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PROGETTO FINALE

IMPIANTO VALORIZZAZIONE RIFIUTI NON PERICOLOSI


“ECOALBA S.c.p.A”

DI PASQUA GIOVANNI - 10608954


POLITECNICO DI MILANO

SCUOLA DI INGEGNERIA INDUSTRIALE E DELL’INFORMAZIONE


CORSO DI «IMPIANTI INDUSTRIALI E SICUREZZA»
PROF. PAOLO TRUCCO

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INDICE

1. DESCRIZIONE GENERALE pag. 3


1.1 - Documentazione fotografica impianto ECOALBA pag. 3
1.2 - Descrizione generale società ECOALBA S.c.p.A pag. 6
1.3 - Ciclo lavorazione rifiuti pag. 6

2. SEZIONE LAYOUT pag. 8


2.2 - Layout attuale pag. 8
2. - Proposta nuovo Layout (metodo REL-CHART) pag. 10
3. - Osservazioni finali pag. 11

3. PM PER LA REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO pag. 13


3.1 – OBS pag. 13
2. – WBS pag. 15
3. - RACI MATRIX e GANTT pag. 16

4. FATTIBILITA’ DI INVESTIMENTO E NPV pag. 17


1. - Informazioni impianto e tabella costi pag. 17
2. - Flussi di cassa pag. 18
3. - NPV e PBT pag. 19

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1. DESCRIZIONE GENERALE

1.1 - DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA IMPIANTO ECOALBA

Figura 1 - Ingresso impianto Ecoalba

Figura 2 - Palazzina servizi

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Figura 3 - Capannone produttivo

Figura 4 - Area interna al capannone produttivo nella quale i mezzi svuotano il carico di rifiuti

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Figura 5 - Macchinario per la formazione delle ecoballe

Figura 6 – Ecoballe

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1.2 - DESCRIZIONE GENERALE SOCIETA’ ECOALBA S.c.p.A

La Ecoalba S.c.p.A. nasce dall’inventiva di due giovani imprenditori di Volturino (FG), che spinti dalla
curiosità legata al mondo del riciclaggio e del riutilizzo hanno iniziato a muovere i primi passi
all’interno del grande mondo della raccolta differenziata e ne sono rimasti ammaliati decidendo
così di formare una società che si occupasse a tutto tondo di quel settore.

Fin da subito hanno dimostrato serietà e preparazione lanciandosi nel mondo della raccolta porta a
porta di un piccolo comune gestendo lo stesso in maniera esemplare, da lì l’esplosione continua
che li ha portati a gestire oltre 40 comuni sull’intero territorio nazionale.

Forti dell’ormai esperienza maturata sul campo della raccolta porta a porta ma non ancora sazi di
conoscenza, la giovane coppia di imprenditori ha deciso di mettere su un impianto di gestione
rifiuti che si occupasse prima della cernita e della realizzazione delle ecoballe di carta cartone e
plastica, poi dello smaltimento dei pezzi di vetro sfusi ed infine è entrata nel mondo dei RAEE e
degli ingombranti.

Ecoalba divenuta ormai una solida realtà, punta a conquistare nuove fasce di mercato continuando
nella ricerca ed innovando ogni giorno il suo potenziale.

1.3 - CICLO LAVORAZIONE RIFIUTI

Il ciclo che i rifiuti percorrono all’interno dello stabilimento è il seguente:

1. Ingresso automezzo adibito alla raccolta differenziata porta a porta c/o Comune;
2. Pesata lorda automezzo, verifica e accettazione formulario rifiuto

 Codici CER Rifiuti in ingresso:


 15.01.01 imballaggi in cartone
 15.01.02 imballaggi in plastica
 15.01.06 imballaggi in materiali misti (plastica + lattine)
 15.01.07 imballaggi in vetro
 20.01.01 carta e cartone

3. Scarico rifiuto in un’area all’interno del capannone produttivo;


4. Ritorno dell'automezzo vuoto sulla pesa. Tara e calcolo del peso netto con registrazione sul
formulario;
5. L'automezzo lascia l'impianto.

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Il materiale viene sottoposto a lavorazione. Il ciclo di lavorazione è simile per tutti i rifiuti, si tratta
di una selezione/cernita manuale del rifiuto.

 TRATTAMENTO CARTA - CARTONE

Eliminazione sacchi in plastica ed impurità. Pressatura del materiale selezionato e formazione delle
cosiddette ecoballe (conformi alle norme UNI EN 643)

Le balle vengono depositate nell’area di stoccaggio in attesa di essere caricate.

 TRATTAMENTO VETRO

Il materiale non viene pressato ma lasciato privo delle impurità nel deposito dell’impianto in attesa
di essere ritirato sfuso.

 TRATTAMENTO IMBALLAGGI IN MATERIALI MISTI

Cernita manuale e selezione/separazione dei soli imballaggi in plastica. I soli materiali così
selezionati, vengono trasportati in pressa e pressati in ecoballe.
Le balle vengono depositate nell’area di stoccaggio in attesa di essere caricate.

Dalla selezione dei materiali misti vengono fuori diverse tipologie di materiali, più o meno
valorizzabili, quali:
 carta, finisce nel ciclo della carta
 plastica dura, tipo cassette, bacinelle, vasi e tubi, anche queste pressate in balle ma gestite
diversamente
 cellophane e film in plastica, pressate anche queste in balle
 imballaggi in metallo, acciaio, quali lattine barattoli ecc, depositate presso area di stoccaggio
adibita e successivamente caricati sfusi
 scarto di selezione e impurità, conferito successivamente in discarica autorizzata

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2. SEZIONE LAYOUT

1. - LAYOUT ATTUALE

Siccome l’impianto non ha molti anni di vita è quasi scontato dire che non ha visto, nel corso di
questi anni, cambi sostanziali di layout. Quindi quella che verrà presentata come “layout attuale” è
il layout con cui questo impianto è nato. Prima di passare a una descrizione delle varie macro-zone
dell’impianto bisogna sottolineare che l’intento di proporre soluzioni alternative di layout è si frutto
di calcoli e ragionamenti teoricamente corretti, ma non bisogna dimenticare che in questo caso un
cambio di layout diventa un importante investimento economico; questo perché non basta
spostare personale e macchinari in un altro reparto ma significa, nel peggiore dei casi, demolire
costruzioni esistenti per ricostruirle in una posizione diversa.

Le zone di cui questo impianto si compone sono 10 (esclusa l’area non coperta) per un totale di
circa 16400 mq recintati.

1) Capannone produttivo (1920mq)


2) Parcheggio mezzi 1 (160mq)
3) Palazzina servizi (190mq)
4) Uffici (340mq)
5) Parcheggio dipendenti (610mq)
6) Parcheggio mezzi 2 (360mq)
7) Piazzale dx (360mq)
8) Piazzale sx (360mq)
9) Deposito (430 mq)
10) Area stoccaggio (2500mq)

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Layout attuale

La principale criticità del layout attuale, che si è cercata di risolvere, è la troppa vicinanza degli
uffici, sede del personale amministrativo, all’area stoccaggio delle ecoballe e all’uscita del
capannone produttivo. Questo perché se da un lato sono velocemente raggiungibili dai supervisori
di produzione, dall’altro bisogna dire che sono molto rumorose ma soprattutto da queste zone
provengono odori che a lungo andare rendono il lavoro d’ufficio impossibile. L’altro problema da
risolvere è la lontananza del deposito (di vetro sfuso) dal piazzale dx, luogo nel quale i rifiuti in
vetro escono dal capannone pronti per essere messi a deposito.

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2.2 - PROPOSTA NUOVO LAYOUT (METODO REL-CHART)

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Layout proposto

2.3 - OSSERVAZIONI FINALI

Come si evince anche dalla “somma pesata” la soluzione proposta è migliore rispetto a quella di
partenza. Essa ha raccolto molti punti principalmente nella sezione “movimentazione materiali”, in
quanto è molto più vicino il deposito per il vetro al capannone produttivo, e nella sezione
“ordinamento funzionale” in quanto ha un ha un flusso molto più lineare e intuitivo rispetto al
layout attuale.

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Come è cambiato il flusso di materiali?

PRIMA

DOPO

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3. PM DEI LAVORI DI REALIZZAZIONE DELL’IMPIANTO

In questo paragrafo l’intenzione è di spiegare i passaggi intermedi e le figure professionali coinvolte


per la realizzazione dell’impianto per Ecoalba.
Si inizia con una rappresentazione della OBS che include tutte le figure che hanno direttamente
lavorato per la realizzazione dell’impianto.

3.1 - OBS

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In questo grafico compaiono oltre ovviamente al committente (società Ecoalba) le figure di:

1) Incaricato alla progettazione, direttore lavori e direttore della sicurezza che è la figura
primaria di riferimento per la realizzazione del progetto e l’esecuzione dello stesso.
Coordina quindi il lavoro delle imprese coinvolte ed è la principale figura a cui il
committente fa riferimento;
2) Imprese (edile e impianti) responsabili della realizzazione dello stabilimento dal punto di
vista fisico;
3) Rappresentanti della Provincia di Foggia e del Comune di Lucera che forniscono le
autorizzazioni (ambientale e urbanistica) per l’inizio della progettazione e dei lavori.
4) Il collaudatore che ha il compito, attraverso visite periodiche alla fine del lavoro
dell’impresa,
di controllare la corretta esecuzione di esso.
5) La ditta che alla fine fornisce alla società le macchine per il capannone produttivo e i mezzi
per la movimentazione interna all’impianto dei rifiuti e quelli per la raccolta rifiuti nei vari
comuni.

Successivamente si passa all’esplicitare quelle che sono le fasi intermedie (milestones) e i vari
pacchetti di lavoro che hanno contribuito alla realizzazione dell’impianto. Questo attraverso la
stesura della WBS.

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3.2 WBS

Infine si riportano il Gantt di progetto e la Raci Matrix per avere informazioni sulle tempistiche dei
singoli pacchetti di lavoro e sulle referenze delle varie figure professionali in relazione alle
specifiche fasi di progetto.

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3.3 RACI MATRIX E GANTT

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4. FATTIBILITA’ DI INVESTIMENTO E NPV
4.1 - Informazioni impianto e tabella costi
Di seguito le informazioni sull’impianto e i costi ai quali Ecoalba deve far fronte.

INFORMAZIONI IMPIANTO

giorni lavorativi alla settimana 6

turni lavorativi al giorno 2

ore lavorative a turno 8

settimane lavorative all'anno 50

ore lavorative all'anno 4800

numero dipendenti/operatori 18

prezzo di vendita ecoballe a TN € 190,00

TABELLA COSTI

costo annuo singolo dipendente € 16 374,78

costo orario energia elettrica € 3,81

manutenzione attrezzature ind.li (all'anno) € 4 400,00

oneri di smaltimento (a TN prodotta) € 21,19

materie di consumo (a TN prodotta) € 6,00

formalità amministrative (all'anno) € 17 950,00

ammortamenti immobili e macchinari (all'anno) € 24 700,00

leasing attrezzature (all'anno) € 50 600,00

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4.2 – Flussi di cassa
I flussi di cassa nei primi 5 anni di vita dell’impianto sono i seguenti. Successivamente viene
proposta una previsione sui 5 anni successivi (2021-2025) ipotizzando un aumento costante di 150
TN/anno prodotte.

FLUSSI DI CASSA
produzione Aumento costi totali ricavi totali flussi di cassa
anno (TN/anno) (TN) (€/anno) (€/anno) (€/anno)
2016 2800 € 486 804,92 € 532 000,00 € 45 195,08
2017 2950 150 € 490 882,62 € 560 500,00 € 69 617,38
2018 3100 150 € 494 960,31 € 589 000,00 € 94 039,69
2019 3250 150 € 499 038,00 € 617 500,00 € 118 462,00
2020 3400 150 € 503 115,69 € 646 000,00 € 142 884,31

PREVISIONE FLUSSI DI CASSA


(ipotizzando di avere un aumento costante di 150 TN/anno prodotte)
produzione Aumento costi totali ricavi totali flussi di cassa
anno (TN/anno) (TN) (€/anno) (€/anno) (€/anno)
2021 3550 150 € 507 193,38 € 674 500,00 € 167 306,62
2022 3700 150 € 511 271,08 € 703 000,00 € 191 728,92
2023 3850 150 € 515 348,77 € 731 500,00 € 216 151,23
2024 4000 150 € 519 426,46 € 760 000,00 € 240 573,54
2025 4150 150 € 523 504,15 € 788 500,00 € 264 995,85

Per l’investimento iniziale l’azienda ha richiesto un mutuo alla banca (tasso 8%) per l’intera somma
di € 500.000,00 per far fronte sia alla costruzione degli immobili sia all’acquisto delle attrezzature.

INVESTIMENTO INIZIALE

Investimento iniziale (immobili) € 400 000,00

Investimento iniziale (attrezzature) € 100 000,00

Investimento iniziale (totale) € 500 000,00

Capitale di debito (banca) € 500 000,00

Costo capitale di debito 8%

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4.3 – NPV e PBT

CALCOLO NPV
anno investimento flussi di cassa PVsp_k NPV
0 -500 000,00€ -€ 500 000,00 1 - 500 000,00€
1 € 45 195,08 0,9259 -458 153,88 €
2 € 69 617,38 0,8573 -398 470,89 €
3 € 94 039,69 0,7938 -323 822,19 €
4 € 118 462,00 0,735 -236 752,62 €
5 € 142 884,31 0,6806 -139 505,56 €
6 € 167 306,62 0,6302 -34 068,93 € PBT
7 € 191 728,92 0,5835 77 804,90 €
8 € 216 151,23 0,5403 194 591,41 €
9 € 240 573,54 0,5002 314 926,29 €
10 € 264 995,85 0,4632 437 672,37 €

ANDAMENTO NPV
€ 600 000,00

€ 400 000,00

€ 200 000,00

€ 0,00
0 2 4 6 8 10 12

-€ 200 000,00

-€ 400 000,00

-€ 600 000,00

Si avrà un NPV positivo a cavallo tra il sesto e il settimo anno di vita dell’impianto.

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