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LA QUALITA’

NELLA MANUTENZIONE
DEGLI IMPIANTI

Corso di formazione e aggiornamento

Moduli didattici

SOCIETÀ CONSORTILE MISTA PER AZIONI


Capitale sociale: Lit. 650.000.000 • P.Iva e Cod. Fisc. 02255560134
Via Allo Zucco, 6 • 22053 Lecco (Italy) • Servizio Clienti Tel 0341 / 49.35.24 • Fax. 0341 / 49.90.54
e-mail: cil@cil.lecco.it
PREMESSA: TERMINOLOGIA RICORRENTE IN PRODUZIONE
 

DISTINTA BASE: scomposizione a livelli del prodotto finito in


componenti di lavorazione e materiali acquisto.
 
CICLO DI LAVORAZIONE: sequenza cronologica fasi di
trasformazione di elementi in semilavorati e finiti.
 
FASE: frazione di ciclo realizzata senza sensibile discontinuità in
unica postazione. Ripartibile in operazioni.
 
TEMPO DI FASE: durata della fase di trasformazione.
 
TEMPO DI SET UP: durata della fase di attrezzaggio.
 
FREQUENZA DI FASE: n° di volte in cui una fase si ripete a ciclo.
LA DISTINTA BASE

p rod otto
fin ito

com p on en te com p on en te com p on en te


sem ilavorato d i acq u isto sem ilavorato

m ateria com p on en te com p on en te com p on en te m ateria


p rim a d i acq u isto d a lavoro terzi acq u isto p rim a

m ateria m ateria
p rim a p rim a
IL CICLO DI LAVORAZIONE
FASE OPERAZIONE CDL MATERIALI Q.TA' U.M. TEMPO

1 Taglio 1.1 tgl pressa d.AB a3 xxxx 0,25 kg 35

2 Sagomatura 2.1 piega 90° d.A b1 xxxxx 2 pz 40

  2.2 piega 90° d.B   xxxx 1 pz 20

  2.3 piega 45° d B b2 xx 6 pz 80

3 Assiemag. AB 3.1 inserim. collari c1 xxxxx 2 pz 110

  3.2 saldatura d2 xxxx 1 pz 35

4 Tratt. superf. 3.1 sabbiatura c1 xxxxx 0,1 kg 25

………. ……… …. ………. …… …. ……

             
IL CONCETTO DI TEMPO STANDARD
 

Il tempo standard di lavorazione è il tempo che ci si attende


venga mediamente impiegato, in condizioni normali al
contorno, per portare a termine una fase di lavoro a ciclo.
 
Il tempo standard di lavorazione viene impiegato per:
- la programmazione della produzione (carichi di lavoro)
- il controllo delle rese di produzione (efficienza)
- la valorizzazione dei costi di prodotto (c. industriale)
- l'incentivazione del lavoro (premi produttività)
 
TEMPI DI PRODUZIONE E DI SET-UP
 

ML = Macchina Lavora UL = Uomo Lavora

TM = Tempo Macchina MF = Macchina Ferma

UF = Uomo Fermo TU = Tempo Uomo


 
TEMPI DI LAVORAZIONE

Operazioni dirette: manuali TU / UL


automatiche TM / ML / UF
miste TM / TU / ML / UL
assistite ML (abbinam./presidio)

Operazioni indirette:logistiche ML (tempi parzializzati)


manutentive MF (tempi fuori ciclo)
controllo MF / ML (tempi statistici)
TEMPI DI SET UP

Operazioni previste: attrezzaggio


(cambio codice/misura)
avviamento
(preparazione CDL, MTL)
fine lavoro
(ripristino CDL)

Operazione impreviste: guasto(attesa / intervento)


LOTTO DI PRODUZIONE
= quantità prevista per ordine di lavoro
 
minimo = giustifica i costi di attrezzaggio
economico = ottimizza i costi di trasformazione
standard = ottimizza i lead time di fabbrica
di riordino = ricostituisce i livelli di scorta STD
 
 
LEAD TIME
= tempo di attraversamento tra fasi di trasformazione
 
acquisto = tra emissione ordine e consegna merce
fabbricazione = tra inizio prima fase e fine ultima
magazzino = tra deposito e prelievo per consegna
consegna = tra richiesta ordine e consegna prodotto
prodotto = sommatoria dei LT di fase
 
GLI INDICI PRESTAZIONALI

 
Flessibilità Efficienza
     
 

 
Affidabilità
     
 

   
Progettazione
     

   
Manutenzione
L’ANALISI DI PARETO
 
In base alla legge di Pareto applicata ai guasti
si ha la classificazione ABC degli eventi:

classe A: eventi che assorbono il 75% del valore totale


classe B: eventi che assorbono il 15% del valore totale
classe C: eventi che giustificano il rimanente 10%

In altre parole:

> Pochi componenti procurano grandi quantità di problemi,


sui quali è fondamentale concentrare l'attenzione
ü   > I componenti soggetti a guasto sono una piccola
frazione rispetto tutti quelli che fanno parte del sistema
ANALISI DI PARETO APPLICATA A EVENTI DI GUASTO
(esempio semplificato)
       

codice presenza codice Vi % % cumulato

A 12 C 35 27,3 27,3

B 18 D 22 17,2 44,5

C 35 B 18 14,1 58,6

D 22 E 15 11,7 70,3

E 15 A 12 9,4 79,7

F 7 L 8 6,3 85,9

G 3 F 7 5,5 91,4

H 6 H 6 4,7 96,1

I 2 G 3 2,3 98,4

Z 8 I 2 1,6 100

totale 128 TOTALE 128 100  


LA METODOLOGIA SMED: IL CONCETTO
 
SMED = Single Minute Exchange Die (letteralmente traducibile in
Sostituzione Stampo in un Solo Minuto)
 
Obbiettivo: rendere minimi i tempi di Set Up mediante la
scomposizione delle operazioni in attività da sviluppare fuori linea
e in tempi differenziati
 
L'analisi SMED riprende le modalità di azione delle metodologie di
analisi tradizionale applicandola ai tempi di Set Up
LA METODOLOGIA SMED: LE FASI
 
 
1) Rilievo attività di SetUp ed elenco operazioni
 
2) Rilievo dei tempi di ogni operazione
 
3) Evidenza tempi Macchina Ferma (MF) e Lavora (ML)
 
4) Analisi critica e valutazione possibilità di ridurre MF
 
5) Simulazione consequenzialità operazioni modificate
 
6) Verifica di fattibilità ed evidenza recuperi ottenibili
 
7) Stesura procedura operativa (istruzioni) e avvio
 
LA LOGICA F.M.E.C.A.
  

Failure Mode Effects (and) Criticality Analysis


= Analisi dei modi di guasto, degli effetti e delle criticità
 
origine: MIL STD 1629 A (U.S.A.)
principio: Zero Guasti = Zero Fermi per Guasto
ispirazione: TQA =Total Quality Assurance
obiettivo: individuazione dal 50% a 80% dei modi di guasto
finalità: miglioramento continuo TMD
(Tempo Macchina Disponibile)
F.M.E.C.A.: LE FASI
 
   1. Livello di sistema e scomposizione
  2. Elenco dei modi di guasto
  3. Analisi delle frequenze di guasto
  4. Analisi degli effetti dei modi di guasto
  5. Misura degli effetti dei modi di guasto
  6. Misura della criticità dei modi di guasto
  7. Interventi correttivi
 
MODULISTICA
1) Data base guasti

Componente Componente Modo di Frequenza di Effetto di Conseguenza Criticità Intervento Ricambi/


codice descrizione guasto guasto guasto d’effetto correttivo Attrezzature
/Risorse
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
1) Codice e descrizione componente

Esempio di piano di codifica componenti

ABC DE FG HIL MNOP

impianto sistema gruppo componente variante


CONTENUTI DATA BASE GUASTI
2) Modo di guasto

Modalità di individuazione del modo di guasto:


a) Parte fisica interessata
b) Attributo che definisce che cosa è avvenuto

Esempi:
Filtro intasato
Tubo schiacciato
Perno consumato
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto - 1

La frequenza di guasto è funzione del valore di Q

Q =Tasso di guasto = rapporto tra probabilità di evento


di un guasto in un intervallo di tempo e la durata
dell’intervallo stesso (durata del funzionamento).

FMECA ipotizza che la frequenza di un guasto si


presenti con distribuzione esponenziale nel tempo
(tasso di guasto costante).
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto – 2

Funzione della durata di funzionamento


300

250

200

150

100

50

0
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto – 3

Il comportamento di un guasto è ripartito in tre fasi


relative ai tre momenti della vita di un impianto:

a) Fase infantile (avviamento e rodaggio)


b) Fase casuale (vita utile)
c) Fase di usura (obsolescenza e vetustà)
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto – 4

Funzione della vita dell’impianto


80
70
60
50
40
30
20
10
0
fase a fase b fase c
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto – 5

Probabilità cumulata di guasto

Tempo funzionamento Q Probabilità cumulata


100 13 x 10 –6 H-1 0,0013
200 13 x 10 –6 H-1 0,003
500 13 x 10 –6 H-1 0,006
1.000 13 x 10 –6 H-1 0,013
2.000 13 x 10 –6 H-1 0,026
5.000 13 x 10 –6 H-1 0,063
10.000 13 x 10 –6 H-1 0,122
100.000 13 x 10 –6 H-1 0,727
1.000.000 13 x 10 –6 H-1 0,999998
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto – 6

Applicazione: ricaduta su politiche di acquisto


Esempio: forniture lampade a incandescenza
Dati:
Fornitore A: costo unitario 1 € (Q = 7,3x10-5 H-1)
Fornitore B: costo unitario 2 € (Q = 4,2x10-6 H-1)
Costo orario manutentore elettrico: 10 €
Tempo medio di sostituzione di una lampada: 20 minuti
N° lampade in funzione nello stabilimento: 2.000
Tempo lavoro: (6 ore x 4 turni x 5 giorni x 48 sett.) = 5.760 ore/anno
CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto – 7

Calcolo frequenza di guasto lampade:


T (ore) Prob. Cumulata Prob. Cumulata Numero guasti Numero guasti
A B A B
120 0,87% 0,05% 17 1

480 3,44% 0,20% 69 4

1920 13,08% 0,8% 262 16

3840 24,45% 1,6% 489 32

5760 34,33% 2,39% 687 48


CONTENUTI DATA BASE GUASTI
3) Frequenza di guasto – 8

Calcolo costo di guasto lampade:

Valori annui Caso A Caso B

Costo lampade guaste 687 x 1 = 687 € 48 x 2 = 96 €

Costo sostituzione 687 x 10 / 3 = 2.290 € 48 x 10 / 3 = 160 €


lampade
Costi indotti Equivalenti Equivalenti

Totale costi 687 + 2.290 = 2.977 € 96 + 160 = 256 €


CONTENUTI DATA BASE GUASTI
4) Effetto e criticità di guasto

Esempio di classificazione semplificata:

Categoria (classe) Definizione Descrizione


Può provocare il decesso (o
I Grave il ferimento grave) di
persone
Può provocare la distruzione
II Critica definitiva del sistema

Può provocare la riduzione


III Marginale delle prestazioni del sistema

Non provoca danni di rilievo


IV Minore ma richiede intervento
SCOMPOSIZIONE IMPIANTO
1) Orientamenti di base

a) Scomposizione per settori o gruppi fisici


(gruppo di traslazione, di fresatura)
Indicata per robot antropomorfi e cartesiani, manipolatori,
centri a controllo numerico
b) Scomposizione per gruppi funzionali o assiemi
(impianto idraulico, elettrico, pneumatico)
Indicata per sistemi complessi e distribuiti
SCOMPOSIZIONE IMPIANTO
2) Documenti di supporto

a) Manuali di uso e manutenzione

b) Disegni costruttivi
SCOMPOSIZIONE IMPIANTO
3) Livelli di scomposizione

1° livello: macchina
esempio: generatore di vapore al disegno d’ingombro
2° livello: assiemi funzionali
esempio: carpenteria strutturale, bruciatore, quadro
elettrico al disegno di assieme)
3° livello: sottoassiemi o gruppi fisici
esempio: tubazioni, corpi cilindrici, serpentine al
disegno costruttivo
4° livello: componenti critici
esempio: raccordi complessi, fondelli, morsettiere
SCOMPOSIZIONE IMPIANTO
4) Tabellazione
CODICE 1° LIVELLO CODICE 2° LIVELLO CODICE 3° LIVELLO CODICE 4° LIVELLO

001A MANIPOLATORE 01 ASSE X A RIDUTTORE


ELETTROMECCANICO

B MOTORE C.C. 01 CUSCINETTO LATO COMANDO

C ENCODER

D UNITA’ GUIDA LINEA 01 CINGHIA DENTATA

02 CUSCINETTO PULEGGIA

03 MANICOTTO

E CATENA

F GIUNTO

02 ASSE Z B MOTORE C C 01 CUSCINETTO LATO COMANDO

D UNITA’ GUIDA LINEA 03 MANICOTTO

E MICROPROCESSORE

03 MAGAZZINO F MOTORE 01 CUSCINETTO LATO COMANDO


TRASLANTE AUTOFRENANTE

04 CUSCINETTO LATO FRENO

05 GRUPPO ALBERO MOTORE

G RIDUTTORE

H ASSE M20RS 06 VITE A RICIRCOLO SFERE

06 VITE A RICIRCOLO SFERE


APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
1) Attività

    SCOMPOSIZIONE    
MACCHINA

         

    ANALISI DEI MODI    


DI GUASTO

         

a) ANALISI DI CRITICITA’   ANALISI DELLE   MANUTENZIONE


DEL GUASTO CAUSE DI GUASTO CORRETTIVA

         

SCELTA DEI   PIANO MANUTENZIONE   PROCEDURE DI


COMPONENTI CRITICI PREVENTIVA RIPAR. / SOSTITUZIONE
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
a) Analisi criticità del guasto

Per macchina / sottoassieme / componente:


Tipo di guasto:
Numerosità del componente
Frequenza prevista
Effetto sull’impianto
Effetto sul prodotto
Indice di criticità
Durata della fermata
Indisponibilità impianto nel periodo
NOTA > LA DURATA DELLA FERMATA COMPRENDE:

- Tempo per tentativi di ripristino da parte produzione


- Tempo di chiamata e atteso intervento
- Tempo di diagnosi
- Tempo di smontaggio (ripari, parti danneggiate)
- Tempo di reperimento delle parti di ricambio
- Tempo di sostituzione delle parti danneggiate
- Tempo di rimontaggio
- Tempo di riavviamento
NOTA > CLASSI DI FREQUENZA E DURATA DI FERMATA:

Frequenza fermata (volte/anno):


A > 15; 7 > B > 15; 3 > C > 7; 1 > D > 3; E<1

Durata fermata (ore/volta):


A > 24; 12 > B > 24; 6 > C > 12; 1 > D > 6; E<1
NOTA > CLASSE INDISPONIBILITA’ IMPIANTO:

AA = > 360 ore/anno


AB (BA) = da 180 a 360 ore/anno
AC (CA) = da 90 a 180 ore/anno
AD (DA) = da 15 a 90 ore/anno
AE (EA) = meno di 15 ore
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
b) Analisi cause di guasto

Per macchina / sottoassieme / componente:


Tipo di guasto
Causa del guasto
Sintomo premonitore
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
b) Analisi manutenzione correttiva

Per macchina / sottoassieme / componente:


Tipo di guasto
Parti da sostituire
Durata intervento
Attrezzature necessarie
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
a) Analisi criticità del guasto

Per macchina / sottoassieme / componente:


Tipo di guasto: guide usurate
Numerosità del componente: 2
Frequenza prevista: 1/anno (D)
Effetto sull’impianto: NO
Effetto sul prodotto: fuori tolleranza
Indice di criticità: III
Durata della fermata: 180’ (D)
Indisponibilità impianto nel periodo: 3 ore (AE)
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
b) Analisi cause di guasto

Per macchina / sottoassieme / componente:


Tipo di guasto: guide usurate
Causa del guasto: allineamento irregolare
Sintomo premonitore: irregolare posizionamento slitta
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
b) Analisi manutenzione correttiva

Per macchina / sottoassieme / componente:


Tipo di guasto: guide usurate
Parti da sostituire: guide
Durata intervento: 15 minuti
Attrezzature necessarie: utensili come da istruzioni
Aggiunta: sintomo esterno (posizionamento pezzo)
PIANO DI MANUTENZIONE

MANUTENZIONE PROGRAMMATA

A GUASTO MIGLIORATIVA PREVENTIVA

TAMPONE AUTONOMA CICLICA ISPETTIVA

PULIZIE LUBRIFICAZIONI SERRAGGI PREDITTIVA SECONDO CONDIZIONE


SCHEMA OPERATIVO
modalità Esiste
di guasto Segnale?
si no

Monitora- no Previsione
bile? di durata?
si no

Azione Possibile Manutenz.


Monitor ispezione? incidentale
si no

Manutenz. Ispezione a Manutenz.


su condiz. cadenza Programm.

Piano
Manutenz.
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Esempi di piano di manutenzione
a) Lista di ispezione
Parte da Stato strumenti Valori Cadenza Tempo Esecuzione Esecuzione
Ispezionare impianto riferimento ispezione ispezione Manutentore Produzione
Manometro In moto Visivo Giornaliera 3 sec X X

Ventosa Fermo Visivo Lacerazioni Giornaliera 30 sec X X

Lubrificatore Fermo/in m. Visivo Giornaliera 3 sec X X

Lampade In moto Visivo Giornaliera 10 sec X


Comando
Tensione Fermo dinamometro 5 mm/metro Mensile 2 minuti X
Cinghie
Funzione In moto Visivo Mensile 2 minuti X
Finecorsa
riduttore In moto Termo cont. Mensile 20 minuti X
Analisi vibraz
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Esempi di piano di manutenzione
b) Lista di pulizia
Parte da Periodicità Tempo di Stato del Attrezzi Esecuzione Esecuzione
Pulire pulizia pulizia macchinario Manutentore Produzione
Asse x-z Mensile 15’ Fermo Scala,scopa, X
stracci, deter
Montante Mansile 2’ Fermo Stracci,deter X

Tavola rotante Mensile 1’ Fermo “ X

Magazzino Mensile 1’ Fermo “ X


Traslante
Base Mensile 10’ Fermo “ X
macchinario

Pulpito di Mensile 10’ Fermo “ X


comando
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Esempi di piano di manutenzione
b) Lista di lubrificazione
Parte da Periodicità Tempo di Stato del Attrezzi Esecuzione Esecuzione
Lubrificare lubrificazione lubrificazione Macchinario Manutentore Produzione
Manicotto a Annuale 2h Fermo Grasso lgm3 X
Ric asse x Scala
Manicotto a Annuale 2h Fermo Grasso lgm3 X
Ric. asse x Scala
Cremagliera Settimanale 5’ Fermo “ X

Assi magazz Annuale 2h fermo “ X


traslante
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento risorse manutentive

a) Fabbisogno ore di manutenzione:

Hspec = Sommai (ni x duratai x Ki)

Spec = specializzazione
N = intervento
K = fattore di compensazione tempo
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento risorse manutentive

b) Tipologia di manutentore (specializzazione):

MEC = Meccanico
IDR = Idraulico
ELE = Elettrico
ELT = Elettronico
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento risorse manutentive

c) Fattore di compensazione:

Frequenza K

Giornaliera 250
Settimanale 50
Quindicinale 25
Mensile 12
Bimestrale 6
Trimestrale 4
Quadrimestrale 3
Semestrale 2
Annuale 1
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento risorse manutentive

d) Equilibratura carichi

ML

MF

CHIUSO

gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento risorse manutentive

e) Numero risorse:

Nrspec = Hspec / (220 x 8 x Eff)

Essendo Eff = fattore efficienza (da 0,65 a 0,80)


APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento ricambistica

a) Bilancio tenuta magazzino

COSTI

Costo minimo QUANTITA’


TEMPO
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento ricambistica

b) Lotto economico a magazzino

LE = (2 x q x C1) / (P x CS)

q = fabbisogno nel periodo


C1 = costo ordine
P = prezzo acquisto
CS = onere finanziario
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento ricambistica

c) Punto di riordino magazzino

la eo ar

consumo
gm

sm

LT
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento ricambistica

d) Punto di riordino magazzino

SM = GC x 12 x CM / 365 x LS

GC = giorni di copertura
CM = consumo mensile
LS = livello di servizio
APPLICAZIONE F.M.E.C.A.
Dimensionamento ricambistica

e) Indice di rotazione

IR1 = QUANTITA’ EVASA / GIACENZA MEDIA

oppure

IR2 = GIACENZA MEDIA / QUANTITA’ EVASA


APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): GENERALITA’

FINALITA’:
ridurre al minimo i percorsi dei materiali nel flesso del processo di fabbricazione
 
 
DATA BASE:
Volumi di produzione per codice prodotto (o per classe)
 
Cicli di lavorazione
Macro Lay Out di fabbrica (ingombro di fabbricati e impianti)

LOGICA DI BASE
Priorità alle fasi iniziali del ciclo
  Evidenza dei colli di bottiglia intesi come luoghi di concentrazione fasi

CONDIZIONI
Cicli di lavorazione simili
Fasi di trasformazione distinte
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): 1° FASE

Assegnazione alle colonne della matrice del peso in codice binario e calcolo per ogni riga del
numero decimale risultante
 
               

 sequenza 25 24 23 22 2 20  

  Prod. M1 M2 M3 M4 M5 M6 Peso

A x   x       40

B   x   x     20

C   x     x   18
 
D x   x     x 41

E     x     X 9

F   x     x   18
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): 2° FASE

Disposizione delle righe della matrice in ordine di peso decrescente

               
 
sequenza 25 24 23 22 2 20  

Prod. M1 M2 M3 M4 M5 M6 Peso
 
D x   x     x 41

A x   x       40

B   x   x     20
 
C   x     x   18

F   x     x   18

E     x     x 9
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): 3° FASE


Assegnazione alle righe della matrice del peso in codice binario e calcolo per
ogni colonna del numero decimale risultante
             
 

Peso 48 14 49 8 6 33  

  Prod. M1 M2 M3 M4 M5 M6  sequenza

D x   x     x 25

A x   x       24

B   x   x     23
 
C   x     x   22

F   x     x   2

E     x     x 20
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): 4° FASE

Disposizione delle colonne della matrice in ordine di peso decrescente

             
 
 peso 49 48 33 14 8 6  

Prod. M3 M1 M6 M2 M4 M5  sequenza
 
D x x x       25

A x x         24

B       x x   23
 
C       x   x 22

F       x   x 2

E x   x       20
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): 5° FASE

reiterazione del procedimento sino a quando righe e colonne non sono entrambe ordinate per
peso decrescente

               

 sequenza 25 24 23 22 2 20  

  Prod. M3 M1 M6 M2 M4 M5 Peso

D x x x       56

A x x         48

B       X x   6
 
C       X   x 5

F       X   x 5

E x   x       40
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): ennesima FASE

             

 sequenza 25 24 23 22 2 20  
 
Prod. M3 M1 M6 M2 M4 M5 Peso

  D x  x x       56

A x  x       48

E x   x       40

  B       x x   6

C       x   x 5

F       x   x 5
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): RISULTATO

D> M1 >D
 
A> M6 >A
Cella 1
 
E> M3 >E

B> M2 M4 >B
 

C> M2 >C
Cella 2
F> M5 >F
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE IMPIANTISTICA

IL LAY OUT A CELLE (metodo di King): RISULTATO

Alternative di soluzione nel caso non si riesca ad ottenere una suddivisione


netta (unica cella per gruppi omogenei di prodotto):
 
a) non lavorare prodotti che non possono essere completati in unica cella
b) duplicare le macchine
c) modificare il ciclo di trasformazione in termini modulari
d) movimentare il prodotto movimentandolo in più celle
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE ECONOMICA

L’ANALISI MAKE OR BUY (gestione interna o appalto esterno)

VANTAGGI DELL’ESTERNALIZZAZIONE:
 
a) Concorrenzialità (Il fornitore consegue economie specialistiche e di scala
con conseguente riduzione dei costi di materiale, personale, spese
generali).
b) Minori investimenti in beni tangibili e in risorse.
c) Minore necessità di competenze specialistiche.
d) Trasformazione dei costi fissi in costi variabili con conseguente
abbassamento del punto di pareggio a conto economico.
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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L’ANALISI MAKE OR BUY (gestione interna o appalto esterno)

SVANTAGGI DELL’ESTERNALIZZAZIONE:
 
a) Costi transazionali (ricerca, valutazione e scelta fornitore, stipula e
controllo rispetto contrattuale)
b) Costi di coordinamento (rapporti correnti e scambio di informazioni).
c) Rischi di violazione di segreti industriali.
d) Rischi connessi alla stabilità finanziaria dei fornitori.
e) Rischi connessi a modifiche negli impegni dei fornitori.
f) Rischi legati alla riluttanza o difficoltà di adeguamento tecnologico.
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L’ANALISI MAKE OR BUY (gestione interna o appalto esterno)

METODO PER LA SCELTA TRA MAKE (FARE) O BUY (ACQUISTARE)

- Identificazione catena del valore aggiunto di un prodotto/servizio


- Scomposizione prodotto/servizio in attività specifiche
- Determinazione costo e valore dell’attività (metodologia ABC)
- Evidenza ed eliminazione di attività che non creano valore aggiunto
- Confronto tra costi attività “make” e costi attività “buy” nettificate
- Bilancio di convenienza
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L’ANALISI MAKE OR BUY (gestione interna o appalto esterno)

LA METODOLOGIA ABC (Activity Based Costing)


 
Valorizzazione dei costi aziendali in base alle attività, misurando i costi di funzione e
di prodotto in base agli impegni effettivi per singola attività di fase.

Un'attività è la combinazione di:


persone
tecnologia (impianti, manutenzione)
materie prime
metodi (progetto, acquisto, produzione, magazzino, vendita, distribuzione)
fattori ambientali
che producono un prodotto o servizio. Una attività descrive ciò che realizza l'impresa:
il modo in cui il tempo viene impiegato e l’output del processo.
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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L’ANALISI MAKE OR BUY (gestione interna o appalto esterno)

L’IDENTIFICAZIONE DELLE ATTIVITA’


 
Discriminanti:

- per Centro di Costo (da Quadro Analisi Spese)


- per Funzione Operativa (da Organigramma)
- per Modello di Prodotto (da Catalogo/Listino/Magazzino)
- per Fase di Vita (da Ciclo/Gantt)
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LA VALUTAZIONE DEI COSTI

Il costo di un'attività è la somma dei costi di tutti i fattori (impegni, consumi, spese)
assegnati per produrre il suo output.

Fonte primaria dei dati è la riclassificazione del conto economico.


Le discriminanti sono:

- raggruppamento voci a imputazione diretta


- assegnazione voci a imputazione indiretta
- scorporo altre voci (spese di struttura)
 
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L’ANALISI MAKE OR BUY (gestione interna o appalto esterno)


LA MISURA DEGLI OUTPUT
(Qualsiasi evento è misurabile con un’unità di misura che ne indica l'output)
FATTORE MISURA

Persone Tempo (ore uomo)


Volumi (pezzi prodotti)
Tecnologia Tempo (ore macchina)
Volumi (pezzi prodotti)
Infrastrutture Metri Quadrati
Mezzi a disposizione
Utenze Kilowatt/ora
Numero scatti telefonici
Procedure Numero documenti input
Numero documenti output
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LA DETERMINAZIONE DEGLI INDICI DI COSTO (esempio)


CDC: magazzino; attività: movimentaz. materiale; costi: impegno (consumi esclusi)
Attività Costo misura volume indice
(Lit.) output di periodo di costo
1) sollecito materiali 3.000.000 n. solleciti 500 6.000
2) gestione resi per difetti 11.000.000 n. resi 250 44.000
3) movimentazione fisica 45.000.000 n. movimenti 15.000 3.000
4) distribuzione del materiale 22.000.000 n. lotti 2.500 8.800
5) evasione ordini (picking) 33.000.000 n. bolle 5.000 6.600
6) gestione delle spedizioni 11.000.000 n. bolle 5.000 2.200
7) sollecito ordine cliente 3.500.000 n. solleciti 200 17.500
       
TOTALE 110.000.000
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BILANCIO DI CONVENIENZA ESTERNALIZZAZIONE SERVIZIO: costi Make

reale raddoppio
volumi

Esercizio: (somma costi 2,3,5,6,7) 103.500.000 190.000.000


Spazio: (affitto capannone + consumi) 100.000.000 150.000.000
Assicurazione: 12.000.000 15.000.000
Vigilanza: 8.000.000 8.000.000

Totale 223.500.000 363.000.000


APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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L’ANALISI MAKE OR BUY (gestione interna o appalto esterno)

BILANCIO DI CONVENIENZA ESTERNALIZZAZIONE SERVIZIO: costi Buy

reale raddoppio
volumi

Appalto movimentazione (forfait) 35.000.000 70.000.000


Appalto gestione solleciti (forfait) 10.000.000 10.000.000
Appalto picking (5.000 Lit/riga) 25.000.000 50.000.000
Appalto occupazione spazio (10.000 Lit/mc): 80.000.000 120.000.000
Appalto spedizioni (10.000 Lit./bolla): 50.000.000 100.000.000
Aumento costo make per distribuzione: 20.000.000 40.000.000

Totale 220.000.000 390.000.000


APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
1) Il Time To Market

distribuzione        

  produzione      

    approvvigionamento    

      ingegnerizzazione  

        progettazione

         
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
2) Il Lead Time (LT)

T1 LT sistema produttivo T2

 
LT = T2 - T1 = (somma Tn) + (somma Ta) + (somma Tt)
 
Essendo: Tn = tempi di lavoro (tempo standard x numero pezzi lotto)
Ta = tempi di attesa (tempo di set up a fase di lavoro)
Tt = tempi di trasporto (tempo movimentazione flussi)
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
3) Il Tempo di Ciclo (TC)

T1 T2 T3 T4 T5 T6

 
TC = T2 -T1 = T3 - T2 = T4 - T3 = T5 - T4 = T6 - T5
 
Essendo T1, T2,T3, T4, T5, T6 i tempi d’uscita del singolo pezzo dal sistema produttivo.
(TC può essere costante o medio o massimo).
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
4) Il Tasso di produzione (X)

 
X = 1/TC
 
Equivale al numero di pezzi che escono dal sistema nell'unità di tempo
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
5) Il Work In Progress (WIP)

WIP = scorta in ciclo


 
WIP = LT x X = LT / TC
 
Equivale al numero di semilavorati presenti al momento nel sistema
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
6) Il Coefficiente di Utilizzo di una stazione (CU)

 
CU = (somma Tn) / TD
 
Essendo TD il tempo disponibile alla lavorazione (presenza risorsa, turno, etc.).
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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
7) L’indice di bilanciamento del sistema produttivo (IB)

IB = (somma CU) / NS
 

Essendo NS il numero di stazioni a ciclo


APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
8) L’indice di flusso del sistema produttivo (IF)

IF = (somma (somma Tn)) / LT


APPLICAZIONE F.M.E.C.A
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GLI INDICI PRESTAZIONALI (valutazione utilizzo impianti)
9) Le rese di produzione (RP) e l’efficienza di risorse (ER) e impianti (EI)
A) Produzione dichiarata codice A 240 pezzi
  codice B 120 pezzi
  codice D 300 pezzi
  codice F 180 pezzi
     
B) Lavoro in economia pulizia postazione (MF/UL) 10 min
  attesa materiale (MF/UF) 15 min
  recupero difetti (ML/UL) 5 min
  attesa attrezzaggio (MF/UF) 10 min
  Totale 40 min
     
C) Tempo produttivo effettivo (480-B) 440 min
     
D) Tempo Standard codice A 45 sec
  codice B 50 sec
  codice D 20 sec
  codice F 18 sec
     
E) Tempo produttivo atteso somma (AxD) 434 min
     
F) Resa di produzione (E/C) 98,6%
     
G) Efficienza risorsa [480-somma (UF)]/480 94,8%
     
H) Efficienza impianto [480-somma (MF)]/480 95,8%
     
APPLICAZIONE F.M.E.C.A

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LA METODOLOGIA SMED (cenni)

Significato SMED = Single Minute Exchange Die: Sostituzione Stampo in un Solo Minuto
 
Obiettivo = rendere minimi i tempi di fermo impianto per attrezzaggio (Set Up) scomponendo le
operazioni in attività da sviluppare fuori linea e in tempi differenziati
 
Contenute = applicazione dell’analisi T&M ai tempi di Set Up
 
LE FASI
1) Rilievo delle attività di SetUp ed elenco le operazioni
2) Rilievo dei tempi di ogni operazione
3) Evidenza tempi Macchina Ferma (MF) e Lavora (ML)
4) Analisi critica e valutazione possibilità di ridurre MF
5) Simulazione consequenzialità operazioni modificate
6) Verifica di fattibilità ed evidenza recuperi ottenibili
7) Stesura procedura operativa (istruzioni) e avvio
CONTRATTO PSICOLOGICO
• Contratto di lavoro • Contratto psicologico
Insieme degli accordi Insieme delle reciproche
scritti che fissano i aspettative
termini temporali, comportamentali e non
regolamentari, scritte che si creano
disciplinari, durante il rapporto di
remunerativi del lavoro e giustificano il
rapporto tra rapporto stesso
l’individuo e l’azienda
PROCESSO DI SCAMBIO
L’individuo all’azienda: L’azienda all’individuo
Sforzo Retribuzione
Lealtà Sicurezza
Competenza Benefici
Conoscenze Stato
Creatività Carriera
Tempo Elogio
… …
VISIONE AZIENDALE:
I VALORI
Sicurezza di lavoro
Salute e ambiente
Comunicazione e partecipazione
Realizzazione
Strumenti e innovazione
Qualità (miglioramento continuo)
VISIONE AZIENDALE:
I NON COMPORTAMENTI
Pretendere di saperne sempre più degli altri
Non avere procedure scritte o immutabili
Erigere barriere formali interfunzionali
Coinvolgere solo in caso di crisi
Approvare nuove idee senza darne seguito
Sottoutilizzare il personale qualificato
Concentrare le responsabilità e non delegare

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