Esplora E-book
Categorie
Esplora Audiolibri
Categorie
Esplora Riviste
Categorie
Esplora Documenti
Categorie
Capitolo 5
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
N.B. All’interno del file sono presenti file audio e
video. Si consiglia, pertanto, di studiare le
diapositive nella modalità “Presentazione” di
Power Point.
Le diapositive con sfondo verde sono
approfondimenti tecnici sulla notazione che
possono, volendo, essere omessi.
Vincenzo Pannarale 2
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
L'Ars Nova
Questo periodo della storia della musica prende il
nome da una serie di lezioni tenute a Parigi, tra il
1322 e il 1323, da Philippe de Vitry, nelle quali,
basandosi sulle idee ritmiche di Johannes de Muris,
proponeva nuove regole di notazione (raccolte dai
suoi studenti nell’opera Ars nova).
La principale novità sta nel pieno accoglimento
della mensura binaria, accanto a quella ternaria
ormai consolidata, nel sistema notazionale delle
quattro prolationes. Il termine “ars”, nel contesto
culturale antico, è da intendersi come “tecnica”: per
esempio, i nuovi strumenti notazionali, con nuove
regole, messi
Vincenzo Pannarale a disposizione
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
dei compositori.
Nuove figure
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Fra le varie mensurae, le più importanti sono quelle
che coinvolgono le figure più piccole, a partire dalla
breve. D’ora in poi la maxima e la longa saranno
usate sempre meno, e i loro rapporti saranno quasi
sempre binari, se non si evince diversamente dal
contesto.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
• La regola di alterazione vuole che due valori più
piccoli, posti in mezzo a due perfezioni, formino
anch'essi una perfezione, perché il secondo
valore piccolo viene raddoppiato (alterato):
➢
Un gruppo di 3 note uguali, poste tra valori
immediatamente più grandi, formano una
perfezione (e la mensura è perfecta):
➢
Se, nel caso precedente, una delle note più
grandi è posta accanto ad un valore più piccolo, la
mensura può essere imperfetta (sincope) :
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
➢
L'alternanza costante di una valore e di quello
immediatamente inferiore indica, di solito, un
mensura perfetta:
➢
La comparsa frequente di due valori uguali indica
una mensura perfetta, a meno che uno dei due
valori non sia sostituito da una pausa (non può
esserci alterazione) o dal suo integer valor
(gruppo di valori più piccoli):
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Punti
➢
Punctus additionis: posto a destra di una nota,
ne aumenta di metà il valore. Può essere usato
solo in una mensura imperfetta ma deve essere
seguito, anche non immediatamente, da una nota
di valore inferiore, se no si tratta di un punctus
divisionis.
➢
Punctus divisionis: si usa solo in una mensura
perfetta e indica la separazione fra 2 perfezioni.
E’ l’antecedente più diretto della moderna
stanghetta di battuta.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Note colorate
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Isoritmia
Nel mottetto arsnovistico (ma in realtà già dal XIII
sec.), in particolare nel tenor ma non solo, è
frequente il procedimento compositivo chiamato
isoritmia.
arum flores”, scritto nel 1436 per la consacrazione del duomo di Santa M
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Formes fixes
Laddove il mottetto isoritmico organizza la forma
musicale secondo principi astratti, nelle composizioni
profane a forme fixe (rondeau, virelai, ballade) viene
adottata una forma musicale basata sulla medesima
ripetizione prevista dalla struttura strofica verbale.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Ouvert-clos
Si possono riconoscere perché il clos ripropone le prime
note dell'ouvert.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Notazione italiana del Trecento
Marchetto da Padova, nel Pomerium musicae
mensuratae (circa 1325), ci offre un quadro
d'insieme della notazione dell'Ars nova italiana.
Il repertorio, che si articola lungo l'arco di un secolo,
è contenuto nei codici Rossi, London, Paris,
Squarcialupi, Panciatichi.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
1. Se è presente l'intero numero di unità per ogni
brevis, ognuna è rappresentata da una minima.
2. Se ci sono anche valori più lunghi, questi sono
rappresentati da semibrevi:
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Ritmi più complessi, anche puntati e sincopati,
possono essere scritti grazie a figure aggiuntive,
dotate di code e occhielli.
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Il rigido vincolo costituito dal punctus divisionis,
che funzionava come la moderna stanghetta di
battuta, comportava, in mancanza della legatura
di valore, l’impossibilità di segnare sincopi a
cavallo di battuta, e quindi un ritmo
rigorosamente misurato, a differenza di quello
francese.
Dalla metà del XIV secolo si adoperarono le
regole della notazione francese continuando a
utilizzare alcuni simboli della notazione italiana
(notazione mista di Landini).
Questa scomparve dopo i primi decenni del
Quattrocento, lasciando il posto alla notazione
mensurale
Vincenzo Pannarale
bianca.
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Ars subtilior
Tra la fine del XIV e l'inizio del XV sec. si
sviluppa, soprattutto nella Francia meridionale e
in Italia settentrionale, una notazione che fa uso
di: occhielli, code di forma varia, note
interamente o per metà nere, bianche o rosse,
canoni enigmatici, proporzioni ritmiche
estremamente complicate. Si tratta di una sorta
di “studi trascendentali” sulla notazione; alcuni
aspetti ispireranno la semiografia della seconda
metà del XX secolo.
Le fonti
Vincenzo Pannarale principali sono il codice Chantilly e il
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Belle, bonne, sage e Tout par compas suys composée, di Baude Cordier,
Vincenzo Pannarale
esempi di Ars subtilior
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Per alcuni elementi riguardanti l’interpretazione
delle 2 partiture di Baude Cordier, si faccia
riferimento al seguente link:
https://www.teoria.com/en/articles/cordier/
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Bibliografia
D. MOLININI Suono Segno Suono ed. Florestano
W. APEL The notation of polifonic music 900-1600 ed. The
Medieval Academy of America
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari
Domande
1. Che differenza c’è fra cantus mensurabilis e cantus
planus?
2. Che significa esattamente il termine “mensura” nella
notazione medievale e rinascimentale?
3. Quali sono le 4 prolazioni di Philippe de Vitry, con i
corrispondenti rapporti tra le figure e i simboli
rappresentativi?
4. Da che cosa si capisce se un punto, accanto a una figura,
sia un punctus additionis o un punctus divisionis?
5. Che cos’è il mottetto isoritmico?
6. Quali limitazioni della notazione italiana del Trecento ne
provocarono, verosimilmente, la scomparsa?
7. Quale notazione successiva riprende alcuni aspetti dell’ars
subtilior e quali aspetti esattamente?
Vincenzo Pannarale
Conservatorio di Musica “N. Piccinni” - Bari