LINGUA/GRAMMATICA
ANALISI DEI TESTI
LETTERATURA
A CHE COSA SERVE LA LETTERATURA?
La letteratura va colta nella sua natura più profonda, come
«funzione esistenziale», come «ricerca di conoscenza»
La letteratura fa sì che due più due dia cinque, un passo più a nord del confine
della realtà che impone il quattro»
I. CALVINO
«I classici sono quei libri che ci arrivano portando su di
sé la traccia delle letture che ci hanno preceduto […] I
classici servono a capire chi siamo e dove siamo
arrivati»
DANTE, INFERNO, XXVI
https://www.youtube.com/watch?v=XF55kpdPdh8
CLAUDE ROY
Il poeta non è colui che dice
Io non ci sono per nessuno
Il poeta dice io ci sono per tutto il mondo
Non bussate prima di entrare
Voi siete già là
Chi bussa a voi bussa a me
Ne vedo di tutti i colori
Io ci sono per tutto il mondo
https://www.youtube.com/watch?v=IMHfKfzYtRg
https://www.youtube.com/watch?v=JsANFC5uBOQ
HTTPS://WWW.YOUTUBE.COM/WATCH?V=22LISUXGSUW
In periferia fa molto caldo
Mamma stai tranquilla sto arrivando È difficile stare al mondo
Te la prenderai per un bugiardo
Quando perdi l'orgoglio
Ti sembrava amore ma era altro
Beve champagne sotto Ramadan Ho capito in un secondo che tu da me
Alla TV danno Jackie Chan Volevi solo soldi
Fuma narghilè mi chiede come va Come se avessi avuto soldi, soldi
Prima mi parlavi fino a tardi, tardi
Mi chiede come va, come va, come va Mi chiedevi come va, come va, come va
Sai già come va, come va, come va Adesso come va, come va, come va
Penso più veloce per capire se domani tu mi fregherai
Non ho tempo per chiarire perché solo ora so cosa sei Waladi waladi habibi ta3ala hina
È difficile stare al mondo quando perdi l'orgoglio
Mi dicevi giocando giocando con aria fiera
Lasci casa in un giorno
Waladi waladi habibi sembrava vera
La voglia, la voglia di tornare come prima
Tu dimmi se
Pensavi solo ai soldi, soldi
Come se avessi avuto soldi, soldi Io da te non ho voluto soldi
Dimmi se ti manco o te ne fotti, fotti È difficile stare al mondo
Mi chiedevi come va, come va, come va Quando perdi l'orgoglio
Adesso come va, come va, come va Lasci casa in un giorno
Dicevi sempre: "Vattene via Che non mi importa più di te" Che te la scrivo a fare una
poesia Se brucerai le pagine Leggeri come elefanti In mezzo a dei cristalli Zingari come
diamanti Tra gang latine Morire, morire per te, eh Non serve a nulla perché, eh Lascerò
il mare alle spalle Cadendo su queste strade Ti chiamavo, mi dicevi Cercami nel barrio
Come se, come se fossimo al buio Nella notte vedo te Casa mia mi sembra bella Dici:
"Non fa per te" Però vieni nel quartiere Per ballare con me Tanto suona sempre il barrio
Tanto suona sempre il barrio Tanto suona sempre Guido veloce, cambio corsia Ma non
per arrivare a te Se devo scalare la tua gelosia Preferirei una piramide Bevevo acqua con
Oki Soltanto per calmarmi Giocavo coi videogiochi Per non uscire Morire, morire per te,
eh Non serve a nulla perché, eh Lascerò il mare alle spalle Cadendo su queste strade Ti
chiamavo, mi dicevi Cercami nel barrio Come se, come se fossimo al buio Nella notte
vedo te Casa mia mi sembra bella Dici: "Non fa per te" Però vieni nel quartiere Per
ballare con me Tanto suona sempre il barrio Tanto suona sempre il barrio Tanto suona
sempre Sai che l'ultimo bacio è più facile Poi cadiamo giù come Cartagine Mai, non
sparire mai come Iside Mai, mai Cercami nel barrio Come se, come se fossimo al buio
Nella notte vedo te Casa mia mi sembra bella Dici: "Non fa per te" Però vieni nel
quartiere Per ballare con me Tanto suona sempre il barrio Tanto suona sempre il barrio
Tanto suona sempre il barrio (Barrio)
BARRIO
Estrapolata direttamente dal vocabolario spagnolo, il
‘barrio’ è la periferia, o più propriamente un quartiere
periferico, di quelli dalle condizioni abitative difficili.
Non a caso in alcune zone del Centro e Sud America con
questo vocabolo s’intendono quelle zone depresse delle
grandi città caratterizzate dalla quasi totale assenza di
servizi, le ‘favela’ o le baraccopoli.
LA RICCHEZZA DELLA LETTERATURA
Spesso le vicende narrate nel mito hanno luogo in un'epoca che precede la storia
scritta. Nel dire che il mito è una narrazione sacra s'intende che esso viene
considerato verità di fede e che gli viene attribuito un significato religioso o
spirituale. Ciò naturalmente non implica né che la narrazione sia vera, né che sia
falsa.
Al tempo stesso il mito è la riduzione narrativa di momenti legati alla dimensione del
rito, insieme al quale costituisce un momento fondamentale dell'esperienza religiosa
volta a soddisfare il bisogno di fornire una spiegazione a fenomeni naturali o a
interrogativi sull'esistenza e sul cosmo.
EPICA
Un poema epico è un componimento letterario che narra le gesta, storiche o
leggendarie, di un eroe o di un popolo, mediante le quali si conservava e tramandava
la memoria e l'identità di una civiltà o di una classe politica.
Il termine "epica" deriva dal greco antico έπος (epos) che significa "parola", ed in
senso più ampio "racconto", "narrazione".
L'epica narra in versi il mythos (mito), cioè il racconto di un passato glorioso di
guerre, e di avventure. L'epica è la prima forma di narrativa, ma non solo: costituisce
anche una sorta di enciclopedia del sapere religioso, politico ecc. Essa veniva
trasmessa oralmente con un accompagnamento musicale.
I poemi epici di tutte le letterature attingono a un patrimonio di miti preesistente; i
più antichi poemi epici che si conoscono sono i mesopotamici Atrahasis e l'epopea
del re di Uruk, Gilgamesh,anche se i due poemi epici per eccellenza delle eccellenze
sono l'Iliade e l'Odissea.
ESEMPI
ODISSEA di Omero
ILIADE di Omero
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille Musa, quell'uom di multiforme ingegno
l'ira funesta che infiniti addusse Dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco Gittate d'Ilïòn le sacre torri;
generose travolse alme d'eroi, Che città vide molte, e delle genti
e di cani e d'augelli orrido pasto L'indol conobbe; che sovr'esso il mare
lor salme abbandonò (così di Giove Molti dentro del cor sofferse affanni,
l'alto consiglio s'adempìa), da quando Mentre a guardar la cara vita intende,
primamente disgiunse aspra contesa E i suoi compagni a ricondur: ma indarno
il re de' prodi Atride e il divo Achille. Ricondur desïava i suoi compagni,
Ché delle colpe lor tutti periro.
Orlando furioso di Ludovico Ariosto
CANTO PRIMO
1
Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.
2
Dirò d'Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d'uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m'ha fatto,
che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.
3
Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l'umil servo vostro.
Quel ch'io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d'opera d'inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.
GERUSALEMME LIBERATA
POEMA DEL SIGNOR TORQUATO TASSO AL SERENISSIMO SIGNORE IL SIGNOR DONNO ALFONSO II D'ESTE DUCA DI FERRARA
CANTO PRIMO
1 Canto l'arme pietose e 'l capitano
che 'l gran sepolcro liberò di Cristo.
Molto egli oprò co 'l senno e con la mano,
molto soffrí nel glorioso acquisto;
e in van l'Inferno vi s'oppose, e in vano
s'armò d'Asia e di Libia il popol misto.
Il Ciel gli diè favore, e sotto a i santi
segni ridusse i suoi compagni erranti.
2 O Musa, tu che di caduchi allori
non circondi la fronte in Elicona,
ma su nel cielo infra i beati cori
hai di stelle immortali aurea corona,
tu spira al petto mio celesti ardori,
tu rischiara il mio canto, e tu perdona
s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte
d'altri diletti, che de' tuoi, le carte.
3 Sai che là corre il mondo ove piú versi
di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,
e che 'l vero, condito in molli versi,
i piú schivi allettando ha persuaso.
Cosí a l'egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso:
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l'inganno suo vita riceve.
4 Tu, magnanimo Alfonso, il quale ritogli
al furor di fortuna e guidi in porto
me peregrino errante, e fra gli scogli
e fra l'onde agitato e quasi absorto,
queste mie carte in lieta fronte accogli,
che quasi in voto a te sacrate i' porto.
Forse un dí fia che la presaga penna
osi scriver di te quel ch'or n'accenna.
TESTO NARRATIVO
Racconti
Romanzi
RACCONTO
Il racconto è una narrazione in prosa di contenuto
fantastico o realistico di minore estensione rispetto al
romanzo.
Novella
ROMANZO
è un genere della narrativa in prosa,
caratterizzato da un testo di una certa
estensione.
La parola romanzo deriva dal termine francese
antico romanz o roman, che è una abbreviazione
della locuzione latina romanice loqui, cioè
"parlare in lingua romanza", vale a dire in
lingua di derivazione latina.
•ANALISI DI UN'OPERA NARRATIVA
Informazioni sul testo
autore
titolo
genere letterario
epoca
Sintesi del contenuto
Livello delle azioni
divisione in macro sequenze
struttura del testo (esposizione; esordio; peripezie o mutamenti; momento culminante della vicenda; scioglimento)
rapporto tra fabula e intreccio
rapporto tra tempo della storia e tempo del racconto
azioni di primo piano e azioni di sfondo (attraverso l'analisi dei tempi verbali)
dimensione spaziale
Livello dei personaggi
presentazione
caratterizzazione (fisica, psicologica, socio-culturale)
attributi
ruolo (protagonista, antagonista, oggetto, aiutante, avversario)
sistema dei personaggi, l'insieme delle relazioni che intercorrono tra essi
Livello del narratore
narratore (di primo o di secondo grado; presente o assente dal testo)
punto di vista o focalizzazione (narratore onniscente, narratore interno, narratore esterno)
tecniche con le quali viene data la parola ai personaggi (discorso diretto, discorso indiretto, discorso indiretto libero, monologo
interiore, flusso di coscienza)
Livello stilistico
scelte lessicali
scelte sintattiche
aggettivazione
figure retoriche
suoni
Temi trattati
Contestualizzazione
Conclusioni
Titolo: indicazione del titolo preciso dell'opera
(se poi è all'interno di una raccolta di testi, se
l'hai letto in una edizione particolare,ecc...)
Autore: le notizie essenziali sull'autore del testo,
se possibile con maggiore riferimento al periodo
e alle implicazioni relative all'opera che hai letto
RIASSUNTO
una sintesi della vicenda narrata, che contenga tutti gli
avvenimenti principali che in essa sono raccontati, senza
soffermarsi troppo sui particolari
PERSONAGGI
caratteristiche fisiche, psicologiche, cambiamenti,
evoluzioni ecc... dei personaggi principali ed un
eventuale accenno ai personaggi secondari
TEMPO
Tempo. In quale periodo storico si inseriscono in fatti
narrati? In quale arco di tempo si svolge la vicenda (dieci
anni, due mesi, un giorno, ecc...)? Prevalgono i tempi
lenti (pause, riflessioni, ecc...) le scene, in cui l'azione
scorre sotto i nostri occhi con la stessa velocità con cui
stiamo leggendo il testo, oppure i fatti scorrono
rapidamente, con riassunti ed ellissi temporali? Vi è
corrispondenza tra fabula e intreccio? Ci sono analessi
(flashback, ricordi) o prolessi (anticipazioni)?
SPAZIO
In quali luoghi si svolge la vicenda? Sono
luoghi aperti o chiusi? Sono luoghi secondari,
che fanno da sfondo alle vicende dei personaggi,
o acquistano un ruolo fondamentale? Le
caratteristiche psicologiche dei personaggi sono
amplificate e proiettate nei luoghi descritti (es.
pioggia che purifica, notte che angoscia, lago
che riposa, ecc...)?
STILE
Qual è il linguaggio adottato dall'autore? Ci sono
elementi dialettali o di lingue straniere? C'è una sintassi
particolare? Il registro è colloquiale, o tecnico-
scientifico? Lo stile è giornalistico? Qualche
personaggio si esprime in un modo diverso rispetto agli
altri?
TECNICHE DI PRESENTAZIONE DELLE
PAROLE E DEI PENSIERI DEI PERSONAGGI.
Prevale il discorso diretto, o quello indiretto. È presente
il discorso indiretto libero? Ci sono monologhi interiori o
flussi di coscienza?
NARRATORE
Il narratore è onnisciente o racconta i fatti come uno
spettatore esterno, oppure è un personaggio, se non
addirittura il protagonista della vicenda? Il narratore,
anche se non è interno, assume il punto di vista di uno o
più personaggi?
TEMATICHE
Quali sono gli argomenti su cui fa riflettere il
testo. Su questi temi viene presa una sola
posizione, o sono presenti varie idee, a seconda
del pensiero dei vari personaggi? In che senso il
testo letto può risultare ancora attuale? Come,
invece, rappresenta la mentalità o il modo di
vedere le cose dell'epoca in cui è stato scritto?
COMMENTO
Perché questo libro ti è piaciuto, oppure no? Esprimi
liberamente un tuo giudizio, che non influirà nella
valutazione.
ANALISI DI UN TESTO POETICO
figure di dizione per le quali avviene una modifica nella forma delle
parole;
figure di elocuzione che riguardano le parole più adatte;
figure di ritmo che seguono gli effetti fonici ottenuti mediante la ripetizione
di fonemi, sillabe, parole;
figure di costruzione o di posizione che si riferiscono all'ordine delle
parole nella frase;
figure di significato o tropi che riguardano il cambiamento del significato
delle parole;
figure di pensiero che concernono l'idea o l'immagine che appare in una
frase.
PASCOLI
G. PASCOLI, IL LAMPO (1894; da Myricae)
E cielo e terra si mostrò qual era:
Carlo Emilio Gadda, Lingua letteraria e lingua dell'uso, in / viaggi la morte. Garzanti, Milano, 195S
LINGUA LETTERARIA
O
ESPRESSIONE LETTERARIA
LINGUAGGIO DELLA COMUNICAZIONE
LETTERARIA O COMUNICAZIONE DEL
LINGUAGGIO LETTERARIO?
MESSAGGIO
Comunicazione
MITTENTE DESTINATARIO
RIFLESSIONI SULLA COMUNICAZIONE
POETICA
E’ assoluta?
Quale destinatario?
Quale messaggio interpreta il destinatario?
Il messaggio non è univoco
L’opera letteraria vive proprio della sua ambiguità,
non vuole dimostrare
Ambiguità del mittente: più lo scrittore costruisce
il suo discorso più si allontana dal testo (Bachtin –
exotopia) Es. Boccaccio, Manzoni, Svevo
COSA RESTA DELLA COMUNICAZIONE
LETTERARIA?
SOLO IL MESSAGGIO
CON QUALE LINGUAGGIO È SCRITTO?
“Linguaggio letterario” si è codificato nel tempo, ma non
si è specializzato
In realtà non esiste un ling. lett.
Esiste Dante, Ariosto, Manzoni e ogni opera risponde ad
esigenze diverse
E’ una convenzione coniata dall’uomo colto
Unione di più linguaggi (cfr. Manzoni)
Nella scrittura quotidiana non esiste un ling. lett.
Un “linguaggio dei linguaggi”
Es. Manzoni: primo capitolo – linguaggio geografico
INFUNZIONABILITA’, cioè
AUTOFUNZIONALE:
CONTROCOMUNICAZONE
ROMAN OSIPOVIČ JAKOBSON
(MOSCA 1896 - BOSTON 1982)
Normalmente, però, un messaggio assolve a più di una funzione, e ciò che differenzia un
messaggio dall'altro è la prevalenza di una sulle altre.
Il linguaggio letterario è espressione di se stesso; la
letteratura è già linguaggio.
E’ autoreferenziale e quindi comunica solo se stessa
vv.
M 10-12
IL – P emigranti soriani ballano
A poppa
A poppa emigranti soriani ballano
AAprua
pruas’appoggia
un giovanealla ringhiera un uomo
è solo
e pare un’ombra
vv.
P 6-9
IL
E il mare è cenerino
eEiltrema
mare dolce
è dolce
trema
Gonfiound’onda
po’ come gli inquieti piccioni
amorosa
èÈcenerino
inquietocome
comeilun
loro petto
piccione
gonfio d’onda amorosa
M
e il mare è
cenerino
trema dolce
inquieto
come un piccione
UNA RIFLESSIONE SULLE
FIGURE RETORICHE
Non appartengono esclusivamente al dominio del
linguaggio poetico e letterario, o di quello oratorio, ma
sono presenti nella lingua della comunicazione
Una proposta di lavoro:
Esempi iconografici
L’EUFEMISMO
Figura retorica di pensiero che consiste nel sostituire, per
scrupoli religiosi o morali o per rispetto delle
convenienze sociali, a un termine o a un'espressione
appropriata, ma sentita come troppo cruda, un'altra di
significato attenuato
L’uso che logora: il caso del cimitero
koimht»rion: luogo dove si va a dormire, da koim£w, io
faccio addormentare
Es. iconografici
ESERCIZI
Riscrivere una poesia di Montale senza la A
Leggere l’esordio de I promessi sposi;
individuare lo stile; riscrivere la favola del Lupo
e dell’Agnello di Fedro, utilizzando lo stile
manzoniano
Riscrivere la poesia La sera fiesolana di
D’Annunzio, utilizzando termini contrari.
RISCRIVERE LA FIABA DI CAPPUCCETTO ROSSO RIPRODUCENDO LO STILE
PIERVITTORIO TONDELLI.
Me ne vo’ sul calar del sole tra la natura coi pensieri che mi ronzano nella crapa, vorrei seguire l’odore della libertà e della gioventù.
Tirando per il folto bosco mi trovo faccia a faccia con un brutto lupo nero, tutto secco e allampanato per la fame lettori miei mica
peraltro! Ci ha la libertà lui! Sta li’ a guardarmi siccome immobile che sembra proprio mezzo fatto. Penso prima o poi mi frega se mi
muovo, lui in vece pensa c’ho le rotelle ammaccate che sono un povero diavolo se non scappo.
Strabuzzo gli occhi fingo meraviglia e dico be’? anche lui dice be’! Poi lui attacca bottone vuole che gli racconto la mia storia e io
chiedo ti fa piacere davvero? Dice di sì e allora spalanco la mia boccuccia e comincio a raccontare che mia madre lavora per
appuntamento di nascosto da mio padre che non vuole, dice le donne debbono stare a casa a pulire e cucinare. Ma che ci sta di male dico
io se quando lui lavora o va a caccia lei si da’ da fare? Quando mamma lavora però io devo andare da mia nonna che palle! mo’ per
portare il giornale, mo’ le sigarette, mo’ il gin, devo stare più di un ora senò mia madre s’incazza forte se torno quando lavora. Eppoi
mia nonna fa la pensionata sociale, fuma tutto quello che gli capita sigarette senza filtro, pipa, sigari, poi legge il giornale che ci sta in
giro, sempre lo stesso e beve un goccetto dalla bottiglia che porta sempre nel sinale, gnuc gnuc!! dice che è per la gola secca.
Primaoppoi ci rimane dico io.
Il lupo mi chiede dove vado e gli dico a casa di nonna perché mia madre sta lavorando co’ uno. Poi quello dice non posso fermarmi ho il
mio lavoro da finire non ci ho tempo da perdere cara mia!
Parte senza nemmeno salutare che sbalinato vero lettori miei? Prima mi fa le domande e poi se ne va cosi’! all’inferno! al diavolo! lupo
della malora!
Metto un piede dopo l’altro e vado avanti per la mia strada. Raggiungo la tana della vecchia che però non m’apre la porta forse sta
dormendo, tutta scorata entro e grido NONNA NONNAAAA! Dalle quiete stanze m’arriva un oé che ti urli ma sei proprio tonta stavo
dormendo!
Tutta imperplessita scopro lettori miei che il posto della nonna l’ha preso quel brutto muso nero del lupacchione che prima m’ ha
fregato! infatti s’è slurpato la vecchietta e mo’ vuole fare il bis con me. Tu sei scemo! t’ho capito l’inganno caro lupastro dei miei
stivali! grrrrrr!!!
A una più attenta analisi della situazione capisco il pericolo e cambio sonata. Scusa tanto ma davvero che mi dispiace che dormivi e t’ho
svegliata! mento, che quasi me la faccio sotto.
La bestia fa un ruttazzo che sembra arrivato un tornado gli alberi s’agitano gli uccelli scappano nello liber ciel, e dopo il rutto caccia
dalla gola un orrido uhuhuh! e io rispondo ahahah! e scappo. Siluro dalla finestra e fuori trovo mio padre col fucile da caccia, è venuto a
cercarmi dopo che ha trovato mamma nel paterno ostello a lavorare ma non a ciò che dice lui! mi figuro gli isterismi da sceneggiata
napoletana!Incazzato manco li cani e cornificato si sfoga sull’animale che lascia stramazzato a terra per le schioppettate. Che giornata
lettori cari. Sono salvo! tutto intero! ma con una famiglia sfasciata. meglio non lavorare!
DA ECO:
Individuare le caratteristiche di un personaggio
famoso, utilizzando solo le parole inizianti con la
lettera con la quale inizia il nome del
personaggio stesso
Immaginare come risponderebbero personaggi
famosi alla domanda “come va”?
Anagrammare i nomi di 10 autori della
letteratura italiana
POESIA VISIVA
lontanooooo ……..