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PRIMO SOCCORSO NEI TRAUMI

DELL’APPARATO MUSCOLO-
SCHELETRICO
CENNI DI ANATOMIA DELL’APPARATO
MUSCOLO-SCHELETRICO

• L'apparato muscolo-scheletrico è l'insieme


delle strutture ossee, articolari e muscolari che svolgono funzioni
di sostegno e di difesa dell'organismo e che ne consentono i movimenti.
• Possiamo distinguere un apparato scheletrico, costituito dalle 206 ossa e le
articolazioni, e uno muscolo-legamentoso, con i muscoli e i legamenti che li
collegano alle ossa.
CENNI DI ANATOMIA DELL’APPARATO
MUSCOLO-SCHELETRICO
• Le ossa vengono generalmente divise in ossa lunghe, ossa piatte, ossa brevi e 
ossa irregolari.
• Le articolazioni sono un insieme di elementi (tessuto fibroso e/o cartilagineo, legamenti,
capsule, membrane) che regolano la connessione tra due o più superfici ossee. I capi
ossei che le costituiscono possono essere, tra di loro, mobili (come accade nel caso di
ginocchio e gomito), semimobili (come nell'articolazione della colonna vertebrale) o fissi
(come nel caso delle articolazioni delle ossa del cranio o del bacino), a seconda che
servano per dar vita a movimenti più o meno ampi o a meccanismi di ancoraggio stabile.
CENNI DI ANATOMIA DELL’APPARATO
MUSCOLO-SCHELETRICO

• Il muscolo è un tessuto composto da particolari fibre (fibre muscolari) dotate


di capacità contrattile. All'interno dell'organismo umano si distinguono due
grandi tipologie di muscoli: la muscolatura striata, detta anche "rossa" o
volontaria, regolata dalla volontà del soggetto, e la muscolatura liscia, detta
anche "bianca" o involontaria, la cui attività contrattile è autonoma e
indipendente.
TRAUMI OSSEO ARTICOLARI

• CONTUSIONE: conseguenza di un trauma diretto che non compromette l'integrità dei tessuti coinvolti (in caso contrario, si parla
più propriamente di ferita), causata dalla compressione violenta delle parti molli dell'organismo, esercitata da un corpo contundente.
In caso di trauma cranico:

SÌ:

• 1. controllare le funzioni vitali ed eventualmente iniziare RCP;


• 2. mettere l’infortunato in posizione di sicurezza se in perdita di coscienza;
• 3. chiamare immediatamente il 118.
NO:

• 1. estrarre corpi mobili dalle ferite craniche;


• 2. premere per emostasi sulle fratture craniche;
• 3. spostare l’infortunato con sospetta frattura del rachide.
TRAUMI OSSEO ARTICOLARI

FRATTURA: interruzione dell'integrità strutturale dell'osso che può essere di origine traumatica o spontanea
(patologica).

NON effettuare manovre e tentativi di riduzione o di spostamento dei capi ossei da parte di personale volontario non
professionale. Il soggetto può generalmente essere spostato dopo immobilizzazione dell’arto o del segmento fratturato.

Procedere al contenimento dell’emorragia in caso di fratture esposte, cercando inoltre di consentire la massima sterilità
della ferita.

In caso di sospetta frattura alla colonna vertebrale, e a maggior ragione se si ritiene sia stato lesionato il rachide
cervicale, la persona incidentata non deve essere mossa fino all’arrivo di soccorritori professionali, tranne nel caso di
arresto cardiaco o respiratorio, al fine di poter procedere alle manovre di respirazione artificiale o di massaggio
cardiaco. In questo caso è raccomandabile immobilizzare il rachide cervicale con collare anatomico prima di procedere
alle successive manovre.
TRAUMI OSSEO ARTICOLARI

SEGNI E SINTOMI DI FRATTURA:


• Dolore che aumenta con i movimenti;
• Deformazione dell’arto;
• Gonfiore e alterazione colore pelle;
• Perdita funzionalità, sensibilità e polso a valle.
• Esposizione osso.
TRAUMI OSSEO ARTICOLARI

DISTORSIONE: trauma causato da un movimento articolare anomalo rispetto alla capacità meccanica dell'articolazione. In questi casi
si procede con crioterapia e immobilizzazione.

LUSSAZIONE: spostamento degli estremi ossei di un’articolazione, i quali perdono parzialmente contatto tra loro. In questi casi:

SÌ:

1. controllare la circolazione a valle, se vi è compressione arteriosa raddrizzare appena l’articolazione;

2. controllare la sensibilità a valle;

3. immobilizzare l’articolazione;

4. applicare la borsa del ghiaccio.

NO:

1. muovere l’articolazione;

2. tentare la riduzione.
TRAUMI MUSCOLARI

CRAMPI: una contrazione muscolare improvvisa, dolorosa e continuativa (colpisce


maggiormente polpacci e arco plantare). Cause più frequenti sono attività fisica intensa,
disidratazione, carenza di sali minerali, eccessivo raffreddamento muscolare. Cosa fare?
• Stiramento e allungamento passivo del muscolo;
• Massaggi leggeri in direzione centripeta;
• Reintegrazione fluidi e sali minerali (½ cucchiaino di sale in ½ litro di acqua a temperatura
ambiente da bere a piccoli sorsi dilazionati);
• Non applicare ghiaccio.
TRAUMI MUSCOLARI

STRAPPO: rottura di numero variabile di fibre muscolari per eccessiva sollecitazione


longitudinale del muscolo. Cosa fare?
• Posizionare muscolo in posizione di riposo per evitare altre sollecitazioni;
• Applicare ghiaccio o acqua fredda.
NO:
• Applicazione di calore;
• Massaggi;
• Attività fisica.

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