La musica incaica fu la musica che si sviluppò all'interno della
civiltà inca e costituisce gran parte della musica andina. Introduzione e scopo Nel suo periodo di sviluppo (1400 ca.), la musica inca raggiunse ogni an- golo dell'Impero, attraverso innumerevoli danze, canti e melodie legate alle attività quotidiane degli uomini, ma soprattutto ai riti e all'agricoltura. Nella musica incaica, si suonava sempre in gruppo, unendo molti strumenti e (raramente) cantando in coro. Infatti, quella degli Incas era una musica per lo più strumentale e poteva as- sumere diversi scopi, ma era finalizzata soprattutto all'accompagnamento di cerimonie religiose, durante il lavoro nei campi o durante le guerre. Possiamo quindi distinguere la musica incaica in tre categorie, in base al loro scopo: religioso, guerriero ed agricolo. Per descrivere la danza, la musica ed il canto, gli Incas usavano il termine "taqui", nonostante in lingua quechua significhi semplicemente canzone. Non facevano grandi distinzioni fra queste tre forme: per loro erano stret- tamente interconnesse. La concezione spirituale della musica Per quanto concerne la funzione religiosa, potremmo dire che, la musica, oltre ad accompa- gnare, in primo luogo, il culto ed i suoi riti religiosi, serviva anche a manifestare il senso sacrale della vita per il popolo incaico. Valga come esempio per tutti il fatto che, prima di celebrare i riti sacri, gli Incas, e soprattuto quanti erano addetti al culto, avevano l'abitudine di masticare erbe aromatiche, tra cui lo zenzero, allo scopo di purificare l'alito, così da rendere agli dèi, un canto ed un culto più degno e più puro. Inoltre, oltre all'omaggio reso agli dèi, per la spiritualità inca, il culto religioso era anche un modo per ricongiungersi alle forze della natura, considerate come divinizzate, almeno in riferimento agli aspetti panteistici della loro religione. Strumenti musicali Nella civiltà inca, le due principali categorie di strumenti musicali erano gli strumenti a fiato e quelli a percussione. Gli strumenti a corde, come ad esempio il Charango, sono stati introdotti successiva- mente dagli spagnoli ed adattati al repertorio musicale degli Incas. Strumenti a fiato Tutti gli strumenti a fiato andini si dividevano in panopi e flauti. All'interno dei panopi troviamo una moltitudine di strumenti: ocarine andine, antaras, zampoñas o Siku, phukuna e rondador. La famiglia dei flauti comprende invece mosheño, quena, pinkillo, tarka ed ocarina.
La quena, un tipico strumento della
musica inca. I panopi I panopi sono strumenti tipici della musica andina e soprattutto di quella incaica. Nella musica incaica, ne esistono di diverse tipologie, ma fanno parte tutti di un'unica categoria: i flauti di Pan, che hanno tutti un funzionamento ed un'origine più o meno comune. Il flauto di Pan si suona facendolo scorrere sulle labbra e soffiando contro il bordo delle canne. Questo strumento funziona in base ad un principio fondamentale degli strumenti a fiato: più è corta la canna, più il suono risulta acuto, mentre, ovviamente, più essa è lunga, più il suono sarà grave. Ogni canna corrisponde ad un suono e più canne disposte in fila formano una scala. Siku Il Siku (o zampoña in spagnolo) ha origine sulle vette delle Ande, nelle vicinanze del lago Titicaca. La zampoña è uno strumento formato da due file separate di canne, aperte sul punto dell'inboccatura e chiuse sull'al- tra estremità. Di solito, ci sono circa sei canne per fila disposte orizzon- talmente con l'imboccatura verso l'alto. Le canne sono unite grazie ad una corda di lana che le avvolge orizzontalmente su se stesse. In base alla loro dimensione, hanno nomi diversi: Malta, la più piccola Ika, uno strumento abbastanza piccolo Sikusanka, una zampoña di medie dimensioni Semitoyo, uno strumento abbastanza grande Toyo, un Siku molto grande Strumenti a percussione Nella musica incaica, troviamo diversi tipi di strumenti a percussione: il bombo, la caña de agua, il wankar, le chullus (o chajchas) e la caja (o tinya).
Il bombo un tipico tamburo
andino. Le Chajchas Le Chajchas, conosciute anche con il nome di Chullus, sono una sorta di sonagli fatti di corna o ossa di capra seccate e tenute insieme da un nastro di lana colorato. Talvolta possono essere fatte di conchiglie, legno o pietra. Il risultato è un suono che imita il leggero ticchettio della pioggia e l'intenso fruscio del vento. Tecnica musicale I canti degli Incas erano alti e nasali, ma a carattere possente e solenne, in quanto des- tinati alle cerimonie religiose. Gli Incas utilizzavano una scala pentatonica, ovvero basata sulla combinazione di cinque note: re, fa, sol, la e do. Solitamente, utilizzavano ritmi lenti, ma talvolta venivano eseguite melodie dal ritmo molto veloce. La danza era importantissima per il popolo inca: c'erano danze specifiche per influenzare il tempo o per ottenere la fertilità della terra, ma la danza rappresentava anche la vita di animali domestici e selvatici, come gli uccelli. La danza, assieme al canto, venne utilizzata persino per rappresentare leggende, miti e fatti storici della storia degli Incas. Tutte queste danze avevano lo scopo generale di propiziarsi le divinità. La musica incaica continua a vi- Quando gli spagnoli invasero l'imperovere! e lo conquistarono, la musica inca venne ripresa ed utilizzata nei riti cristiani, avviando così una totale trasformazione culturale della pagana civiltà inca. Forse, anche per questo la musica incaica non smette di vivere ancora oggi. Nella sua versione integrale, essa è ancora diffusa, sia mediante veri e propri concerti, sia attraverso i suoi artisti di strada, che ne propagano le tematiche principali. Ne sono esempi le melodie a carattere sentimentale, ma ancor di più i brani di medi- tazione spirituale, che attragono ed affascinano la sensibilità moderna.