bisogni speciali
Disturbi dello spettro
autistico
Lezione 27 ottobre 2021
Corso di Laurea Educatore di Nido e dei servizi per l’infanzia
sindrome 2. linguaggio
3. stile di pensiero e comportamento
secondo un
comune ai disturbi dello spettro autistico.
modello lineare
Secondo queste teorie l’individuo autistico è incapace di
causa - effetto intraprendere una relazione sociale sia per difficoltà di
interazione che per difficoltà di interpretazione dei
pensieri, delle emozioni e dei desideri dell’altro
La sindrome è anche interpretata come una difficoltà più
generale di elaborazione non solo di stimoli sociali, ma
anche degli stimoli esterni veicolati attraverso i vari canali
sensoriali.
Normalmente le informazioni provenienti dall’ambiente
esterno vengono filtrate e sintetizzate dal nostro cervello,
consentendoci di percepire la realtà come un insieme
coerente, e quindi di adattarci ai cambiamenti dell’ambiente
Però… in cui viviamo .
Nei disturbi autistici queste capacità possono non essere
sviluppate, ed in modo variabile, ciò interferisce con la
capacità di comprensione e adattabilità all’ambiente.
Inoltre vi è una difficoltà di organizzazione e finalizzazione
dei comportamenti nei confronti di specifici obiettivi
(deficit delle funzioni esecutive).
Caratteristiche Cliniche
Deficit dei comportamenti comunicativi non verbali usati per l’interazione sociale:
anomalie del contatto visivo (mancanza di sguardo diretto), delle espressioni facciali,
delle posture corporee, e della comprensione o uso dei gesti che regolano
l’interazione con l’altro.
• Difficoltà nello sviluppo e mantenimento di relazioni
appropriate per l’età: difficoltà ad adattare il comportamento in
funzione dei vari contesti sociali, difficoltà nello sviluppo e
condivisione di un gioco di immaginazione, mancanza di
interesse verso i coetanei, particolarità nel gioco e difficoltà a
condividere il significato del gioco simbolico e a fare giochi sociali
con gli altri bambini.
• Presenza di routine o rituali che
vengono messi in atto in modo rigido: vi
è disagio di fronte ai cambiamenti,
A tutte le età difficoltà nelle fasi di transizione da un
possono essere luogo ad un altro o da un’attività all’altra,
presenti necessità di percorrere la stessa strada,
comportamenti mangiare lo stesso cibo ogni giorno.
ripetitivi e • Movimenti, uso degli oggetti o
linguaggio ripetitivo o stereotipato: es.
routine stereotipie motorie come sfarfallio,
mettere in fila gli oggetti, frasi peculiari,
ripetitive e ecolaliche.
• Interessi particolari: presenza di interessi assorbenti e ristretti,
che risultano particolarmente anormali per intensità e attenzione
che il bambino gli riserva.
• Particolarità sensoriali: iper o iporeattività in risposta a stimoli
sensoriali (visivi, uditivi, tattili, gustativi) o interessi insoliti verso
aspetti sensoriali dell’ambiente (ad esempio annusare oggetti,
guardare gli oggetti di lato, interesse verso particolari luci o suoni
o movimenti, avversione verso particolari sensazioni tattili).
Le ricerche attuali supportano
l’importanza della diagnosi
precoce, intorno ai 18 mesi,
per ottenere risultati migliori
nell’intervento terapeutico
Come si cura
• Non è possibile individuare un intervento esclusivo e specifico per tutte
le persone affette da autismo a causa della variabilità e complessità dei
sintomi.
• Il percorso terapeutico deve evolversi e modificarsi in funzione
dell’evoluzione e dei cambiamenti, in itinere, del disturbo e del bambino
• Parent training
• Terapia farmacologica
• Psicoterapia
• La scuola
• Gli interventi psicoterapeutici attuati a seguito di una diagnosi di autismo sono diversi, e alcuni sono in forma
sperimentale o derivano da esperienze di buona prassi, sempre da ricondurre a casi e contesti specifici e non quindi
generalizzabili a ogni forma di autismo.
• E’ quindi necessario, nel momento in cui un progetto terapeutico specifico venga presentato dopo una diagnosi, che si
abbia un’ampia e approfondita discussione con i familiari, dove il medico illustri la diagnosi e proponga la modalità di
intervento.
• In generale l’intervento proposto è strettamente individuale e dipende dalla valutazione di tutti gli aspetti
evidenziati durante la fase di diagnosi.
• Definire il profilo individuale del paziente è di estremo aiuto a rendere il percorso abilitativo il più efficace possibile
in relazione alle principali difficoltà cognitive, emozionali e comportamentali riscontrate, ma anche in relazione ai
possibili punti di forza del bambino. Il programma di intervento generalmente comprende vari moduli e viene
monitorato e aggiornato periodicamente.
Psicoterapia Cognitivo comportamentale
• Gli interventi per aumentare l’efficacia dei comportamenti. I programmi
di intervento cosiddetti ‘comportamentali’ sono finalizzati a modificare
il comportamento generale per renderlo funzionale ai compiti della vita di
ogni giorno (alimentazione, igiene personale, capacità di vestirsi) e
tentano di reindirizzare i comportamenti indesiderati.
• La maggior parte di questi interventi si basano sulle scienze applicate del
comportamento (ABA, Applied Behavioural Analysis).
Psicoterapia ad indirizzo psicodinamico
• Attività grafico-espressive: prevede l’utilizzo del colore e di materiali per la manipolazione, finalizzati a sviluppare la manualità, la conoscenza
della realtà concreta e le sue possibili trasformazioni, l’esplorazione sensoriale e il riconoscimento delle differenze percettive.
• Intervento assistito con l’ausilio degli animali. Il lavoro viene svolto in setting individuale o di gruppo con asini, cani e animali da affezione come il
coniglio. Si propone di stimolare l’empatia, il rispecchiamento e la prevedibilità; favorire la capacità di prendersi cura dell’altro arrivando a
riconoscere i suoi bisogni attraverso il contatto corporeo, l’aggancio visivo e la vicinanza emotiva per stimolare anche il senso di responsabilità e
la reciprocità; conoscere e integrare la sensorialità non solo attraverso il contatto e il dialogo corporeo ma anche stimolando l’uso funzionale degli
oggetti utili all’accudimento dell’animale; rinforzare le proprie autonomie.
• Musicoterapia: prevede l’utilizzo terapeutico di suoni, ritmo e musicalità coordinata a sequenze motorie che possano integrare e coordinare
percezioni ed esperienza sensoriale al movimento corporeo intenzionale e al significato.
• Logopedia per promuovere la comunicazione e il linguaggio verbale intenzionale e reciproco con particolare attenzione agli aspetti fono-
articolatori e pragmatici della comunicazione, per armonizzare il profilo di sviluppo e integrare le capacità socio-cognitive e relazionali.
• Olofonia: è una tecnica di registrazione e riproduzione sonora che simula le dinamiche dell’ascolto umano, immergendo il bambino in una realtà
virtuale uditiva tridimensionale, identica a quella reale. Mira a implementare le capacità analitiche generali e specifiche; attenzione e autonomia
nella focalizzazione sul compito; tempi di concentrazione; memoria di lavoro; inibizione delle risposte impulsive; capacità di pianificazione e
flessibilità cognitiva; regolazione degli stati emotivi e dell’impulsività. Materiali: Percorsi e giochi sonoro-motori e grafico-interattivi.
E' importante ricordare sui vari tipi di trattamenti (comportamentali e
psicodinamici) che sono tuttora oggetto di un'intensa attività di ricerca.
• Molti tipi di diete o integratori sono stati suggeriti come trattamenti per
l’autismo soprattutto da professionisti che promuovono sistemi
nutrizionali alternativi. In realtà queste pratiche non sono sostanziate
dall'evidenza scientifica su base internazionale.
• L'uso di diete particolari è sostenuto da osservazioni che non possono
essere generalizzate nell'ambito dei disturbi dello spettro autistico e si
rifanno a casistiche poco numerose. Ciò nonostante, esistono alcune
evidenze scientifiche che indicano la presenza di comportamenti
alimentari atipici e/o presenza di disturbi gastrointestinali.
Alcune delle diete che sono state studiate
nell’autismo
•diete prive di glutine o caseina, ovvero prive di proteine del latte o grano, che si
ottengono eliminando pane, pasta o latticini dalla dieta del tuo bambino
Giacomo Vivanti - La mente autistica. Le risposte della ricerca scientifica al mistero dell’autismo. Omega Edizioni,
2010
Landrigan PJ 2010. What causes autism? Exploring the environmental contribution.Curr Opin Pediatr 22:219-25
Manuale di consultazione 2° edizione Valentino Romano, C. I. per la ricerca clinica e sperimentale sull’autismo e
sugli altri disturbi generalizzati dello sviluppo (C.I.R.A.), Università degli studi di Palermo.
Di Renzo M., “L’alba del mondo: un sorriso squarcia il velo autistico”, Babele, 2019, 1 [74], pp. 7-9