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• MASSE D’ARIA

• Le masse d’aria sono una porzione di atmosfera, specificamente nella troposfera, di dimensioni che possono coprire diverse
migliaia di chilometri, dove all'interno i parametri fisici naturali di temperatura e umidità sono costanti e uniformi. La sua proprietà
fondamentale e caratteristica principale è la sua capacità di conservare stabilità sotto il profilo orizzontale ed il suo contenuto di
vapore acqueo per un certo periodo di tempo, anche dopo aver lasciato la superficie e la zona di origine. Una determinata massa
d'aria di solito è caratterizzata da un confine ben definito che la separa dalle masse d'aria circostanti, questo confine è chiamato
FRONTE METEOROLOGICO.
• I fattori che determinano la natura ed il grado di uniformità di una massa d'aria sono: NATURA DELLA SORGENTE, le
caratteristiche della regione dove si è formata la massa d'aria, DIREZIONE DI SPOSTAMENTO, le modifiche che si determinano
nella massa d'aria quando si allontana dalla sorgente di origine e TEMPO, l’' intervallo di tempo trascorso da quando la massa
d'aria la regione sorgente.
• NATURA DELLA SORGENTE
• La maggior parte dei processi fisici che interessano l'atmosfera sono legati ad una tendenza naturale da parte dell’atmosfera ad
attenuare le differenze esistenti tra i diversi parametri fisici che caratterizzano l'atmosfera: Distribuzione di pressione, Distribuzione
di calore e Distribuzione di umidità.
• Le regioni sorgenti sono quelle aeree della superficie terrestre dove l'aria prova a rimanere per un tempo "lungo" da permettere di
acquisire le caratteristiche termiche, di pressione ed umidità della superficie stessa.
• MAPPA DELLE MASSE D’ARIA
• TIPI DI SUPERIFICIE TERRESTRE REGIONE D’ORIGINE
• Massa d’aria Sigla Massa d’aria Sigla
Marittima m Artica A
Continentale c Antartica AA
Polare P
Tropicale T
Equatoriale E
• ARIA ARTICA
• Le incursioni di aria artica avvengono nei mesi invernali, si formano nelle zone artiche e la loro temperatura è estremamente bassa
non consentendo all'umidità di assumere valori elevati creando la stabilità dell'aria.
• ARIA POLARE
• Le masse d'aria polari sono a carattere freddo e si formano alle latitudini della zona subartica. Con il termine "polare" indichiamo le
masse d'aria provenienti dalle zone subartiche e subantartiche.
• ARIA TROPICALE
• Masse d’ aria che si originano nellle zone dominate dagli anticicloni permanenti e stazionano attorno ai 25° di latitudine nord. In
estate può spingersi fino alle alte latitudini, mentre nella stagione invernale oltrepassa di poco il Mediterraneo.
• VENTI COSTANTI
• I venti costanti sono venti che soffiano sempre nella stessa direzione e nello stesso senso in ogni mese dell'anno. Vengono caratterizzati
da intensità costante e da continuità. Sono costantemente alimentati da un gradiente barico che non raggiunge mai l'equilibrio e si
trovano solo in determinate latitudini. Ci sono tre grandi sistemi di venti costanti: POLARI, TROPICALI ORIENTALI e OCCIDENTALI e
ORIENTALI.
• I venti costanti si suddividono in:
• VENTI POLARI NORD ORIENTALI: partono dal polo nord verso il circolo polare artico;
• VENTI OCCIDENTALI TROPICALI SUDOCCIDENTALI: dal circolo polare artico al tropico del cancro;
• ALISEI (NORDORIENTALI): dal tropico del cancro all’equatore.
Nell’emisfero SUD:
• VENTI OCCIDENTALI E TROPICALI NORDOCCIDENTALI: dal tropico del capricorno al circolo polare antartico;
• VENTI POLARI SUDOCCIDENTALI: dal circolo polare artico al polo sud;
• ALISEI (SUDDORIENTALI): dall’equatore al tropico del capricorno
• ALISEI
Gli alisei si generano nell'area anticiclonica tropicale/subtropicale ad alta pressione e si spostano verso la zona equatoriale a bassa
pressione. Spirano nella zona tra l'equatore e i tropici da nord-est a sud-ovest nell'emisfero boreale e da e da sud-est a nord-ovest
nell'emisfero australe. Questi venti sono chiamati alisei a bassa quota e controalisei in quota. Soffiano tutto l'anno nella stessa direzione e
senso.
• VENTI OCCIDENTALI O TROPICALI:
I venti tropicali si trovano nelle aree temperate tra il 30° e il 60° parallelo. Sono venti regolari che spirano sempre nella stessa direzione e
nello stesso senso da sud-ovest a nord-est nell'emisfero boreale e da nord- ovest a sud-est nell'emisfero australe.
• VENTI POLARI
• I venti polari sono venti costanti che si presentano nelle latitudini superiori al 66° parallelo. La zona di alta pressione che caratterizza i
poli spinge le masse d'aria verso le latitudini più basse da nord-est verso sud-ovest nell'emisfero boreale e da sud-est verso nord-ovest
nell'emisfero australe.
• VENTI PERIODICI
• I Venti Periodici sono quei venti che invertono il senso in cui spirano nel corso delle stagioni o anche nel corso di una stessa
giornata o di un arco di tempo; è un fenomeno caratterizzato dalle variazioni della pressione atmosferica a livello locale. Tutto ciò
accade principalmente ogni volta si presenta una variazione a livello locale delle condizioni bariche atmosferiche, e per cui si andrà
a creare una zona di alta pressione dove prima c'era una zona di bassa pressione e viceversa. Le caratteristiche dei venti periodici
sono:
• Periodo Stagionale: MONSONI e ESTESI
• Periodo Giornaliero: BREZZE
• MONSONI
• Sono venti periodici tipicamente dell'Oceano Indiano, che influenzano il clima del continente indiano. I monsoni quindi sono venti
delle regioni tropicali e subtropicali, che si originano grazie a delle differenze di temperatura tra oceani e continenti e dalle
caratteristiche della circolazione generale atmosferica. Essi soffiano:
• Mesi estivi MONSONE ESTIVO (aprile-ottobre): dall’Oceano Indiano verso l’India e il Sudest asiatico)
• Mesi invernali MONSONE INVERNALE (novembre-marzo): dall’India verso l’Oceano Indiano fino alle coste dell’Africa
Orientale
• BREZZE
• Le brezze sono venti periodici che spirano vicino alle coste, invertendo la loro direzione nell’arco del giorno. Le brezze sono di tre
tipologie: BREZZE DI MARE E DI TERRA, BREZZE DI MONTE E DI VALLE e BREZZE DI LAGO E DI RIVA. Nelle prime due il
vento tende a spirare dal mare verso la terra durante il giorno e viceversa la notte, invece, le brezze di monte e di valle soffiano
dalla valle alla montagna durante il giorno e viceversa la notte.
• VENTI VARIABILI
• I venti variabili o venti locali sono in grado di variare la direzione e il senso in cui spirano in un determinato periodo di tempo,
inoltre, soffiano in maniera irregolare nelle zone temperate. Essi sono legati in specifiche condizioni locali di pressione atmosferica
in determinate zone o territori.
• ROSA DEI VENTI
• Nord: TRAMONTANA (proviene dai monti, è un vento freddo dei mesi invernali e soffia dai monti verso le valli)
• Nord-Est: GRECALE (è un vento freddo e secco da nord-est, si origina dallo spostamento di correnti d’aria artica verso il Mar
Mediterraneo)
• Nord-Ovest: MAESTRALE (spira da nord-ovest in ingresso sul Mar Mediterraneo di correnti d’aria polare che provengono da nord
e questo tipo di vento porta aria fresca, infine, è uno dei venti predominanti nel Mediterraneo)
• Ovest: PONENTE (è un vento che proviene da ovest e soffia come brezza di mare sulla costa tirrenica nei mesi estivi)
• Est: LEVANTE (si origina nel Mar Mediterraneo e si sposta verso oriente, portando perturbazioni e precipitazioni)
• Sud-Ovest: LIBECCIO (è un vento caldo e umido che proviene da sud-ovest, è un vento violento presente in ogni stagione nella
zona meditteranea e soffia sulla Corsica e sulle zone tirreniche)
• Sud-Est: SCIROCCO (vento caldo dal Sahara, soffia in primavera-estate ed è il movimento di masse d’aria calde verso le zone di
basse pressioni sul Mar Meditteraneo)
• Sud: OSTRO (è un vento caldo e umido che proviene da sud e soffia in direzione delle aree di bassa pressione sul mar
Meditteraneo e portano precipitazioni piovose)
• ALTRI VENTI VARIABILI
• BORA: è un vento freddo e discontinuo nei mesi invernali da nord-est. Si trova nelle zone dell’alto Mar Adriatico.
• FONH: è un vento caldo e secco lungo le alpi, spira in primavera e autunno lungo le vallate alpine verso Austria e Svizzera.
• CICLONI TROPICALI
• Vengono conosciuti come uragani, si originano sull’Oceano Atlantico e invece, tifoni quando si originano sul Mar Giallo.
• TORNADO
• È un vortice d’aria violento che si origina dai cumulonembi fino a toccare il suolo. Ha un’estensione di pochi metri, ma, una potenza
distruttiva. Esso si verifica maggiormente negli Stati Uniti, in minoranza in Italia ma denominate come tromba d’aria o tromba
marina, a seconda di dove si origina.
• VENTI IRREGOLARI
• I venti irregolari sono caratterizzati da un movimento vorticoso e irregolare. Vengono chiamati venti ciclonici quando sono alla base
della formazione dei cicloni e anticicloni. Sono venti irregolari:
• CHINOOK: è simile al Fohn, ed è un vento caldo e asciutto che soffia da nord-ovest soprattutto in primavera e autunno;
• MISTRAL: è un vento freddo che spira dal Massiccio Centrale francese e raggiunge il sud della Francia con la sua massima
potenza;
• GHIBLI: è un vento del deserto, molto caldo e carico di sabbia. Soffia per circa trenta giorni dalla Tunisia, Libia ed Egitto;
• KHASMIN: è un vento caldo e secco che spira da sud, da aprile a giugno con una durata da 3 a 5 giorni.
• HARMATTAN: vento caldo, secco e potente. Spira da nord-est in inverno e primavera nell’Africa occidentale;
• PAMPERO: vento freddo e umido che spira da ovest, tra luglio e settembre.
• VENTI CICLONICI
• Sono venti con un movimento vorticoso che si spostano di direzione e potenza in modo irregolari, possono raggiungere velocità
elevate. I venti ciclonici possono essere:
• Uragani: venti ciclonici tropicali con venti superiori a 130km/h nell’Oceano Atlantico;
• Tifoni: venti ciclonici che si formano nell’Oceano Indiano.
• FRONTE METEOROLOGICO
• È una superficie di discontinuità, dove due masse d’aria differenti entrano a stretto contatto fra loro. Esso rappresenta la zona dove
una massa d’aria viene a contatto o sostituita da un’altra massa d’aria. Infine, si indica un fronte come una superficie di contatto tra
due masse d’aria che hanno caratteristiche differenti di temperatura, pressione e umidità. Vi è una classificazione dei tipi di fronti
meteorologici a seconda di diversi criteri:
• Movimento: si differenzia «stazionario» (polari, tropicali e equatoriali) e «mobili» se sono freddi, caldi o occlusi;
• Altitudine: in funzione dell’altezza esistono «fronti di quota» e «fronti di superficie»;
• Geografici: sono fronti stazionari che si trovano nella loro zona di competenza e si dividono in principali e secondari;
• Termodinamici: possono essere a «scorrimento ascendente» o «discendente» e possono essere sia attivi che passivi.
• I fronti più comuni sono quello caldo, freddo e occlusi.
• Fronte caldo: è una massa d’aria calda che invece una zona precedentemente occupata da una massa d’aria fredda. Esso si
muove verso una zona d’aria a temperatura bassa che tende a aumentare. Possiamo suddivedere i compiti del fronte caldo
dicendo che:
• La temperatura aumenta in modo lento, dopo l’aumento è più intenso;
• La pressione diminuisce prima del suo arrivo e rimane stazionaria;
• La nuvolosità tende a diminuire fino a far arrivare delle schiarite;
• Vengono associati fenomeni di precipitazioni leggere – moderate, con una durata prolungata;
• PROBLEMA VERIFICA (turbojet)
V = 1000 km/h -> 276 m/s
T = 12577 N
mG = 300 kg
Vm = 600 m/s
𝞪 = 60 (rapporto Aria-Combustione)
Rapporto aria - combustibile ->

Trovare:
tCONSUMO = ?
SPERCORSO = ?
RISOLUZIONE:
• CICLO BRAYTON-JOULE
• Il ciclo termodinamico brayton è composto da quattro trasformazioni principali (compressione, riscaldamento, espansione e
raffreddamento), più altre trasformazioni che caratterizzano le diverse varianti possibili. Poiché nelle trasformazioni il fluido di
lavoro è sempre allo stato gassoso, il ciclo è detto a fluido monofase. Il fluido di lavoro è costituito, nella stragrande maggioranza
delle applicazioni, da aria.
• CICLO CHIUSO
• Il fluido di lavoro compie tutte le quattro trasformazioni in forma ciclica, senza contatto con l'esterno ed è un ciclo che, nella pratica,
non viene mai utilizzato. Le sue fasi si dividono in:
• 1-2 compressione adiabatica isoentropica
• 2-3 riscaldamento isobaro
• 3-4 espansione adiabatica isoentropica
• 4-1 raffreddamento isobaro
• CICLO APERTO
• Il fluido di lavoro è aria, che compie le prime tre trasformazioni e poi viene scaricata all'esterno.
Dal punto di vista termodinamico, lo scarico dell'aria all'esterno equivale al raffreddamento della trasformazione 4-1 del ciclo chiuso.
• 1-2 -> compressione adiabatica
• 2-3 -> combustione isobara
• 3-4 -> espansione adiabatica
• 4-1 -> scarico
• RENDIMENTO DEL CICLO JOULE–BRYTON CHIUSO
• Il suo rendimento cresce in funzione del rapporto di compressione e del rapporto di temperatura. L’aumento del rapporto di
compressione si ottiene aumentando la P 2 e quindi le temperature T2 e T3.
• RENDIMENTO DEL CICLO JOULE–BRYTON APERTO
• Il rendimento del ciclo aperto è molto più basso rispetto a quello chiuso per effetto di varie perdite che ne derivano.
• IMPIANTO ELETTRICO
• L’impianto elettrico di un aereo è diviso tra INPUT e OUTPUT. La parte d’impianto denominata INPUT genera corrente ed ha come
dispositivi elettrici e funzionalità come batterie, APU, motore, GPU e RAT. Invece la parte d’impianto OUTPUT utilizza corrente e si
suddivide in Primary Bus oppure Essential Bus (sistemi necessari per il volo), Secondary Bus (non necessari per il volo) e
Emergency Bus (alimentazione dei sistemi di emergenza)
• IMPIANTO CARBURANTE
• L’impianto del carburante ha lo scopo di alimentare i motori del velivolo, i gruppi ausiliari e i generatori di energia elettrica. Esso
devo rispondere a certi requisiti:
• Contenere in appositi serbatoi la quantità di carburante necessaria;
• Traferire il carburante con una pressione adeguata dal serbatoio al motore;
• Trasferire il carburante da un serbatoio ad un altro;
• Consentire lo scarico rapido all’esterno in caso di emergenza durante il volo;
• Permettere la ventilazione dei serbatoi per evitare mix di pressioni.
• IMPIANTO ANTI-GHIACCIO
• L’impianto antighiaccio è un sistema di bordo utilizzato per controllare e prevenire la formazione di ghiaccio su parti del velivolo. Esso si divide in due
tipi di impianti: De-Ice (sghiacciamento) e Anti-Ice (antighiaccio). L’impianto antighiaccio si trova lungo l’ala precisamente vicino agli slat, fin e
tailplane.
• BYPASS RATIO
• Intendiamo il rapporto tra la massa d'aria del flusso freddo, che proviene dal fan e passa per il condotto di by pass, e la massa
d’aria del flusso caldo, che entra nel core del motore.
• RAPPORTO DI DILUIZIONE ARIA-COMBUSTIBILE DEL GAS GENERATOR
• Il rapporto aria/combustibile (AIR FUEL RATIO) è fondamentale, in modo assoluto significa avere abbastanza combustibile per
bruciare con una determinata aliquota di ossigeno presente all’interno dei cilindri.

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