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Una nazione che non può

controllare le sue fonti di energia


non può controllare il suo futuro.
( Barack Obama)
Che cos’è l’energia?
L’energia è la capacità di un corpo di compiere un lavoro.

Tutta l’energia disponibile sulla Terra, eccetto l’energia nucleare e l’energia


geotermica, proviene dal Sole.
I vegetali fissano l’energia solare con il processo della fotosintesi con il quale
producono materia organica. E’ grazie a questo meccanismo che ritroviamo
oggi nel sottosuolo i combustibili fossili.
L’acqua del mare si riscalda ed evapora, e il vapore acqueo prodotto, si
ricondensa in nuvole, cade sotto forma di pioggia o neve e si ritrova nei fiumi
dai quali traiamo l’energia idroelettrica.
Possiamo sfruttare direttamente l’energia solare per innalzare la temperatura
dell’acqua ( pannelli solari) o per la conversione diretta in energia
elettrica( celle fotovoltaiche)
Il Sole è anche all’origine dei grandi movimenti che avvengono nell’atmosfera: è
così che il Sole ci dà l’energia del vento.
Fonti energetiche esauribili e fonti
rinnovabili
:

Quando si parla di fonti energetiche rinnovabili  ci si riferisce a fonti non soggette ad esaurimento , in quanto la fonte di energia si
rigenera alla stessa velocità con cui viene utilizzata. È il caso dell’energia solare impiegata per produrre non solo calore ma anche
elettricità. E, poi, va citata l’energia eolica, fonte di energia generata dallo spostamento continuo delle masse d’aria, convertite in
energia meccanica o elettrica.
L’energia geotermica è l’energia posseduta dalla Terra che può essere sfruttata per riscaldare e creare un moto di circolazione dei
liquidi.
Altrettanto rilevanti sono l’energia marina e l’energia idroelettrica: la prima è prodotta dalle maree e dal moto ondoso, mentre la
seconda sfrutta il movimento di grandi masse di acqua che, in caduta, producono energia cinetica la quale a sua volta è trasformata,
grazie a una turbina e a un alternatore, in energia elettrica. L’energia da biomasse è l’energia derivante dalla materia organica: la
legna da ardere, i residui di attività agricole e forestali, gli scarti delle industrie alimentari, i liquidi reflui derivanti dagli allevamenti
possono essere riutilizzati per ricavare combustibili o, direttamente, energia elettrica e termica.
Le fonti non rinnovabili:
fonti destinate ad esaurirsi.
Se è indubbio che l’energia rinnovabile è l’energia del futuro, è
altrettanto vero che le principali fonti d’energia del mondo
contemporaneo restano le fonti non rinnovabili, risorse limitate che
possono essere utilizzate solo una volta e che nel breve periodo non si
riproducono naturalmente. Devono ricondursi a queste forme di
energia non rinnovabili i combustibili fossili (petrolio, carbone e gas
naturale) e le fonti nucleari (uranio e plutonio). Il petrolio è la principale
fonte d’energia.
Seconda fonte d’energia, il carbone è il combustibile fossile più diffuso. Il
carbone presenta elevati tassi d’inquinamento riconducibili alle emissioni
di anidride carbonica e di ossidi di zolfo derivanti dalla sua combustione.
Terza fonte d’energia, il gas naturale che presenta elevati costi di
trasporto, in considerazione del fatto che può essere distribuito a
pressione attraverso gasdotti oppure trasferito liquido a basse
temperature attraverso navi metaniere.
Passando alle fonti nucleari, la fissione è la modalità di produzione
energetica attualmente utilizzata: partendo dagli atomi di uranio e
plutonio, un nucleo pesante viene scisso in due nuclei più leggeri e la
differenza di massa viene liberata come energia.
I combustibili
I combustibili sono quei materiali che, bruciando in presenza di ossigeno,
producono calore ( energia termica). Il valore economico del combustibile
dipende dalla quantità di calore sviluppata durante la combustione. Questa
quantità prende il nome di potere calorifero.
La legna da ardere è ancora oggi il principale combustibile di uso domestico.
Oggi è utilizzata in forme più moderne.
• Il pellet si ricava dalla segatura pressata e dai trucioli di legname e si usa
come combustibile per stufe, camini e caldaie.
• I brichetti , sono ricavati sempre dalla segatura e dai trucioli, ma hanno un
potere calorifero maggiore.
• Il crippato è formato da scaglie di legno sminuzzato.
• I carboni fossili sono combustibili che derivano da una lenta e graduale
decomposizione che ha subito il legino di antichissime foreste sepolte sotto
la crosta terrestre.
• I carboni si classificano in Torbe, Ligniti, Litantraci, e Antraciti.
Il petrolio
Esso è attualmente la più importante risorsa energetica mondiale ed è anche la
materia prima dell’industria petrolchimica. Chimicamente il petrolio è formato da
una miscela di idrocarburi.
Gli idrocarburi sono composti chimici formati da idrogeno e carbonio cui
possono aggiungersi ossigeno, azoto e zolfo.
-I GIACIMENTI PETROLIFERI
Il petrolio è il prodotto della trasformazione di organismi animali e vegetali, in
seguito a complessi processi chimici e fisici che si sono svolti nel corso della
lunghissima storia della Terra e che hanno portato alla formazione di quelle rocce
dette sedimentarie.
Per trovare un giacimento bisogna sapere se il sottosuolo è costituito da rocce
sedimentarie e se tra esse ve ne sono di quelle che possono contenere idrocarburi.
Ma non è sufficiente: bisogna anche aver identificato una trappola ed averla
localizzata con l'approssimazione di poche centinaia di metri nelle tre dimensioni
dello spazio. Per trovare le trappole si usano diversi sistemi:
·        Il rilevamento aerofotografico è di grande aiuto perché mette in evidenza gli
affioramenti rocciosi. Si raccolgono poi campioni di terreno (carote), in superficie
e in profondità, che vengono esaminati in laboratorio per scoprirne le
caratteristiche. L'età dei diversi stati rocciosi è stabilita studiando i resti fossili che
vi sono contenuti e misurandone la radioattività residua.
·       
·  Quando tutti gli esami preliminari hanno dato esito positivo, si procede allo scavo di un
pozzo esplorativo; sarà l'unico modo per definire con certezza se in quel luogo vi è una
trappola e, se c'è, se contiene idrocarburi, e quanti. Quando il primo pozzo esplorativo
dimostra la presenza di idrocarburi è di norma necessaria la perforazione di altri pozzi,
per determinare con sufficiente precisione la consistenza del giacimento. La durata di
questa fase dipende naturalmente dalla profondità e dal numero di pozzi, comunque
richiede da un minimo di un anno a 5 e più anni. La perforazione di un pozzo di petrolio è
un'operazione complessa e costosa. Si innalzano le torri di trivellazione (in inglese:
derrick), armature che devono sostenere la trivella, una specie di grosso trapano che porta
sulla cima scalpello, detto sonda di trivellazione. Il movimento di rotazione viene
trasmesso da un potente motore ad una tavola rotante, che a sua volta fa girare le aste
cave della trivella. Man mano che lo scalpello avanza perforando le rocce, si aggiungono
nuove aste alla trivella. Nelle aste cave gira una corrente di fango sotto pressione che ha
locopo di raffreddare la sonda e di trasportare alla superficie i frammenti della roccia
perforata. Man mano che il pozzo progredisce viene rivestito con tubi di acciaio
cementati alla roccia.
·  Quando il pozzo raggiunge la trappola petrolifera, gli idrocarburi che impregnano la
roccia fuoriescono liberamente, spinti dalla pressione del gas o dell'acqua. S toglie allora
la sonda di trivellazione, si inserisce un tubo di acciaio forato e si fissa alla testa del pozzo
un complesso di valvole che regolano il flusso di petrolio, chiamato 'albero di Natale' per
la sua forma. Soltanto una parte del petrolio, circa il 30%, viene estratta dal giacimento: la
restante parte aderisce fortemente alla roccia e non può esserne staccata con i metodi
normali.
Gli oleodotti
Un oleodotto è formato da grandi tuci di acciaio i quali uniti tra loro possono
coprire distanze di centinaia di chilometri. Il petrolio scorre nelle tubazioni
spinto da apposite stazioni di pompaggio che ne assicurano la marcia regolare.

Al momento dell'estrazione il petrolio è detto petrolio grezzo. E' composto


da un miscuglio di idrocarburi, molto diversi per composizione chimica, e
da impurità. Per essere utilizzato per fini energetici deve essere
l
accuratamente lavorato e ciò avviene in grandi complessi chiamati
raffinerie. Il primo trattamento cui viene sottoposto il petrolio grezzo è la
distillazione frazionata che ha la finalità di produrre le diverse tipologie di
idrocarburi da trasformare poi nei vari combustibili: gas di
raffineria,benxìzine,Kerosene, gasoli, oli pesanti, residuo. L’olio
combustibile derivato dal petrolio viene usato per produrre energia elettrica
nelle centrali termoeletrriche.
Le benzine
Le benzine sono il prodotto più conosciuto tra i derivati del petrolio. Le
benzine sono formate da idrocarburi che hanno una molecola più semplice di
quella, ad esempio, dei gasoli e allora per ottenere benzina dal gasolio bisogna
rompere le molecole più grosse e complesse del gasolio con un processo detto
cracking
Il gas metano e i suoi impieghi
Il componente principale del gas naturale è il metano, ma nella miscela si trovano
anche piccole tracce di altri gas (butano, propano, etano, anidride carbonica e azoto). lI
gas naturale non deve essere prodotto perchè si trova già in natura. Il metano deve essere
purificato prima di essere impiegato come combustibile: vengono quindi eliminate
l’anidride carbonica e l’azoto (che lo renderebbero poco infiammabile) ma anche tutti gli
altri componenti. Una volta che viene ottenuta la forma pura, la si può immettere nelle reti
di distribuzione. Il gas naturale viene impiegato in diversi ambiti, soprattutto in
Italia ed in Europa, perchè la sua reperibilità è più elevata e quindi il suo costo è
decisamente inferiore rispetto a quello di altri combustibili come ad esempio il petrolio.
Nelle abitazioni private viene impiegato per cucinare e per ottenere acqua calda
(alimentare le caldaie a gas) ma questo non è il solo impiego del metano.
.
Il gas naturale viene utilizzato anche nei processi produttivi delle
industrie e soprattutto nelle centrali elettriche per produrre energia. Ad
oggi circa la metà dell’energia elettrica che viene prodotta in Italia deriva da
centrali che sono alimentate proprio a gas.
Ma quanto inquina il gas naturale? La combustione del metano genera gas
serra, quindi non si può dire che non inquini. Se però lo confrontiamo agli altri
combustibili fossili impiegati in modo massiccio dalle industrie o per
alimentare i mezzi di trasporto possiamo affermare che il gas naturale, tra
tutti, rimane il meno inquinante ed è quindi da preferire.  I gas liquidi
sono formati da una miscela di idrocarburi gassosi. Sono utilizzati come
carburante per automobili con la denominazione GPL.

Grazie per l’attenzione!


A. Costa, M. D’Amico, S. Galipò, M. Sarò, F. Tomasello 3° F

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