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SINTESI

A CURA DI
PATRIZIA VAYOLA
Riflettere sulla competenza digitale (digital literacy)
è importante per due motivi:

- serve per fare un uso più consapevole delle


tecnologie a scuola, visto che spesso sono usate con
scarsa significatività sul piano cognitivo

- serve per ridefinire il concetto di competenza


a fronte di una profonda trasformazione del modo
di conoscere e trattare le informazioni provocato
dalle tecnologie che, come ha sostenuto Ong per il
rapporto oralità/scrittura, modificano anche le
architetture preposte all’organizzazione della
conoscenza
Se il passaggio da oralità a scrittura ha favorito l’
sviluppo del pensiero analitico che sta alla base della
nascita e dello sviluppo del pensiero scientifico, oggi
non sappiamo ancora in quale direzione ci spingerà
la trasformazione che le tecnologie stanno
operando e diventa perciò essenziale interrogarci
sulle competenze importanti legate alle tecnologie

La ricerca educativa deve fornire alla scuola ipotesi


di lavoro e modelli interpretativi del fenomeno di
trasformazione in atto
Quali strumenti suggerire alla scuola per riflettere sulle
competenze digitali?

Non basta fare riferimento alla certificazione ECDL sia perché


è criticata a causa dell’appiattimento su software proprietari,
sia soprattutto perché troppo orientata su abilità tecniche a
discapito della formazione/valutazione delle competenze
utili sul piano pedagogico

Ci vogliono strumenti che definiscano e misurino la


competenza digitale

E’ importante definire con precisione il termine e la sua


evoluzione nel tempo
Il termine COMPETENZA DIGITALE compare in GILSTER (1997)
= capacità di pensiero critico e valutazione dell’informazione
più che abilità di natura tecnica e procedurale.
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competenza nella gestione dell’informazione (IL
o information literacy)
competenza nelle TIC
(IT literacy o computer literacy)

i sistemi educativi riflettono su questa competenza dagli


anni ’60  MARTIN (2001 e 2006) individua 3 fasi di
sviluppo del concetto di competenza nell’uso del
computer:
1. MASTERY = attenzione a funzionamento del pc e
programmazione (anni ‘60-’80)

2. APPLICATION = spostamento della riflessione


sull’utilizzo del pc nella vita quotidiana (anni ‘80-’90)

3. REFLECTIVE = consapevolezza che la competenza


d’uso è solo un aspetto delle competenze necessarie
per un uso appropriato del pc (dalla fine anni ‘90)
competenza nelle TIC
(IT literacy o computer literacy)

In altri studi degli anni 2000 come quello condotto nel 2002
su incarico dell’OCSE
[=OECD  acronimo inglese dell’OCSE = Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico]
la competenza d’uso del computer viene definita attraverso
5 categorie che riguardano il modo di trattare l’informazione:

ACCESSO,
GESTIONE,
INTEGRAZIONE,
VALUTAZIONE,
CREAZIONE
competenza nelle TIC
(IT literacy o computer literacy)

Nell’ultimo decennio, nel progetto dell’OCSE DeSeCo, le


computer literacy vengono sintetizzate come
ABILITA’ DI UTILIZZARE LE TECNOLOGIE IN MODO
INTERATTIVO andando oltre le abilità tecniche di base.

Si assiste perciò ad un’evoluzione del concetto  da


acquisizione di conoscenze tecniche specialistiche  a
complesso di attività con risvolti critici e cognitivi.
competenza nella gestione dell’informazione
(IL o information literacy)

Sempre più importante per la diffusione di INTERNET come


fonte di informazione, il concetto nasce negli anni ’70 ma ci si
concentra su questa competenza dal 2000 e
nel 2008 l’UNESCO la definisce in base a 5 indicatori:

-RICONOSCERE I PROPRI BISOGNI INFORMATIVI


-LOCALIZZARE E VALUTARE LA QUALITA’
DELL’INFORMAZIONE
-ARCHIVIARE E RITROVARE LE INFORMAZIONI
-FARE UN USO EFFICACE ED ETICAMENTE CORRETTO
DELLE INFORMAZIONI
-COMUNICARE CONOSCENZA
competenza nella gestione dell’informazione
(IL o information literacy)

Gli ultimi due indicatori hanno particolare rilievo perché

FARE UN USO EFFICACE COMUNICARE


ED ETICAMENTE CONOSCENZA
CORRETTO DELLE
INFORMAZIONI
Sottolinea la
dimensione
sottolinea la produttiva in
dimensione etica relazione alla
spesso trascurata creazione di nuova
conoscenza
competenza nella gestione dei media
(ML o media literacy)

conoscenze capacità e competenze necessarie


per usare e interpretare i media.
Il concetto nasce negli anni ’70 in riferimento alla
televisione, ma oggi si sta ridefinendo alla luce
dello sviluppo dei media digitali e si sta
intersecando con la competenza digitale
propriamente detta mettendo l’accento sugli
aspetti relativi alla comprensione critica dei media
digitali
CONCLUSIONE DELL’EXCURSUS SULL’EVOLUZIONE
DEL CONCETTO DI COMPETENZA DIGITALE:

Tra le varie definizioni attuali spicca per completezza quella


della COMMISSIONE EUROPEA che recita:

La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con


dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società
dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la
comunicazione. Essa è supportata da abilità di base nelle
TSI: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare,
produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per
comunicare e partecipare a reti collaborative tramite
Internet” (EU 2006)
è importante arrivare ad una definizione univoca di
questa competenza per diverse ragioni:

1. per evitare che, in ambito educativo, possa


significare solo o saper programmare, o avere
abilità da ECDL o avere generiche capacità
comunicative multimediali e mettere in luce,
invece, il raccordo tra questa competenza e le altre
competenze di base del curricolo di formazione

2. orientare i docenti a scegliere usi delle TIC che


abbiano effettiva rilevanza sul piano cognitivo
evitando al contempo altri utilizzi magari suggestivi
ma poco incisivi
Calvani propone un modello a 3 dimensioni:
DIMENSIONE
TECNOLOGICA =
abilità di uso attivo e
passivo di pc (valutare,
conservare, produrre,
scambiare informazioni)
e capacità di selezione di
strumenti per
affrontare problemi reali
 questione complicata
dalle rapide
trasformazioni/ibridazio
ni dei dispositivi 
rendono più importanti
gli atteggiamenti efficaci
che le padronanze
specifiche
DIMENSIONE COGNITIVA =
capacità di leggere, selezionare,
interpretare e valutare dati,
costruire modelli, valutare
pertinenza e affidabilità delle
informazioni  fondamentale
la dimensione critica articolata
in 3 indicatori =
1. saper trovare le
informazioni
2. saperle valutare
(pertinenza, affidabilità)
3. saperle
organizzare/sistematizzare
DIMENSIONE ETICA
= sapersi porre
correttamente nei
confronti degli altri
nel cyberspazio 
tutela personale +
rispetto degli
altri/netiquette +
gestione della
privacy
Per poter far derivare dal modello delle indicazioni utili per la
valutazione, sono stati individuati degli indicatori per ciascuna delle
tre dimensioni.
INDICATORI DELLA
DIMENSIONE TECNOLOGICA :
•RICONOSCERE CRITICITA’
TECNOLOGICHE

•RICONOSCERE INTERFACCE

•SELEZIONARE LA
TECNOLOGIA ADEGUATA

•OPERARE LOGICAMENTE

•RAPPRESENTARE PROCESSI
SIMBOLICI

•DISTINGUERE TRA REALE E


VIRTUALE
INDICATORI DELLA DIMENSIONE COGNITIVA:

-TESTI =

- SAPER TRATTARE TESTI


(SINTETIZZARE, RAPPRESENTARE,
ANALIZZARE)

- DATI E TABELLE

- DATI GRAFICI

-INFORMAZIONE =

- VALUTARE LA PERTINENZA

- VALUTARE L’AFFIDABILITA’
INDICATORI DELLA
DIMENSIONE ETICA:

-TUTELARE SE’

-RISPETTARE GLI ALTRI

- COMPRENDERE IL
DISLIVELLO SOCIALE E
TECNOLOGICO
Sulla base di questi indicatori sono stati
formulati test di diversa tipologia per
verificare la competenza digitale a scuola:
batterie a scelta multipla per i livelli di
conoscenze e abilità testabili con questi
strumenti e prove situate per la rilevazione
delle capacità critiche.

Le prove sono disponibili online e tutte le


scuole interessate possono accedervi previa
registrazione tramite il sito:
http://www.digitalcompetence.org/moodle

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