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IL SUICIDIO IN CARCERE:UN PROBLEMA CHE CI RIGUARDA DA

VICINO…
Caso reale di suicidio…
Carcere di Poggioreale, morto suicida un detenuto di 39 anni
Questa notte, nel carcere napoletano di Poggioreale, un detenuto di 39 anni è morto suicida.
A renderlo noto è Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti in Campania: “Ogni morte in
carcere e di carcere è un fallimento per tutti noi” ha detto il Garante, che ha elogiato anche
l’operato degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria. Un detenuto di 39 anni è morto
suicida, questa notte, nel carcere di Poggioreale, a Napoli. Si tratta del quarto suicidio
all'interno delle carceri campane dall'inizio dell'anno, il ventitreesimo in Italia nel 2020. A
dare la notizia è stato Samuele Ciambriello, Garante dei detenuti in Campania, che questa
mattina, nella casa circondariale partenopea, ha partecipato alle celebrazioni religiose per San
Basilide, considerato il Patrono degli agenti della Polizia Penitenziaria. "Durante la Santa Messa
abbiamo pregato per Antonio, detenuto trentanovenne, che si è suicidato questa notte nella
sua cella, occupata con altre sei persone, al terzo piano del padiglione Roma. Quarto suicidio in
Campania dall'inizio dell'anno, ventitré in tutta Italia. Ogni morte in carcere e di carcere è un
fallimento per tutti noi" ha detto Ciambriello.Il Garante campano dei detenuti ha poi elogiato
anche il lavoro degli uomini e delle donne che prestano servizio nella Polizia Penitenziaria,
paragonando il lavoro svolto dagli agenti alla vita di San Basilide: "Il martire accompagnava,
come soldato, i condannati al luogo del supplizio. Anche oggi gli agenti di Polizia Penitenziaria
compiono la loro missione, con semplicità, dignità, umanità e spirito di servizio". Solo qualche
giorno fa, nel carcere di Sollicciano, a Firenze, un detenuto casertano di 54 anni si è tolto la vita:
l'uomo era un pentito del clan Lubrano, vicino ai Casalesi. "Lo Stato perde due volte: la prima
perché non ha saputo salvaguardare una vita umana, la seconda perché ha perso
un collaboratore di giustizia nella lotta alla criminalità organizzata che, per di più, pare avesse in
passato riferito di temere per la propria vita" ha detto Gennarino De Fazio, segretario nazionale
di Uilpa.
Tappe fondamentali della mia discussione…

• 1)riportare alcuni dati statistici


• 2)analizzare alcuni diritti dei detenuti previsti dalla
LEGGE(Costituzione,Cedu e OP)
• 3)visualizzare con spirito critico la quotidianità carceraria per
accertarsi che effettivamente tali diritti vengano garantiti
• 4)provare a spiegare le cause che portano il detenuto alla
disperazione ed eventualmente all’atto estremo del suicidio.
Il suicidio come emergenza attualissima degli istituti
penitenziari italiani
Talvolta il suicidio è una delle cause principali di morte in carcere.Il rapporto di Antigone di metà
anno riporta un dato allarmante circa il numero di suicidi che sono avvenuti dall’inizio del
2020.Si stima che sono 34 i suicidi avvenuti fino al 1 agosto negli istituti penitenziari italiani,di
cui 18 italiani e 12 stranieri.Per capire l’entità del fenomeno basti pensare che il 40 %di essi sono
avvenuti in un Istituto del Nord Italia,il 36%al Sud e il 23%al centro…

A questo punto viene da chiederci:”Quali sono le cause sottese al suicidio carcerario?Come


bisogna intervenire per ridurre questo fenomeno e quindi prevenirlo?”
Alcune cause…
E’ difficile riassumere e comprendere le principali cause di suicidio,in quanto sono numerose:
-disturbi psichiatrici/psicologici(molte volte gli psicologi o psichiatri fanno presente la
condizione di disagio psichico del detenuto,ma non si prende alcun provvedimento..vedi
sentenze della Corte di Cassazione)
-tendenza all’autolesionismo(che è un campanello d’allarme a cui talvolta non si dà la
giusta attenzione)
-carenza di personale e di formazione del lavoro(vedi sistema carcerario 2018 Antigone)
-restrizione della libertà,disperazione per la condanna,solitudine
-sovraffollamento,impossibilità ad avere colloqui con i familiari,trattamento sommario di
psicofarmaci o alimentazione forzata,condizioni igienico-sanitarie precarie,difficoltà di
studiare o laurearsi(violazione dei diritti dei detenuti previsti dalla legge 354/1975,dalla
CEDU, in particolare dall’art 3 di PROIBIZIONE DELLA TORTURA,dalla
Costituzione in quanto i detenuti rimangono ESSERI UMANI e CITTADINI ITALIANI)
Le cause del suicidio in carcere sono molteplici…si tratta di un fenomeno,che rimane
ancora oggetto di studio .
Innanzittutto analizziamo alcuni dei diritti dei detenuti
previsti dalla COSTITUZIONE,dalla CEDU,dall’O.P…

-L’art. 27 com 3 della nostra Costituzione recita:”Le pene non


possono consistere in trattamenti CONTRARI al senso di umanità
e devono tendere alla rieducazione del condannato.”
-Dal punto di vista della legislazione che disciplina l’esecuzione
penitenziaria,l’art 1 com 1 dell’Ordinamento Penitenziario
recita:”Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad
umanità e deve assicurare il rispetto della DIGNITA’ UMANA.”
-In ultima analisi l’art 3 della CEDU recita:”Nessuno può essere
sottoposto a tortura né a pene o trattamenti disumani o
degradanti”
IL DIRITTO ALLA SALUTE
-ART 32 della COSTITUZIONE:”La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure agli indigenti…”
E ancora sul diritto alla salute…

-ART 3 DELLA CEDU:”la carenza di cure mediche per i detenuti


malati può costituire un TRATTAMENTO INUMANO E DEGRADANTE….”
-ART 11 DELL’ORD.PEN.:di particolare interesse
- il comma 2 ---Il servizio sanitario nazionale”garantisce a ogni istituto
un servizio sanitario rispondente alle esigenze profilattiche e di cura
della salute dei detenuti e degli internati.”
-Il comma 7 del suddetto articolo fa riferimento alla necessità all’atto
dell’ingresso del detenuto e dell’internato di visita medica generale,
con annotazioni da parte del medico di eventuali informazioni di segni
di violenze o maltrattamenti.
-Il comma 12 recita:”I detenuti e gli internati,possono chiedere di
essere visitati a proprie spese da un esercente di una professione
sanitaria di loro fiducia.”
ARTICOLO 18 DELL’ORDINAMENTO
PENITENZIARIO:COLLOQUI,CORRISPONDENZA E
INFORMAZIONE
”I detenuti e gli internati sono ammessi ad avere colloqui e corrispondenza con i
congiunti e con altre persone,anche al fine di compiere atti giuridici.Hanno altresì
diritto di avere colloqui e corrispondenza con i garanti dei diritti dei detenuti.”E
ancora art 28 rapporti con la famiglia:”Particolare favore viene accordato ai
colloqui con i familiari”.)

ARTICOLO 20 DELL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO :LAVORO


“Negli istituti penitenziari e nelle strutture ove siano eseguite misure privative della
libertà devono essere favorite in ogni modo e destinazione dei detenuti e degli
internati al lavoro e la loro partecipazione a corsi di formazione professionale..”

ARTICOLO 26 DELL’ORDINAMENTO PENITENZIARIO:RELIGIONE E PRATICHE DI


CULTO
“I detenuti e gli internati hanno libertà di professare la propria fede religiosa,di
istruirsi in essa e di praticarne il culto.Negli istituti è assicurata la celebrazione dei
riti del culto cattolico…”
ARTICOLO 27:attività culturali,ricreative e sportive

“Negli istituti devono essere favorite e organizzate attività culturali,sportive


e ricreative e ogni altra attività volta alla realizzazione della personalità dei
detenuti e degli internati,anche nel quadro del trattamento
rieducativo.”(comma 1)

Foto:Papà detenuti che giocano con figli,La partita con papà del 1 dicembre
2018.Organizzata da Bambinisenzasbarre Onlus in colloborazione con il Ministero di
Giustizia-Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria,per il 4 anno consecutivo
Vediamo se questi diritti vengono garantiti nell’ambiente
penitenziario (1)…

O.P. ISTITUTO PENITENZIARIO NELLA REALTA’


• Diritto alla Salute(11) • Non sempre:vedi il caso del
sovraffolamento carcerario
ai tempi del Coronavirus

• Diritto ad avere
Colloqui,Corrispondenza, • Non sempre:vedi caso di
Informazione(18) Damiano Aliprandi(41 bis)
Vediamo se questi diritti vengono garantiti nell’ambiente
penitenziario (2)…

O.P. ISTITUTI PENITENZIARI NELLA REALTA’


• Diritto al lavoro(20) • Non sempre:si configura come
un privilegio,in cui risultano
favoriti i detenuti con pene piu’
lunghe
• Diritto alla religione e
pratiche di culto(26) • Non sempre:vedi sentenza 7
ottobre 2013 per violazione del
diritto di libertà rel.
• Diritto alle attività
culturali,ricreative e
• Non sempre:vengono assicurate
sportive(27)
soprattutto quelli di att. sportive
E per quanto riguarda l’alimentazione?
Art.9 dell’Ordinamento Penitenziario:”Ai detenuti e agli internati è
assicurata un’alimentazione sana e sufficiente,adeguata all’età,al
sesso,allo stato di salute,al lavoro,alla stagione,al clima.Ai detenuti
che ne fanno richiesta è garantiva,ove possibile,un’alimentazione
RISPETTOSA DEL LORO CREDO RELIGIOSO.”

Si assiste a casi in cui non viene tutelato il diritto di ricevere pietanze che
non contengano carne di suino per le persone di religione musulmana
oppure a casi di alimentazione forzata…Non è questa una forma di
TORTURA,che viene tanto proibita nell’art 3 della CEDU?

E quanto spazio viene concesso ad ogni detenuto?


Il calcolo dello spazio di ogni detenuto viene effettuato
sottraendo lo spazio totale della cella a quello occupato dagli
arredamenti e dal bagno.Ma la maggior parte delle volte la
cella è solo un bagno!
Qual è la condizione dei detenuti nel 41 bis,del cosiddetto carcere duro?
Una cella che è solo bagno…
La stessa indagine della Commissione per la tutela dei diritti umani del Senato e
15 raccomandazioni dell’Europa denunciano le condizioni riservate a boss
mafiosi e terroristi…
Si legge in un articolo di Carmine Gazzanni:
“Ventidue ore in una cella. Con la possibilità soltanto di stare distesi a
letto. Oppure seduti su una panchina inchiodata a terra. E per le restanti due ore
l’unico svago è una passeggiata lungo un corridoio stretto, buio, chiuso da grate
arrugginite. Il pensiero andrebbe a chissà quale Paese dove vigono pesanti
violazioni dei diritti umani. E invece no. Siamo in Italia. E le condizioni appena
descritte sono tanto reali quanto inquietanti. Anche se le persone che si ritrovano
a subirle sono criminali, boss mafiosi, terroristi in carcere. Antonio Iovine, per
anni a capo dei Casalesi, è uno di questi. Prima che cominciasse a collaborare con
la giustizia,‘O Ninno ha vissuto a Nuoro, in una stanza stretta e buia, in cui c’era
solo un letto singolo, con accanto un bagno alla turca chiuso da una bottiglia di
plastica e un lavandino, un mobiletto, un televisore e un fornelletto a gas per il
caffè. «Provate voi a vivere ventidue ore al giorno dentro un bagno»….”
Ma è assicurata l’igiene personale dei detenuti in istituti carcerari?
Articolo 8 ,comma 1 diritto all’igiene personale dell’OP:”E’ assicurato ai detenuti e agli
internati l’uso adeguato e sufficiente di servizi igienici e docce fornite di acqua
calda,nonché di altri oggetti necessari alla cura e alla pulizia della persona.”

(Estratto dell’articolo di Pianeta Carcere, su una sentenza della Cassazione,risalente al


30 Aprile 2019)
“Bagni fatiscenti, mancanza d'acqua e carcere vicino la discarica: Cassazione da
ragione a due detenuti
Con due differenti decisioni, depositate l'8 aprile scorso, la Corte di Cassazione ha
accolto i ricorsi di due detenuti che avevano chiesto, vedendoselo rigettare, lo sconto
di pena previsto dalla legge per i giorni di detenzione trascorsi in condizioni
degradanti. Tante le situazioni del genere in Italia: celle con servizi igienici a vista, con
mancanza di acqua potabile, penitenziari realizzati a pochi metri da impianti di rifiuti
con una puzza insopportabile.”
E per quanto riguarda l’istruzione?
ARTICOLO 19 DELL’O.P
“Negli istituti penitenziari la formazione culturale e professionale,è curata mediante
l’organizzazione dei corsi della scuola dell’obbligo e di corsi di addestramento
professionale,secondo gli orientamenti vigenti e con l’ausilio di metodi adeguati alla condizione
dei soggetti.
Particolare cura è dedicata alla formazione culturale e professionale dei detenuti di età inferiore
ai 25 anni.
(….)
Comma 3”Sono agevolati la frequenza e al compimento degli studi universitari e tecnici
superiori,anche attraverso convenzioni e protocolli d’intesa con istituzioni universitarie e con
istituti di formazione tecnica superiore,nonché l’ammissione di detenuti e internati ai tirocini di
cui alla legge 28 giugno 2012,n 92(3).”

Basta osservare la realtà quotidiana delle carceri per rendersi conto


della difficoltà per i detenuti di studiare e seguire dei corsi di laurea…
Allora….
A questo punto possiamo ancora
meravigliarci degli elevati tassi di suicidi che
interessano i nostri istituti penitenziari?
Alcuni grafici…
Ed oggi ai tempi del Covid come stanno evolvendo i
fenomeni di suicidi e dei contagi negli istituti penitenziari ?
Secondo un articolo del riformista che risale ad agosto 2020 si sono registrati ad inizio luglio
287 contagiati e 8 morti,4 tra cui carcerati.Sembrerebbe che il Covid abbia avuto delle
ripercussioni anche sul tasso di suicidi in carcere…Secondo l’Osservatorio Suicidi Covid 19 ci
sarebbero stati da inizio marzo:
-62 suicidi correlati al covid
-37 tentati suicidi correlati al covid
-altri suicidi cause ignote (44)
-altri tentati suicidi cause ignote(25)

ATTENZIONE:si tratta di dati indicativi e non completamente scientifici ,in quanto nella
maggior parte dei casi,il covid si trova ad essere concausa insieme ad altri
fattori:umani,ambientali,sociali,patologici.
PREVENZIONE DEL SUICIDIO
Addestramento del personale carcerario La componente essenziale di ogni programma di prevenzione del
suicidio è l’addestramento del personale di custodia, che costituisce la colonna portante di ogni istituto di
pena. Nella realtà dei fatti, il personale sanitario di un carcere, gli psichiatri o altri professionisti che
lavorano nelle carceri raramente si trovano in grado di prevenire un suicidio, perché spesso questi
vengono tentati nelle celle, e frequentemente durante le ore notturne o nei fine-settimana, quando i
detenuti sono generalmente fuori dal controllo del personale fisso di un eventuale programma. Questi
eventi dunque dovrebbero essere prevenuti dagli agenti, che saranno stati addestrati per la prevenzione
dei suicidi e saranno divenuti più attenti nei confronti dei detenuti sotto la loro custodia. Gli agenti sono
spesso le uniche figure disponibili 24 ore al giorno; quindi formano la prima linea di difesa nella
prevenzione del suicidio. Gli agenti, come il personale sanitario e quello psichiatrico non saranno
adeguatamente in grado di identificare il rischio, effettuare una valutazione, né tantomeno prevenire un
suicidio, se non saranno stati prima addestrati. Gli agenti di custodia, il personale sanitario e quello
psichiatrico dovrebbero sottoporsi quindi ad un addestramento iniziale, e in seguito a corsi di
aggiornamento con frequenza annuale. Il core di un addestramento iniziale dovrebbe coprire in via
minimale i seguenti temi: perché gli ambienti carcerari inducono ai comportamenti suicidari, le opinioni del
personale carcerario sul suicidio, potenziali fattori predisponenti, periodi a rischio elevato, segnali d’allerta,
recenti suicidi e/o tentativi all’interno dell’istituto, e le varie componenti del programma di prevenzione del
suicidio. Inoltre, tutto il personale che è regolarmente a contatto con i detenuti dovrebbe essere addestrato
anche al primo soccorso e tecniche di rianimazione cardio-polmonare. Tutto il personale dovrebbe anche
essere addestrato all’utilizzo delle varie equipaggiature d’emergenza collocate nell’istituto. Si dovrebbero
prevedere, sia nell’addestramento iniziale che negli aggiornamenti successivi, anche delle esercitazioni di
“falso allarme”, per assicurare una pronta risposta in caso di tentativo di suicidio.
Per riassumere…
I suicidi sono causati da abusi all’interno dell’istituto
penitenziario,da condizioni talvolta malsane in cui
versano i detenuti,dalla violazione dei diritti previsti dalla
Legge(diritto alla salute,ai colloqui con i familiari,difficoltà
di studiare e laurearsi…),disagio
psichico,solitudine,disperazione per la
condanna,trattamento sommario con i
psicofarmaci.Molteplici sono i motivi che portano un
detenuto a compiere un gesto estremo,che dovrebbere
essere evitato o quanto meno prevenuto…

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