tumore
Carcinoma dell’Esofago
Prognosi
La prognosi del carcinoma dell’esofago è tra le
più severe

L’unica possibilità di guarigione definitiva è legata


all’exeresi radicale della neoplasia

Con le cure palliative generalmente il tumore porta a morte il


paziente nell’arco di 12-18 mesi
Carcinoma dell’Esofago
Prognosi

Sopravvivenza postoperatoria a 5 anni

T1 48,5%
T2 29,5%
T3 22,1%
T4 7,8%

Japanese Research Society for Esophageal Diseases 1987


Carcinoma dell’Esofago
Palliativa Terapia

Radioterapia

Chemioterapia Cis-platino

Endoscopia •Dilatazione e posizionamento di endoprotesi


•Fotocoagulazione con laser

Chirurgia Gastrostomia
Carcinoma dell’Esofago
Radicale Terapia

Chirurgica
Tempo demolitivo

Tempo ricostruttivo • Esofagogastroplastica


• Esofagodigiunoplastica
• Esofagocolonplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Terapia

Esofago-gastroplastica
Carcinoma dell’Esofago
Chirurgia Terapia
I principi generali che devono essere seguiti nel proporre un programma di
resezione curativa sono:

•L’estensione della malattia deve essere limitata ad un volume


anatomicamente resecabile (stadio I – II)
•Le condizioni respiratorie del paziente devono tollerare il trauma chirurgico
•Lo stato nutrizionale deve permettere la normale fisiologia dei processi di
cicatrizzazione
•I visceri che possono sostituire l’esofago non devono presentare alterazioni
patologiche che ne limitino l’uso
•Eventuale trattamento chemio-radioterapico pre-operatorio con lo scopo di
ridurre le dimensioni della neoplasia

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