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β-Bloccanti
• Ipertensione:
della PA negli ipertesi.
blocco del rilascio di renina dall’apparato
iuxtaglomerulare
riduzione della gittata cardiaca
riduzione delle resistenze vascolari periferiche
(in cronico)
Apparato respiratorio
Apparato respiratorio: i recettori β2 adrenergici determina un rilasciamento
della muscolatura liscia bronchiale.
Attenzione ai non selettivi!
Effetti metabolici
I recettori β2 aumentano la glicogenolisi sia muscolare che epatica e la gluconeogenesi.
I b-bloccanti non selettivi possono compromettere il recupero dell’ipoglicemia in
pazienti con DM tipo II, riducono il rilascio degli a. grassi liberi dal tessuto adiposo,
aumentano la concentrazione plasmatica di trigliceridi, riducono le HDL.
Classificazione in funzione della selettività:
Prima generazione:
Non sono selettivi per i recettori β1, agiscono quindi anche sui β2.
• Propanololo (Inderal) 40 mg
• Esmololo
Terza generazione
Agiscono sui recettori β1 ma hanno anche azione antagonista sui
recettori β2 e α1 così da ottenere attività vasodilatatoria.
• Celiprololo
Attività simpaticomimetica intrinseca
• Non sono dei veri e propri antagonisti Beta adrenergici, sono agonisti
parziali, cioè una volta legati al recettore
β-adrenergico lo stimolano parzialmente (impendendo che vi si leghino
le catecolamine) fino a bloccarlo del tutto. Hanno un minore
depressione cardiaca utile nei pazienti bradicardici.
• BPCO e ASMA: Numerosi studi hanno dimostrato l’efficacia dei betabloccanti β1selettivi nel
ridurre mortalità e le esacerbazioni polmonari in pazienti affetti da Asma e BPCO, maggiormente nei
pazienti con concomitanti patologie cardiache (possono ridurre il rischio di aggravamento della
BPCO).
• Diabete: Sono principalmente i β2selettivi ad essere coinvolti, i β1 selettivi selettivi non prolungano
l’ipoglicemia indotta da insulina e dovrebbero essere preferiti in pazienti diabetici.
possono inoltre mascherare i sintomi di crisi ipoglicemica quali tachicardia, palpitazioni, tremori.
Approfondimenti
• Atenololo:
- Non migliora l’elasticità arteriosa e non riduce la pressione aortica
centrale (importante fattore di rischio per mortalità e morbilità CV).
-Riduce insulino sensibilità.
-Peggiora l’assetto lipidico (aumento TG e diminuizione HDL)
-Riduce la lipolisi
-Può causare disfunzione erettile.
-Può provocare broncospamo.
Risulta di utile in pazienti selezionati per palpitazioni.
Approfondimenti
• Nevibololo:
- Riduce la pressione aortica centrale.
- Induce vasodilatazione per azione NO mediata
- Può migliorare erezione per stimolazione b3 penieni
- Può migliorare profilo glico-lipidico e termogenesi
Caso Clinico
La signora B. donna non familiarità per CAD, CMD o morte improvvisa,
non diabetica, non fumatrice, infezione da toxoplasmosi nel passato.
Nel 2015 RX torace riscontra cardiomegalia
Viene effettuata una ecografia cardiaca: FE 25-30%, IM grado moderata
severo, ipertensione polmonare.
Caso Clinico
Considerare la terapia medica a target in questo tipo di pazienti.
Risulta importante titolare gradualmente il BB anche nella riduzione.
La paziente dopo circa un anno di Bisoprololo 10 mg e Ramipril 10 mg
presentava questa ecografia