le imprese, l’innovazione e le Un altro scopo è anche quello di infrastrutture.Gli investimenti in incrementare l’accesso delle piccole infrastrutture, e inoltre trasporti, imprese industriali, in particolare nei irrigazione, energia e tecnologie paesi poveri, ai servizi finanziari, dell’informazione e della comunicazione, compresi i prestiti a prezzi convenienti, sono cruciali per realizzare lo sviluppo e la loro integrazione nei mercati sostenibile e per rafforzare le capacità mondiali nelle catene di creazione di delle comunità in molti paesi. È chiaro valore. Per rendere sostenibili le ormai da tempo che la crescita infrastrutture e le industrie, entro il 2030 economica, così come il miglioramento le risorse dovranno essere impiegate in della sanità e dell’istruzione richiedono modo più efficiente e si dovranno investimenti nelle infrastrutture (che incentivare tecnologie e processi favoriscono anche a creare posti di industriali puliti e rispettosi lavoro). L’obiettivo 9 mira pertanto a dell’ambiente. Lo sviluppo tecnologico, costruire un’infrastruttura resiliente, a la ricerca e l’innovazione dovranno promuovere l’industrializzazione essere sostenuti in particolare nei Paesi inclusiva e sostenibile e a incoraggiare l’innovazione. in via di sviluppo. ● OBIETTIVO 9 E LE INFRASTRUTTURE NELLA STORIA 9.1: Sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti – comprese quelle regionali e transfrontaliere – per supportare lo sviluppo economico e il benessere degli individui, con particolare attenzione ad un accesso equo e conveniente per tutti. Guardando alla storia, un esempio su tutti è il popolo Romano che, grazie alla rete di infrastrutture create, ha esercitato la sua egemonia su tutti. Infatti, i secoli che seguirono furono poveri nella costruzione di infrastrutture e bisognerà aspettare la fine del medioevo per avere delle novità in questo campo, con il fenomeno dell’incastellamento, quindi la creazione di infrastrutture in cui si svolgeva la vita quotidiana degli abitanti dei feudi era uno dei processi insediativi, di costruzione di infrastrutture di lunga durata che hanno interessato tutti i paesi dell’Europa occidentale in età medievale, dal secolo X in poi. ● L’INCASTELLAMENTO Il processo di fortificazione di villaggi e residenze signorili, ovvero l’incastellamento, tra la fine del IX secolo e il XII, avviene per lo più in risposta alle incursioni di saraceni e ungari, ma anche ai pericoli dovuti a un endemico stato di disordine politico- militare. I castelli diventano centri di attrazione demografica e vengono anche utilizzati come strumenti per orientare i movimenti di popolazione, promuovendo la realizzazione di nuovi centri abitati. Numerose sono le fortificazioni poste attorno o a fianco di insediamenti già formati, mentre più rari sono i castelli sorti lontano dai centri abitati al fine del controllo dei nodi viari di particolare interesse commerciale. Eppure, nonostante le strutture fortificate di nuova fondazione siano in stretta relazione con infrastrutture quali strade e mercati, ciò non implica necessariamente che il castello svolga un ruolo effettivo di tutela e protezione dei traffici. ● I CASTELLI Gli archeologi distinguono: una prima fase, nella quale i castelli erano costruiti in legno (che risultavano poco resistenti agli attacchi dei nemici), e una seconda fase, in cui si comincia ad utilizzare la pietra sia per il castello che per le fortificazioni e le case. La parola castello deriva dal latino castellum o castrum (fortezza, accampamento militare), ma nel Medioevo indicava una fortificazione permanente, che i grandi signori fondiari, sia laici che ecclesiastici, volevano costruire per proteggere e definire i confini dei propri possedimenti terrieri. A partire dal 1100, quando la pietra sostituì il legno, intorno alla fortezza furono costruite mura di cinta, e all'ingresso furono inseriti il ponte levatoio ed il cancello ad inferriate, fiancheggiato da due torri. All'interno, la struttura del castello divenne più complessa ed il signore spesso viveva proprio all'interno della grande torre centrale detta mastio. Il castello era un’unità autonoma per cui tutto quanto veniva consumato (carni, verdura, pane, ecc...) era prodotto al suo interno perché al castello erano annessi dei forni, delle botteghe artigianali, dei mulini e degli orti in cui coltivare la verdura.