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Dalla selva oscura alla clausura

Inferno
Canto I Laboratorio di scrittura creativa
Classe II C-scuola secondaria di I°
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi
ritrovai in clausura oscura,
ché la salute era smarrita.
 
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta clausura selvaggia e aspra e forte
che nel pensier ancor fa paura!
 
Tant' è amara che genera morte;
ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
dirò de l’altre cose ch'i' v'ho scorte.
Chi cantava a squarciagola dai
balconi
facendo a gara di motti e tormentoni

pensate poi che grande meraviglia


costretti in casa con tutta la famiglia

Pizze torte e ciambellone


come simbolo di unione

mi son perso la terzina


ricomincio come prima
Ma poi ch'i' fui al mese giugno giunto,
là dove terminava quella chiusura
che m'avea di paura il cor compunto,
 
guardai in alto e vidi del Bonus
l’abboccatura
e genti svestite di mascherine e guanti
che menavano dritto per ogne calle.
Allor fu la paura un poco queta,
che nel lago del cor m'era durata
la stagione ch’i' passai con tanta pieta
Tornate Vacanze, aperta la porta
Uscita la gente ben non si comporta
E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l'acqua perigliosa e guata,
 
così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva.
Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,
ripresi via per ischola aperta,
sì che ‘l ptotocollum è asso.
 
Ed ecco, quasi al cominciar di essa,
un’ondata leggera e presta molto,
che di novi casi era coverta;
e non mi si partia dinanzi al volto,
anzi ‘mpediva tanto il mio cammino,
ch’i’ fui per ritornar in solitudine coinvolto.

Temp' era dal principio del mattino…


l'ora del tempo e la fresca stagione;
ma non sì che paura non mi desse
la vista che m'apparve d'un tampone.
Questi parea che contra me venisse
con la test' alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l'animo ne tremesse.
Ed una variante, d’altro Paese andante
Giungea in Italia assai terrificante
Con fare altalenante

questa mi porse tanto di gravezza


con la paura ch'uscia di mia vista,
ch'io perdei la speranza de la salvezza.
 
E qual è quei che volontieri acquista,
e giugne 'l tempo che perder lo face,
Seduti sul divano o in camera sdraiati

A rimembrar i tempi all’aperto spensierati


In videochiamata ci siamo salutati
Prima la scuola pareva una noia

Ma la DAD non è meglio,


mi fa andar in paranoia
Mentre ch'i' rovinava in basso loco,
dinanzi a li occhi mi si fu offerto
chi per lungo studio parea salvezza
 
Quando vidi costor nel gran diserto
Miserere di me gridai loro
Qual che tu provenga de Reno, Tamigi
o Volga!
Rispuosemi: “ Pfizer io prim sono
Per person d’antico pelo!”
“Sputnik arrivo per secondo
Per salvare il Mondo”
“Moderna, sono arrivato!
Mattarella pien d’orgoglio mi ha
provato!”
Ma Astrazeneca avanzando,
Con fare circospetto
“Son io il vaccino prediletto!”
«Or siè Voi quel Vaccino e quella fonte
che spandete di parlar immune?»,
rispuos' io loro con pensierosa fronte.

“Con questi qui potrei rimetterci la pelle


Ma son necessari
per ritornar a riveder le stelle”
Non ce ne voglia il Maestro
Se usciti fuori dal contesto
Il nostro far semiserio
Sia d’auspicio al mondo
intero!
25 marzo 2021

Giacomo Camilla Eleonora Lara Elisa Angelica Tommaso Francesco G.


Francesco Corinna Miriam Leonardo L Catalina e Sofia

Grazie per l’attenzione

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