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MASTER UNIVERSITARIO DI

I LIVELLO
INFERMIERISTICA DI SANITÀ
PUBBLICA

MODULO 8:
INFERMIERE DI
COMUNITÀ
CASO PRATICO
PRESENTAZIONE DEL
CASO
Silvia è una ragazza di 13 anni con Morbo di Chron in stadio avanzato, tanto che si
opta per il posizionamento del PICC e una nutrizione parenterale totale a domicilio.
Per prevenire il rischio trombotico è necessario che Silvia e/o sua mamma imparino
a somministrare l'eparina sottocute.

MORBO DI CHRON
È una malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI) ad esordio Pediatrico di
genesi autoimmunitaria.
 Malattia inguaribile ma curabile, si possono alleviare i sintomi e viene trattato a
secondo della gravità del caso.
La terapia ha lo scopo di spegnere per un periodo più o meno lungo lo stato di
infiammazione nell’intestino e nelle eventuali localizzazioni extra intestinali,
preservare la funzione intestinale, prevenire le complicazioni e di offrire una
normale qualità della vita.
DESCRIZIONE DEL PERCORSO
ASSISTENZIALE
Le fase della Dimissione Protetta viene pianificata tra Ospedale e Territorio per la richiesta di attivazione
della Presa in Carico Domiciliare della paziente.

L’Infermiere NOCC allega informazione di Silvia come: la Scheda Unica di Terapia, Piani Terapeutici,
nutrizione parenterale, data di posizionamento e protocollo di medicazione del PICC, prescrizione di
OBIETTIVI DEL PERCORSO
ausili, la Proposta del Piano Riabilitativo Individuale.
ASSISTENZIALE DI SILVIA
¨NOCC¨ Servizio multidisciplinare che rivolge la propria attenzione ai  Garantire le qualità
pazienti ricoverati che richiedono il proseguimento delle cure delle cure
Nucleo in ambito extraospedaliero.
Ospedaliero domiciliari .
per la Il Medico di Medicina Generale (MMG) è chi fa la segnalazione  Promuovere la
Continuità del suo assistito, al Servizio delle Cure Domiciliare dell’ASL di sicurezza della
appartenenza, con tutte le informazioni rilevanti. paziente e famiglia.
delle Cure:
 Aumentare la
 
soddisfazione del
Tipo di Progetto: Assistenza Domiciliare, Pianificazione del MMG, indicando la frequenza

paziente e famiglia.
Tipo di cura: Assistenza Domiciliare Integrata ADI delle visite domiciliari, e la durata del servizio.
 Ottimizzare l’utilizzo
 Struttura che eroga: ASL di appartenenza a  Nell'apertura della Cartella ADI se fissa l’ora,
delle risorse.
secondo della residenza del paziente data, indirizzo del paziente, familiare referente il
MMG e l’Infermiere referente.
RISORSE UMANE
 Team Specialistico Ospedaliero (Psicologo, Dietologo,
Nutrizionista, Gastroenterologo, Infermieri) per i controlli
specialistici.
 Il Centro Nutrizionale Autorizzato per la NPT. (Infermieri per
l’addestramento nell’utilizzo della pompa infusionale, e la
corretta gestione delle sacche nutrizionale).
 Team interdisciplinare delle Cure Domiciliari (MMG , Infermieri ,
Fisioterapista, se necessario OSS).
 Rete Sociale.

RISORSE MATERIALI : Il materiale fornito mira all’autonomia del paziente e famiglia.


Il centro nutrizionale autorizzato consegnerà la NPT (sacche studiate apposta ed elaborate in base
allo studio dell’esigenze nutrizionale di Silvia).
Pompa infusionale, dispositivo elettronico che permetterà di infondere le sacche nutrizionale.
La dita fornitrici della NPT può anche consegnare un frigorifero per la corretta conservazione delle
sacche dando indicazioni che si preparano al momento o qualche ora prima della somministrazione.
Le siringhe con soluzione fisiologica per i lavaggi del CVC prima e dopo ogni somministrazione della
NPT.
PT per pannoloni/mutanda traverse.
Il medico
nutrizionista
Dato che la nutrizione parenterale presenta di
solito effetti collaterali di tipo metabolico
(iperglicemia anche in pazienti non diabetici e
steatosi epatica) che possono portare a una
malnutrizione del paziente, la figura di un
medico nutrizionista si rende importante per
prevenire e correggere i deficit nutrizionali e
mantenere lo stato di nutrizione soprattutto nei
pazienti adolescenti.
PROGETTO ASSISTENZIALE
INFIERMERISTICO
LIVELLO DI PERCORSO DI PREVENZIONE: TERZIARIA
OBIETTIVO: Educazione sanitaria per la autogestione della malattia.
DESTINATARI: Pazienti e i loro prossimi.

Ruolo dell’Infermiere:
Formare un legame di fiducia, con Silvia e la sua famiglia.
Aiutare Silvia e la sua famiglia a rafforzare la conoscenza della patologia,
fornendo informazioni e supporto.
Aiutare a Silvia ad assumere un ruolo centrale nel proprio percorso
Terapeutico
Prestare attenzione ai bisogni propri della paziente e della famiglia CRITICITÀ

Il rientro a casa, può essere difficile per il paziente e la sua famiglia, soprattutto i primi giorni.
Il ruolo del personale Infermieristico in questa fase è importante, perché rassicura il paziente e
alla sua famiglia, e da risposta ad ogni chiamato di aiuto. Inoltre sarà la persona che, collaborerà
con Silvia e alla famiglia perché possano recuperare la loro autonomia e ad arrivare a un
equilibrio giusto per convivere con la malattia cronica, e di superare ogni ostacolo.
PROGETTO ASSISTENZIALE INFIERMERISTICO
L’intervento infermieristico comporta l’individuazione delle attività che compongono il complessivo percorso
assistenziale del paziente. Tali attività concorrono, in forma coordinata e finalizzata, alla risoluzione dei bisogni del
paziente (Casati & Vichi, 2003).
Noi Abbiamo suddiviso il percorso assistenziale in 4 aree che corrispondono ai principali bisogni di Silvia.

PRATICHE ASSISTENZIALI RIGUARDANTI ALL’APPARATO GASTROINTESTINALI


1 • Gestione della NPT attraverso la pompa infusionale).

PRATICHE ASSISTENZIALI RIGUARDANTI ALL’APPARATO CARDIOVASCOLARE


2• Gestione del PICC e la Somministrazione dell’eparina.

PRATICHE ASSISTENZIALI RIGUARDANTI ALL’APPARATO TEGUMENTARIO


3
• Prevenzione e gestione di piaghe e lesioni

PRATICHE ASSISTENZIALI RIGUARDANTI ALLO STATO PSICOLOGICO


4 • Supporto psicologico
INTERVENTO DI EDUCAZIONE TERAPEUTICA
ADDESTRAMENTO SIMULAZIONE VALUTAZIONE

INTERVENTO EDUCATIVO OBIETTIVO DEL FARMACO: Prevenzione del rischio trombotico .


PER LA
SOMMINISTRAZIONE DI Verrà spiegato l’importanza della somministrazione della eparina, che è un farmaco che rende fluido il sangue in modo tale di
EPARINA prevenire la formazione di coaguli, prevenire di rispettata la prescrizione medica in quanto a: dosaggio, durata, orari.

MATERIALE: Siringhe di eparina,


Disinfettante,
Cottone,
Contenitore per smaltire le siringhe dopo l’uso.
SEDE DI PUNZIONE: La iniezione va somministrata Addome a 2/3 dita dall’ombelico.
nel tessuto sottocutaneo
Parte superiore esterna delle braccia

Parte superiore esterna delle cosce.

PREPARAZIONE DEL MATERIALI: -Lavare accuratamente le mani


Scegliere la parte del corpo dove effettuare la puntura,
Pulire la zona con un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante

Togliere il cappuccio protettivo dell’ago.

SOMMINISTRAZIONE: Inserire l’ago a 90° nella plica (l’angolo può essere diverso a seconda della quantità di tessuto sottocutaneo a
disposizione ). Iniettare il farmaco lentamente (almeno 15-30 secondi) per ridurre la formazione di ematomi. Dopo avere eseguito
l’iniezione, prima di gettare la siringa, ricoprire l’ago con il cappuccio protettivo (alcuni dosaggi hanno siringhe dotate di un sistema
automatico di sicurezza per prevenire le punture accidentali da ago dopo l’iniezione ).
COUSELLING PSICOLOGICO
e L’INFERMIERE
DEDICATO
L’aspetto psico/emotivo di Silvia e del suo contesto familiare è prioritario.

Il supporto psicologico dedicato a pazienti giovani affetti da Morbo di Chron,


ha come obiettivi principali:
 Migliorare la gestione della sintomatologia,
 stimolare la accettazione e la “convivenza positiva” con la malattia,
 ridurre eventuali sintomatologia ansiose e depressive,
 potenziare le strategie di gestione dello stress,

Si può proporre, brevi cicli di incontri dedicati al rilassamento progressivo e training autogeno (tecniche efficaci nella gestione del dolore, dello stress e capaci di
produrre benefici all’intero organismo, compreso l’apparato gastrointestinale).

Nelle nostre realtà lavorative l’infermiere dedicato è ancora una figura poco diffusa così come ancora meno definita è
l’assistenza Infermieristica avanzata (invece in altri paesi europei questo professionale si occupa dell’educazione
sanitaria, case management, help-line telefoniche ecc.). Tra queste funzioni potrebbe sicuramente rientrare una
attività di counselling che potrebbe parimente essere svolta da psicologici soprattutto se “dedicati” o comunque
esperti nella gestione di pazienti da malattie infiammatorie croniche intestinali.
BIBLIOGRAFIA

 Casati, G., & Vichi, M. C. (2003). Il percorso assistenziale del paziente. Giornale di tecniche nefrologiche e
dialitiche, 2, 9-15.
 Does Psychological counselling alter tre natural history of inflammatory bowel disease/ infiamm Bowel
Dis2010;16(4)664-669.
 Health care Maintenance in Adolescents with Inflammatory Bowel Disease Adolescents Med State Art
Rev.2016;27(1)177-192.
 N-ECCO Concensus statements on tre European nursing roles in caring for patients with Crhon’s disease or
ulcerative colitis/ Crhons Colitis 2013;7(9)744-764.
 Papi, C. Moretti A. Festa, V. Aratari, A. Malattie infiammatorie croniche dell’intestino: diagnosi e terapia, Giorn.
Ital.End. Dig. 2005; 28:195-202.
 Valletta, E. (2013). Malattie infiammatorie croniche intestinali. Quaderni acp, 20(1), 3-15.
 Zerboni, G., Festa, S., Aratari, A., d’Alessio, F., Viscido, A., & Papi, C. (2019). L’importanza del coinvolgimento attivo
del paziente nella gestione delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino. Recenti Progressi in
Medicina, 110(5), 236-243.

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