In Platone esiste un tipo di essere eterno e divino, le idee, e un essere sensibile, mutevole, imperfetto, la realtà
fenomenica . Ma poiché tutto ciò che nasce deve nascere per una causa , deve esistere una causa produttrice o
efficiente che, generando il mondo concreto, metta in relazione idee e cose: tale ruolo è affidato alla figura del
demiurgo, un divino artefice, buono, dotato di intelligenza e volontà, che forgia la materia, che , in vista dei
suoi «nobili scopi» trasforma l ’universo in un immenso organismo vivente in cui si riflettesse l’armonia delle
idee, dando alle cose un’anima del mondo.
La potenza ordinatrice del demiurgo è contrastata dalla resistenza della chòra o necessità, la materia caotica
che dà origine a quanto di negativo, irrazionale e disarmonico ci sia nel mondo.
La natura è l’opera d’arte o l’artefatto di un Dio buono ed è plasmata sulla base di un disegno intelligente.,
secondo una visione finalistico-religiosa penetrata nell’inconscio collettivo e nella mentalità comune.
FINALISMO
Ogni teoria secondo cui l’universo agisce in
vista di determinati fini o scopi.
ARISTOTELE
Ciò che avviene in natura si spiega solo in virtù di una causa finale, ciò che muove le cose verso il loro scopo è un
principio immanente nella natura. Al di sopra di tutto, egli pone poi un Dio , il fine al cui l’universo è
subordinato, dal quale dipendono l’ordine e il movimento di quest’ultimo.
Aristotele individua 4 cause o principi primi , in quanto comprende che rendersi conto delle cause vuol dire
chiedersi il «perché» di una cosa e questo perché può articolarsi in diverse forme:
• CAUSA MATERIALE, spiega la materia;
• CAUSA FORMALE, spiega la forma;
• CAUSA EFFICIENTE, spiega il principio del mutamento;
• CAUSA FINALE, spiega lo scopo del mutamento.
Tali principi in realtà sono specificazioni della sostanza globalmente intesa, che rappresenta il perché
privilegiato , la vera causa dell’essere.
Per designare il compimento del fine, il filosofo utilizza il termine entelechìa , ovvero la compiuta realizzazione
della potenza; come tale, coincide con la forma perfetta di ciò che diviene, la specie o sostanza totalmente in
atto.