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Arabia saudita

L’Arabia Saudita
confina a nord con
Iraq e Giordania, a
nord-est con il
Kuwait, a est con
Qatar ed Emirati
Arabi Uniti, a sud
con Yemen e
Oman. Si affaccia a
ovest sul Mar
Rosso e
a est sul Golfo
Persico. È grande
circa sette volte
l’Italia.
Il territorio
dell’Arabia
Saudita è
occupato in gran
parte da
tavolati
desertici: nel
Nord il deserto
del Nafud (in
foto) e nel Sud il
deserto di
Rub’ al-Khālī.
Il deserto di Rhub al-Khālī è formato da
dune di sabbia rossa, estese talvolta anche
su più di 100 Km² e formate da sabbia
trasportata dal vento. Le dune prendono il
nome di erg, una parola araba che significa
appunto «campi di dune».
A Ovest due
catene
montuose,
Hegiaz (in
alto) e Asir,
si allungano da
nord a sud a
ridosse delle
coste
del Mar Rosso.
A est la costa
è bassa e
sabbiosa, resa
coltivabile da
imponenti
sistemi di
irrigazione.
Le pendici del
Monte Asir nel
Sud-Ovest del
Paese sono
considerate
«l’angolo verde
d’Arabia»,
poiché godono
di discrete
precipitazioni.
Le temperature
medie sono molto
elevate e le
differenze stagionali
quasi nulle.
Totalmente assenti i
fiumi, a esclusione
dei wādī, letti di
corsi d’acqua ormai
asciutti,
ancora percorsi
dall’acqua solo nel
caso di violenti
temporali occasionali.
La densità
abitativa
delle zone
interne è
bassissima.
La popolazione dell’Arabia Saudita è cresciuta
negli ultimi vent’anni in maniera sostenuta
sia a causa dell’alta fertilità (quasi 4 figli per
donna), sia per la forte immigrazione da
alcuni Paesi limitrofi quali Yemen, Egitto e
Somalia.
L’Islam è la
religione di
Stato e il Corano
è la base
legislativa e
legale
nell’amministrazio
-ne dello Stato,
nel sistema
giuridico e
nell’organizzazio-
ne economica.
In Arabia Saudita
l’interpretazione della
legge coranica
comporta varie
conseguenze:
• ogni altra religione
è proibita;
• le donne sono
soggette a obblighi
particolari;
• il denaro non può
essere prestato a
interesse;
• crimini e reati più o
meno gravi sono
puniti per mezzo di
pene corporali e
torture.
La bandiera è verde
con al centro una
spada sormontata
dalla Shahada, la
dichiarazione di fede
islamica: «Non c’è dio
all’infuori di Allah e
Maometto è il suo
messaggero».
Il verde dello sfondo è
il colore caratteristico
dell’Islam e richiama il
colore del mantello di
Maometto.
L’Arabia Saudita è
una monarchia
assoluta e il re è
Salmān bin ʿAbd
al-ʿAzīz Āl Saʿūd.
Più conosciuto è
Moḥammad bin
Salmān Āl Saʿūd,
figlio dell'attuale
re Salman, principe
ereditario, Vice
Primo ministro e
ministro della
Difesa.
È accusato di essere il
mandante dell’omicidio del
giornalista Jamal Khashoggi. Il
2 ottobre 2018, Khashoggi entrò
nel consolato dell'Arabia Saudita
a Istanbul per ottenere documenti
relativi al suo matrimonio, ma
non lasciò mai l'edificio.
Anonime fonti della polizia turca
hanno affermato che sia stato
ucciso e squartato all'interno del
consolato.  Il 19 ottobre la TV di
stato saudita conferma la morte
di Khashoggi, avvenuta a seguito
di un "diverbio" presso il
consolato di Istanbul.
Il 16 novembre 2018 la CIA ha
concluso che Mohammad bin
Salman è stato il mandante
dell'omicidio di Khashoggi.
La capitale è Riyadh (5.188.286 abitanti).
I principali
centri abitati
si trovano in
prossimità
delle coste o
delle oasi
interne e
sono, oltre
alla capitale,
Gedda, con il
faro più alto
del mondo
(133m).
Un altro dei
principali simboli
di Gedda è
certamente
la Fontana Re
Fahd, donata da
Re Fahd alla città
nel 1985, una
scenografica
fontana artificiale
che possiede
anch’essa un
record mondiale:
ha, infatti,
il getto d’acqua
più alto del
mondo (312 m).
Hofuf (858,395
ab.),
è una delle
maggiori
produttrici di
datteri al
mondo, con
oltre 1 milione
e mezzo di
palme.
Buraydah (614.093 abitanti).
La Mecca
(1409841 ab.), la
città santa per
eccellenza dei
musulmani, che
devono recarvisi
in pellegrinaggio
almeno una
volta nella vita.
Contiene la più
grande moschea
del mondo,
il Masjid al-
Haram. Ai non
musulmani
è vietato entrare
in città.
Medina
(1.300.000
ab.), meta
dell’egira di
Maometto e
dei
musulmani
nel 622 d.C.
L’Arabia
Saudita
possiede le
maggiori
riserve
petrolifere del
mondo. Più
della metà del
Pil deriva dalla
vendita di
petrolio, che
rappresenta il
90% delle
esportazioni.
La ricchezza del petrolio
è in mano a meno
dell’1% dei sauditi, i
quali la
ridistribuiscono in parte
attraverso istruzione e
assistenza sanitaria
gratuite.
La famiglia Saud è
considerata la famiglia
più ricca del mondo,
con un patrimonio
netto di 1.400
miliardi di dollari in
gran parte proveniente
dal petrolio.
Nella cucina tipica
saudita sono
presenti molti piatti
a base di riso, e il
più importante è
il kabsa, il piatto
nazionale in
Arabia Saudita. Si
tratta di un piatto a
base di riso con
sopra carne di
agnello, pollo,
cammello o pesce.
Secondo la
tradizione va
servito in un
unico piatto, da
condividere con
parenti e amici.
Il tharid o thareed è
cucinato in occasione
del Ramadan ed è
servito al calar del
sole. Si tratta di uno
stufato di carne di
agnello o pollo, con
verdure,
abbondantemente
speziato e
accompagnato dal
pane. Nelle
rivisitazioni più
recenti della cucina
tipica saudita, la
carne halāl viene
prima stufata insieme
alle verdure e poi
servita sul pane
azzimo.
Il mutabbaq, una
focaccia ripiena che
facilmente incontrerà i
gusti di tutti.
Il più classico è a base di
carne macinata, uova,
peperoni, aglio, cipolle,
curry e burro. Ne esiste
anche una versione
dolce.
Tra i dolci
sauditi, il
 Luqaimat:
palline di
pasta fritta
poi ricoperte
di miele e
sciroppo
d’acero.
Il khubz è un pane
piatto simile alla pita,
a base di farina 00 e
frumento,
tradizionalmente
cotto nel forno a
legna. Ha una
conservazione molto
lunga, quindi spesso
usato dalle famiglie
nomadi che
affrontano lunghi
viaggi. Talvolta può
sostituire le posate
durante un pasto, il
cibo viene infatti
avvolto in esso e poi
mangiato insieme.
I Ma’amoul sono
biscotti che le
famiglie
preparano in
occasione della
Pasqua
Musulmana.
L’impasto è a base
di farina di semola
o frumento, ma
sono gli aromi di
fiore d’arancio e
acqua di rose a
renderli irresistibili
all’olfatto.
Oltre alle feste religiose,
il 23 settembre si celebra
il giorno del ballo
nazionale saudita, l’Arda
o ballo delle spade.
Questa danza, di origini
berbere, è caratterizzata
dalla presenza di tamburi,
che intonano musica di
influenza spagnola, e di
un poeta che recita dei
versi mentre gli uomini
danzano spalla a spalla.
Gli abiti tradizionali dei
sauditi sono generalmente
larghi e pratici. Gli uomini
indossano una tunica
bianca di lana o cotone
luga fino alle caviglie ed
un copricapo detto ghutra,
tessuto tenuto fermo da
cotone intrecciato.
Le donne
invece
indossano abiti
molto decorati
con ricami e
lustrini tuttavia,
in pubblico, gli
è imposto di
indossare un
lungo cappotto
nero e il velo.

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