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JULIA LEANDRO

L’Obiettivo 9 dell’Agenda 2030 riguarda OBIETTIVO 9


le imprese, l’innovazione e le Un altro scopo è anche quello di
infrastrutture.Gli investimenti in incrementare l’accesso delle piccole
infrastrutture, e inoltre trasporti, imprese industriali, in particolare nei
irrigazione, energia e tecnologie paesi poveri, ai servizi finanziari,
dell’informazione e della comunicazione, compresi i prestiti a prezzi convenienti,
sono cruciali per realizzare lo sviluppo e la loro integrazione nei mercati
sostenibile e per rafforzare le capacità mondiali nelle catene di creazione di
delle comunità in molti paesi. È chiaro valore. Per rendere sostenibili le
ormai da tempo che la crescita infrastrutture e le industrie, entro il 2030
economica, così come il miglioramento le risorse dovranno essere impiegate in
della sanità e dell’istruzione richiedono modo più efficiente e si dovranno
investimenti nelle infrastrutture (che incentivare tecnologie e processi
favoriscono anche a creare posti di
industriali puliti e rispettosi
lavoro). L’obiettivo 9 mira pertanto a
dell’ambiente. Lo sviluppo tecnologico,
costruire un’infrastruttura resiliente, a
la ricerca e l’innovazione dovranno
promuovere l’industrializzazione
essere sostenuti in particolare nei Paesi
inclusiva e sostenibile e a incoraggiare
l’innovazione.
in via di sviluppo.
● OBIETTIVO 9 E LE
INFRASTRUTTURE NELLA STORIA
9.1: Sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e
resilienti – comprese quelle regionali e transfrontaliere – per
supportare lo sviluppo economico e il benessere degli individui,
con particolare attenzione ad un accesso equo e conveniente per
tutti.
Guardando alla storia, un esempio su tutti è il popolo Romano che,
grazie alla rete di infrastrutture create, ha esercitato la sua
egemonia su tutti. Infatti, i secoli che seguirono furono poveri nella
costruzione di infrastrutture e bisognerà aspettare la fine del
medioevo per avere delle novità in questo campo, con il fenomeno
dell’incastellamento, quindi la creazione di infrastrutture in cui si
svolgeva la vita quotidiana degli abitanti dei feudi era uno dei
processi insediativi, di costruzione di infrastrutture di lunga durata
che hanno interessato tutti i paesi dell’Europa occidentale in età
medievale, dal secolo X in poi.
● L’INCASTELLAMENTO
Il processo di fortificazione di villaggi e residenze signorili,
ovvero l’incastellamento, tra la fine del IX secolo e il XII, avviene
per lo più in risposta alle incursioni di saraceni e ungari, ma anche
ai pericoli dovuti a un endemico stato di disordine politico-
militare. I castelli diventano centri di attrazione demografica e
vengono anche utilizzati come strumenti per orientare i
movimenti di popolazione, promuovendo la realizzazione di
nuovi centri abitati. Numerose sono le fortificazioni poste attorno
o a fianco di insediamenti già formati, mentre più rari sono i
castelli sorti lontano dai centri abitati al fine del controllo dei nodi
viari di particolare interesse commerciale. Eppure, nonostante le
strutture fortificate di nuova fondazione siano in stretta relazione
con infrastrutture quali strade e mercati, ciò non implica
necessariamente che il castello svolga un ruolo effettivo di tutela
e protezione dei traffici.
● I CASTELLI
Gli archeologi distinguono: una prima fase, nella quale i castelli erano
costruiti in legno (che risultavano poco resistenti agli attacchi dei
nemici), e una seconda fase, in cui si comincia ad utilizzare la pietra sia
per il castello che per le fortificazioni e le case. La parola castello deriva
dal latino castellum o castrum (fortezza, accampamento militare), ma nel
Medioevo indicava una fortificazione permanente, che i grandi signori
fondiari, sia laici che ecclesiastici, volevano costruire per proteggere e
definire i confini dei propri possedimenti terrieri. A partire dal 1100,
quando la pietra sostituì il legno, intorno alla fortezza furono costruite
mura di cinta, e all'ingresso furono inseriti il ponte levatoio ed il cancello
ad inferriate, fiancheggiato da due torri. All'interno, la struttura del
castello divenne più complessa ed il signore spesso viveva proprio
all'interno della grande torre centrale detta mastio. Il castello era un’unità
autonoma per cui tutto quanto veniva consumato (carni, verdura, pane,
ecc...) era prodotto al suo interno perché al castello erano annessi dei
forni, delle botteghe artigianali, dei mulini e degli orti in cui coltivare la
verdura.

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