Sei sulla pagina 1di 12

Ludovica Maccarrone 3F

ELISABETTA I
VS
FILIPPO II
LE MAGGIORI PERSONALITÀ DEL '500
IL REGNO DI
FILIPPO II
La sua politica di “potenza” ebbe principalmente i seguenti scopi:

1.
Dal centro della Castiglia egli intraprese una politica assolutistica e accentratrice che
mirava al mantenimento e al rafforzamento del suo regno e al primato della casata degli
Asburgo in Europa. La sua intolleranza verso le autonomie locali portò alla ribellione dei
Paesi Bassi e allo scoppio di una lunga e costosissima guerra.

2.
Come il padre, Filippo, interpretò il suo ruolo in un’ottica religiosa: egli era chiamato a
far trionfare la controriforma cattolica sulla riforma protestante. Questa visione lo portò a
scontrarsi con gli Ottomani (musulmani) e con l’Inghilterra di Elisabetta I.
L'ACCENTRAMENTO ECONOMICO

Dal punto di vista economico la politica di Filippo II fu disastrosa: le enormi risorse economiche mobilitate per
armare i suoi eserciti arricchirono molte zone d’Europa (tra cui le Fiandre e la Lombardia). La Spagna venne
invece completamente trascurata: non venne attuata nessuna politica di sviluppo economico, condannando il paese
ad un lento ma inesorabile declino.

Chiuso nel suo studio dell’Escorial presso Madrid, Filippo II governava il suo immenso impero attraverso un forte
e centralizzato apparato burocratico e amministrativo. Ogni regione era affidata al controllo di un Governatore o di
un Viceré che prendevano gli ordini direttamente da lui e dal Consiglio di Stato che lo affiancavano nelle
decisioni.
La Chiesa cattolica entrò a far parte della burocrazia statale e venne utilizzata per rafforzare il controllo del re sul
regno. I Vescovi venivano scelti direttamente da Filippo II e anche l’inquisizione era alle sue dipendenze.
LA
LIMPIEZA
DE
SANGRE
IN CONTINUITÀ CON LA POLITICA SPAGNOLA
PRECEDENTE, FILIPPO II, AL FINE DI
SALVAGUARDARE L’UNITÀ RELIGIOSA E
POLITICA DELLA SPAGNA, PERSEGUITA E
CACCIA LE MINORANZE: SOLO CHI AVEVA UN
SANGUE PURO – CIOÈ NON AVEVA ANTENATI
MUSULMANI O EBREI – POTEVA ESSERE UN
VERO CRISTIANO E UN VERO SPAGNOLO. GLI
ARABI (
moriscos) e gli ebrei (conversos) che si erano convertiti al cristianesimo furono perseguitati con una politica vessatoria e infine furono costretti a emigrare.
LA POLITICA MILITARE
La politica militare di Filippo II fu aggressiva e comportò lo sperpero di
ingenti capitali. Nonostante le immense quantità di oro che arrivavano
dalle colonie e le pesantissime tasse imposte ai suoi sudditi, la Spagna farà
più volte banca rotta, rifiutandosi di restituire i prestiti contratti con i
banchieri di tutta Europa.
LA
BATTAGLI
A DI
Il 7 ottobre 1571, nelle acque di Lepanto una flotta cristiana
composta da navi spagnole, veneziane e genovesi e guidata da

LEPANTO
Don Giovanni D’Asburgo, sconfigge la flotta ottomana: il
successo è clamoroso e il suo eco arriva in tutta Europa. La
paura dell’invasione ottomana aveva spinto il Papa Pio V a
dare vita alla Lega santa e ad organizzare la poderosa flotta che sconfiggerà i turchi a
Lepanto. Con questa battaglia l’avanzata turca nel mediterraneo è per sempre arrestata, mentre nei

Balcani continuerà ancora per più di un secolo, e culminerà con un nuovo tentativo di conquistare

Vienna.
LA RIVOLTA
DEI PAESI
BASSI
Le Fiandre erano il cuore commerciale e finanziario d’Europa. Territorio
ricchissimo, abituato all’autonomia e alla libertà religiosa. La politica
autoritaria di Filippo II, la sua intolleranza religiosa e l’aumento delle tasse,
spingono la regione alla rivolta. Il duca d’Alba, per conto del Re spagnolo,
impone il terrore: come conseguenza la ribellione si estende a tutti i Paesi
Bassi.
Nasce l’unione di Utrecht tra le sette province protestanti dei Paesi Bassi (quella che normalmente chiamiamo

impropriamente Olanda, in quanto essa in realtà è solo una delle sette provincie), sotto la guida di Guglielmo d’Orange. Il

sud del paese, a maggioranza vallona e cattolica, resterà unita alla Spagna (questa zona corrisponde all’attuale Belgio).

L’intervento francese e inglese rende critica la situazione spagnola nei Paesi Bassi: tregua di Anversa.

trattato di Westfalia, riconoscimento dell’indipendenza delle Province Unite o Paesi Bassi


L’INVINCIBILE ARMATA
La presenza in Inghilterra di una regina protestante (Elisabetta I), il perenne conflitto commerciale tra Spagna e Inghilterra e l’appoggio
dato da quest’ultima ai ribelli delle Province Unite, spinse Filippo II ad inviare una flotta per invadere l’isola. Nel 1588, 130 navi con
30.000 uomini, lasciano la Spagna e fanno rotta sull’Inghilterra. L’Invincibile Armata non riesce però a sconfiggere le veloci navi inglesi e viene travolta dalla furia del mare: solo 58 navi e la metà degli uomini faranno ritorno in patria.
L’INGHILTERR
A DI
ELISABETTA I
1558-1603. Elisabetta I Tudor, anglicana, è regina (figlia di Enrico VIII e Anna Bolena). Donna intelligente, energica e con una

culturalmente raffinata, è considerata l’artefice della potenza inglese. Il partito cattolico avrebbe voluto al suo posto la regina di Scozia

Maria Stuart, cattolica e cugina di Elisabetta I. Verranno orditi, da questo momento, numerosi complotti finalizzati ad eliminare Elisabetta I

e a porre al suo posto Maria Stuart.


LA POLITICA RELIGIOSA

La regina Elisabetta I decise di non perseguitare nessuno per motivi


religiosi, lasciando ai cattolici, ai puritani e agli altri gruppi ampia libertà
di culto. Nonostante ciò riorganizzò la Chiesa Anglicana – Chiesa di stato
– ponendola sotto la sua diretta dipendenza e avvicinandola alla
religiosità calvinista (approvazione nel 1563 dei 39 articoli di fede).
LA RIFORMA AGRARIA E NAVALE
Elisabetta I attuò un’importante riforma agraria, avviando La regina favorisce lo sviluppo della marina e della pirateria
l’eliminazione dei campi aperti, sostituiti dalla proprietà privata, (Drake), specialmente ai danni della Spagna. Gli inglesi
favorendo così la modernizzazione dell’agricoltura. Venne favorito volgeranno la loro attenzione verso le terre d’oltre oceano,
lo sviluppo commerciale e dell’industria: la produzione tessile, tendendo a non intervenire più nelle questioni europee: essi
l’attività manifatturiere e la lavorazione del ferro. diventeranno “l’isola” in opposizione al “continente” (il resto
dell’Europa).
L'ECONOMIA DELLA
REGINA
Elisabetta confisca i beni ecclesiastici rivendendoli ai privati; tali beni
divengono la loro proprietà privata (enclosures e nascita del capitalismo
agrario, arricchimento della borghesia e della nobiltà imprenditoriale e
impoverimento dei contadini, dei lavoratori a basso costo, dei braccianti e
dei profughi cacciati dalla Francia e dai Paesi bassi a causa della contro-
riforma).

Potrebbero piacerti anche