TAVOLA ROTONDA
Promosso da:
Associazione Culturale Carpino Folk Festival
Comitato per la promozione del patrimonio immateriale
Roundtable organized by the
Associazione Culturale Carpino Folk Festival
and the
"Comitato per la promozione del patrimonio immateriale" (ICHNet)
Carpino (Foggia), Italy, August 4, 2008.
"Safeguard and sustainable enhancement of the intangible heritage:
role of the communities and the civil society"
A one-day event to analyse and reflect on the intangible cultural
heritage, for a concrete and permanent daily engagement of the
community and the civil society in the safeguard of cultural rights
and in the protection, transmission and sustainable enhancement of
the intangible cultural heritage.
Moderatore
Barbara Terenzi, Consigliere Scientifico della Fondazione Basso Sezione Internazionale,
Coordinatore del Comitato per la Promozione e Protezione dei Diritti Umani
Relatori
On. Antonio Pepe
On. Angelo Cera
Stefania Massari, Soprintendente, Direttore dell'Istituto Centrale per la
Demoetnoantropologia, Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, Roma
Ruggero Martines, Soprintendente, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Puglia
Emilia De Simoni, Istituto Centrale per la Demoetnoantropologia, Museo delle Arti e
Tradizioni Popolari, Roma
Patrizia Resta, Università di Foggia, Cattedra di Antropologia
Antonietta Caccia, Presidente dell'Associazione Circolo della Zampogna
Giuseppe Michele Gala, Presidente dell'Associazione Taranta
Michele Ortore, Presidente dell'Associazione Culturale Carpino Folk Festival
Giuseppe Torre, Coordinatore del Comitato per la Promozione del Patrimonio Immateriale
Atti della Tavola rotonda
(non definitivo)
Apertura dei lavori
Relazione del Comitato per la Promozione del
Patrimonio Immateriale
Apertura dei Lavori
Barbara Terenzi
Fondazione Basso
Coordinatore del Comitato per protezione e promozione
dei diritti umani
Buongiorno a tutti.
Siamo qui riuniti per lavorare insieme intorno al ruolo della comunità e società
civile nella salvaguardia del patrimonio immateriale.
Prima di iniziare, vorrei ricordare che tale tematica riguarda anche i diritti, i
nostri diritti, così come indicato, solo per fare qualche esempio:
UNESCO
Sviluppo sostenibile e patrimonio immateriale
La visione del Comitato
Sviluppo sostenibile e patrimonio immateriale
La visione del Comitato
Noi riteniamo che in questo momento - più che mai – sia necessario
adottare un modello di sviluppo sostenibile che tenga conto della
cultura endogena delle Comunità che compongono il nostro
Paese, del capitale umano e di quello sociale, delle risorse
ambientali e materiali.
Siamo convinti che alla BASE del deterioramento dell’ambiente,
delle tensioni sociali ed etniche, dell’inefficienza del sistema
economico vi sia l’incapacità del sistema e delle Comunità di
“fare cultura”, la perdita della memoria e dell’identità culturale.
Non-cultura, oblio della memoria e smarrimento dell’identità
determinano l’adesione acritica a stili di vita dettati da esigenze
esogene alla Comunità e portano inevitabilmente all’indebolimento
della coesione sociale, del processo democratico e della
competitività, oltre che al depauperamento delle risorse
naturali, materiali ed immateriali.
Sviluppo sostenibile e patrimonio immateriale
La visione del Comitato
Nel primo caso, quello più di moda, l’effetto dovrebbe essere positivo tanto
quanto le altre azioni, ma da qualche decennio si tende a promuovere
soprattutto GRANDI EVENTI (mostre-spettacolo, enormi allestimenti,
mega-festival, eventi-celebrità, ecc…) a scapito delle istituzioni
culturali e della promozione della espressione culturale dei cittadini.
Il dato più grave è che sempre più spesso gli eventi si concepiscono in modo da
“spaccare i botteghini”, ossia si tende a privilegiare l’impatto mediatico e la
spettacolarità alla qualità, al contenuto culturale e di servizio dell’evento
stesso.
Cosa accade in Italia?
“Oggi si tende a finanziare eventi “culturali” noti solo per la loro notorietà”
Zygmunt Bauman
A ciò deve aggiungersi che i “grandi eventi” sono affidati – nella maggioranza
dei casi - ad istituzioni con finalità di lucro, il che ne amplifica ancora di più
il contenuto spettacolare e mediatico, più che culturale e di “servizio”.
Cosa accade in Italia?
Sul terreno del patrimonio culturale immateriale la
situazione italiana è, a nostro avviso, piuttosto problematica, almeno rispetto al
coinvolgimento della società civile rispetto alla sua salvaguardia.
Né sono in previsione progetti di salvaguardia di tali beni sul solco di linee guida
indicate dall’Unesco tutte ispirate al principio del community-based
Cosa fare?
Cosa fare?
Informare
Monitorare
Community-based management
Adattare il quadro normativo agli
impegni presi dal nostro Paese.
Cosa fare?
In pratica, a nostro avviso, è necessario avviare con urgenza:
Economia Governance
Sviluppo
Sostenibile
Patrimonio
naturale Inclusione
e materiale sociale
Case study
Questo evento ha visto fianco a fianco una prestigiosa Istituzione culturale, 157 privati
cittadini e 30 Associazioni che il 30 Marzo 2008 hanno potuto esprimere liberamente,
nelle sale e con gli oggetti del Museo, cultura.
Non solo, ma l’evento è stato concepito in modo da stimolare il manifestarsi di una vera
e propria festa. Quel giorno non abbiamo avuto 1.400 spettatori, ma 1.400 protagonisti.
Il tutto è avvenuto senza che nessuno dei 157 partecipanti venisse remunerato ed il
costo complessivo della manifestazione è stato assolutamente irrisorio, ma con dei
benefici – in termini culturali - che noi riteniamo essere stati enormemente superiori ai
costi.
Grazie per l’attenzione
www.intangibleheritagenetwork.net
Documentazione visiva
Tavola Rotonda - Roundtable
Gruppi di Lavoro – Team work
Come coinvolgere le comunità nel processo di salvaguardia e gestione attiva del patrimonio
immateriale? Come valorizzare in modo sostenibile il patrimonio immateriale? Quali beni tutelare e
come?
Arti popolari dello spettacolo
Arti popolari dello spettacolo