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IL RINASCIMENTO

CARATTERI GENERALI

Il termine rinascimento venne usato per sottolineare il concetto


di rinascita dell’arte e della cultura classica. Fu definito in
modo sprezzante Gotico per via della credenza che i Goti
distrussero la tradizione artistica.
Il rinascimento non è una semplice
ripresa dell’ arte classica ma si lega anche all’arte medievale.
Alcuni degli elementi più noti dell’arte classica sono: la
disposizione dell’uomo al centro del mondo e l’utilizzo della
matematica per definire la prospettiva.
Il rinascimento nacque con l’inizio del ’400, durerà due secoli e ha origini a Firenze.
Molto importante è la presenza della famiglia dei Medici una delle maggiori committenti di opere
d’arte, nasce così la committenza privata.
Nel 1401 Lorenzo Ghiberti vinse un concorso, a cui partecipava anche Filippo Brunelleschi, bandito
per realizzare la seconda porta del battistero. Vinse perché inserì armonicamente le figure nella formella
e divise la scena in senso obliquo da una roccia; gli elementi della formella sono sicuramente classici.
Invece nella formella di Brunelleschi le figure sembrano slegate fra loro ed è presente l’elemento
drammatico.
LORENZO GHIBERTI
Dopo la vittoria del concorso Ghiberti inizia l’opera, realizzando almeno
3 formelle all’anno. Lui si occupava di volti, capigliature ed alberi,
mentre il resto era realizzato dalla sua bottega. Una delle formelle più
note è L’Annunciazione. In cui Maria crea con la linea curva del corpo
un elemento che dialoga con l’arcangelo.
Altre formelle note sono la Flagellazione, la Crocifissione e la Disputa
con i dottori.
Nella Flagellazione e nella Crocifissione la compostezza classica è
ancora più scoperta. Nella prima, Cristo sfrutta la ponderazione per
assumere un andamento raffinato che si rapporta con le pose dei
flagellatori. Invece nella seconda la croce segna l’asse verticale di una
composizione piramidale , la duratura esalta l’eleganza dei soggetti .
Nel 1425 poi viene incaricato a Ghiberti l’incarico di realizzare anche l’ultima parte del battistero
chiamata Porta del Paradiso . I temi dei pannelli sono ispirati dall’Antico Testamento , ricoperti
d’oro e ridotti a 10 in modo da fare le scene più articolate e grandi . Si usa molto la prospettiva , il
chiaroscuro e i rapporti armonici
FILIPPO BRUNELLESCHI
Filippo Brunelleschi partecipò al concorso del 1401 per la seconda porta del Battistero di Firenze
(perdendo) . Studia architettura classica a Roma ricercando l’equilibrio , la chiarezza e la misura
umana . Fu il primo ad elaborare la teoria sulla prospettiva lineare come mezzo per rappresentare in
maniera razionale l’ambiente circostante .
CUPOLA DEL DUOMO DI FIRENZE
Brunelleschi nel 1418 partecipa al concorso per la cupola del Duomo di
Firenze , il problema della cupola era che doveva essere realizzata su un
tamburo ottagonale , e le dimensioni erano troppo grandi per costruire le
centine di legno . Per risolvere questo problema Brunelleschi decide di
creare una doppia calotta autoportante con un rivestimento di mattoni
disposti a spina di pesce . Esso ne dirige la costruzione tra il 1420 e il
1436 . La cupola è totalmente rinascimentale ed è anche la più grande
cupola in muratura mai costruita fino ad oggi , gli 8 costoloni di marmo
bianco risaltano le vele rivestite di tegole di cotto , la lanterna superiore
poi non verrà realizzata da lui per via della sua morte nonostante abbia
partecipato e vinto al concorso . La cupola domina il panorama
dell’intera città occupando quasi il centro geografico di Firenze
SPEDALE DEGLI INNOCENTI
Contemporaneamente ai lavori della cupola di Brunelleschi cura altre architetture come quella
dell’Ospedale degli innocenti . La facciata era a tema medievale ma Brunelleschi la organizza in
modo rinascimentale attraverso l’uso di unità e proporzioni basate sul quadrato . Cioè ogni campata
ha le dimensioni di un cubo ed è coperto da una volta a vela .
SAGRESTIA DELLA CHIESA DI SAN
LORENZO
La Sagrestia della Chiesa di San Lorenzo è un’altra opera fondamentale di Brunelleschi.
E’ un vano perfettamente cubico al di sopra si trova una cupola circolare , i rapporti tra le parti
sono determinati da un modulo quadrato e lo spazio è definito in modo rigoroso . La purezza del
razionalismo Brunelleschiano raggiunge qui il suo massimo livello.
MASACCIO

Masaccio (1401-1428) è considerato il fondatore


dell’umanesimo in pittura insieme a Brunelleschi per
l’architettura e Donatello per la scultura, tra il 1422 e il
1428 lasciò una traccia fondamentale nell’arte ed infulenzò
anche molti artisti successivi nel tempo.
TRITTICO DI SAN GIOVENALE

Il trittico di San Giovenale è un opera giovanile che evidenzia gli insegnamenti di Giotto (forme) e
Brunelleschi (prospettiva). Nel pannello centrale è possibile osservare il trono di pietra serena su
cui siede la Madonna ponendosi in avanti rispetto ai pannelli latereali occupando uno spazio reale.
CAPPELLA BRANCACCI

Masaccio si occupò di affrescare la cappella Brancacci nella


chiesa del Carmine a Firenze. Su tutta la chiesa sono
affrescate storie della vita di San Pietro partendo da destra
con la storia del peccato originale fino ad arrivare a sinistra
con la Cacciata dei progenitori.
IL TRIBUTO

La prospettiva è ben curata in tutti gli affreschi


della cappella, nel Tributo si vede chiaramente
una ben precisa costruzione della profondità
spaziale, infatti ogni personaggio occupa un
posto in base alla sua importanza nella scena.
L’affresco è costituito da 3 momenti della
narrazione cioè: la richiesta del tributo, il
momento in cui pietro ottiene l’obolo ed infine
il pagamento del tributo
SANT'ANNA METTERZA
Nel 1424 circa, si dedica alla realizzazione di quest’opera commissionata dalla famiglia dei
Bonamici, famiglia di tessitori, come si capisce dal drappo che i tre angeli dispiegano.
Il dipinto rappresenta la Madonna in trono con il Bambino tra le braccia e dietro c’è Sant’Anna ed
infine ci sono 5 angeli(1 fatto da Masaccio e 4 da Masolino).
La Madonna ha un senso di compattezza nel suo vestito, con l’utilizzo del chiaroscuro.
LA TRINITÀ

Negli ultimi anni della sua vita si dedica alla realizzazione


della Trinità di Santa Maria Novella. Utilizza la prospettiva
per mettere in risalto le varie scene che si ritrovano: in
basso viene raffigurato un sarcofago con uno scheletro,
sopra vi sono dei personaggi, considerati i committenti
dell’opera, che sono in preghiera; dietro di loro si apre il
vero e proprio dipinto, con la Vergine e San Giovanni, con
sopra di loro il Cristo crocifisso, la colomba dello Spirito
Santo e il Creatore. Tutte le figure sono molto realistiche e
corpose.
DONATELLO

Donato di Niccolò di Betto Bardi, detto


Donatello, nasce a Firenze e fu il maggiore
scultore del ‘400.
Ebbe una vita lunghissima, fino ad 80 anni,
sempre essendo commissionato da grandi
famiglie. La sua formazione avviene nella bottega
di Ghiberti; conoscendo a Firenze anche
Brunelleschi, con cui elabora il nuovo stile
rinascimentale, recandosi a Roma per studiare i
monumenti antichi.
LA STORIA DEL VASARI

Vasari racconta che Donatello scolpì un crocifisso


di legno e lo mostrò al suo amico Brunelleschi, che
gli disse che sembrava più un contadino, che Gesù.
Così Brunelleschi si dedica alla realizzazione di un
crocifisso che mise in casa di Donatello, quando lo
invitò ad andare al mercato e poi gli disse di
avviarsi a casa di Filippo. Una volta arrivato a casa
vide il crocifisso e stupito gli caddero tutte le
compere dal grembiule.

Crocifisso di Brunelleschi
SAN GIORGIO

Il San Giorgio è una delle opere più


importante di Donatello. In origine era posto
in una nicchia esterna di Orsanmichele. Le
varie arti fiorentine scelgono questa chiesa
per decorarne l'esterno e ogni arte
commissiona una statua. L'Associazione di
Corazza aveva commissionato San Giorgio;
lui era un cavaliere vissuto in Cappadocia,
secondo la leggenda, avrebbe ucciso un drago
che terrorizza una città.
• Il San Giorgio è una statua in marmo ed è composta da una solida struttura
geometrica. La figura è in posa marziale e si inserisce in un triangolo isoscele.
La figura è atteggiata con grande naturalezza, sia nei gesti che nelle forme
armoniose. Sulla struttura di partenza, Donatello ha saputo impostare movimento
a spirale.
STIACCIATO

• Il San Giorgio si poggia su un bassorilievo. Esso costituisce il primo esempio di stiacciato,


un'invenzione di Donatello che consiste nel ridurre lo spessore delle figure in modo progressivo.
Grazie al chiaroscuro che si forma sulle superfici, i pannelli scolpiti rivelano e la grande
profondità.
BANCHETTO DI ERODE
Nel banchetto di erode si narra la decapitazione del Battista da parte del tetrarca della Galilea .
L’ambiente è classico con archi a tutto sesto che riprendono la domus romana . Ogni episodio è
diviso da un muro si parte dalla decapitazione del Battista fino ad arrivare alla scena finale del
banchetto in primo piano . La scena è strutturata in modo tale che il punto di vista dello spettatore
sembra essere all’interno della sala tramite la prospettiva
IL DAVID

Il David è un opera in bronzo alta 1,58 m conservata a Firenze al museo del Bargello ;
probabilmente la prima statua di nudo del rinascimento . Il corpo dell’esile figura è sbilanciato e
snodato a serpentina , questo voluto squilibrio compositivo suscita il senso di oscillazione e
instabilità che percorre tutto il corpo .

Alcune anomalie come il copricapo inghirlandato e i


calzari, l'assenza della fionda e della ferita mortale
sulla fronte del nemico hanno portato alcuni studiosi
all’ipotesi che non si tratti di David ma di Mercurio,
uccisore di Argo, secondo il mito divulgato da Ovidio
nelle Metamorfosi.
CANTORIA DEL DUOMO

La Cantoria rappresenta probabilmente il momento di massima adesione di Donatello agli ideali


classici dell’Umanesimo , La forma del monumento è chiaramente ispirata a quella dei sarcofagi
tardo antichi e paleo-cristiani . Gli esili sostegni scandiscono la superficie del lato principale con il
loro ritmo verticale, definendo uno spazio razionale e prospettico entro cui lo scultore ha inserito
un'esuberante danza di amorini.
GATTAMELATA
Donatello scolpisce vicino alla Basilica di Sant’Antonio a Padova un monumento per Erasmo da
Narni, detto Gattamelata, che fu un condottiero italiano.
Questa statua è completamente distaccata da qualunque altra architettura ed è quindi una forma
autonoma nello spazio.
Il cavallo con su il cavaliere danno l’immagine di superiorità come se fosse in marcia su quella
piazza.
Il viso del cavaliere dà l’impressione di uomo maturo e non di giovane, quindi è un uomo forte e
superiore intellettualmente.
MADDALENA PENITENTE
Durante gli ultimi anni di vita Donatello scolpisce una delle
sue opere più importanti, la Maddalena penitente, scolpita
interamente in legno di pioppo bianco.
La Maddalena appare sfigurata nel fisico, con un volto ossuto
e sofferente, le mani con dita lunghe unite in preghiera; i piedi
sono rappresentati come delle vecchie radici sul terreno che
esprimono la vita solitaria della donna.
La lavorazione stessa del legno fa notare che si vengono a
creare ombre e luci.
Con tutti questi dettagli Donatello vuole si rappresentare un
opera, ma anche rappresentare la dignità umana.
LEON BATTISTA ALBERTI
Leon Battista Alberti nacque a Genova nel 1404.
Studiò a Padova e a Bologna, dove nel 1428 ottenne la laurea
in diritto canonico. Visse in seguito sempre tra Firenze e
Roma.
Oltre ad essere architetto fu letterato, filosofo e poeta e si
occupò teoricamente delle varie arti scrivendo numerosi
trattati tra i quali il Della Pittura scritto nel 1436, il De Re
Aedificatoria scritto tra il 1450 e il 1472 e il De Statua Scritto
intorno al 1464.
L'ideale estetico di Leon Battista Alberti si basa sulla ricerca
dell'armonia proporzionale, sulle forme proporzionate e
modellate sull'uomo.
TEMPIO MALATESTIANO

Il Tempio Malatestiano di Rimini, è una chiesa dedicata a San Francesco,


progettato da Leon Battista Alberti, è stato costruito tra il 1450 e il 1468 ed
è uno dei monumenti più famosi del Rinascimento italiano.
Dal XIV secolo fu scelto dai Malatesta, i signori della città, come luogo
della loro sepoltura e per questo motivo venne arricchito di altari,
cappelle e dipinti, alcuni dei quali realizzati da Giotto. L’esterno presenta
una maestosa facciata ispirata alle forme dell’arco trionfale romano. La
costruzione poggia su un basamento decorato con un bassorilievo
composto da ghirlande, caratteristiche dell’ornamento malatesiano. Le
ghirlande contengono ed alternano simboli come l’elefante, la I e la S
intrecciate, la doppia fascia a scacchi e il fiore di Isotta. Il rifacimento
dell’interno fu affidato a Matteo de’Pasti, il cui stile legato ancora al
gotico, porta ad un evidente contrasto architettonico con l’esterno, ispirato
a forme classiche rinascimentali.L’interno, ad una sola navata, è
caratterizzato da sei cappelle laterali, chiuse da transenne di marmo.
PALAZZO RUCELLAI
Nel 1447 Leon Battista Alberti progettò Palazzo Rucellai a Firenze,
e ne affidò la realizzazione a Bernardo Rossellino. Venne ispirato
da Brunelleschi che gli diede l’idea di sperimentare l’architettura
dell’antica Roma nell’edilizia fiorentina di quel tempo. Adattò gli
schemi monumentali classici agli edifici già presenti in quell’epoca
e ci riuscì grazie all’incarico datogli da Giovanni di Paolo Rucellai,
un ricco mercante fiorentino. Lo incaricò di costruire una nuova
residenza in uno dei quartieri più antichi di Firenze. L’artista così
dovette adattare il suo progetto originario in uni spazio assai più
ristretto ed irregolare, delimitato da caseggiati in stile medievale.
Questo ostacolo però rafforzò la sua fantasia compositiva, elaborò
infatti soluzioni architettoniche brillanti ed efficaci, che lasciarono
un segno profondo nell’architettura e nell’urbanistica dell’epoca,
sfruttando ogni centimetro della superficie assegnatagli.
FACCIATA DI MARIA NOVELLA
La facciata di Santa Maria Novella è fra le opere più importanti del Rinascimento fiorentino, pur essendo stata
iniziata in periodi precedenti. I lavori di rivestimento della facciata della chiesa domenicana erano stati interrotti
nel 1365; nel 1456, Giovanni Rucellai ne affidò oil completamento ad Alberti, che lo conclude nel 1470.
Utilizzando il motivo armonico e fiorentino delle tarsìe marmoree, Alberti adotta una composizione classica
basata sulla geometria.
CHIESA DI SAN
SEBASTIANO
Il tempio di San Sebastiano è un edificio religioso di Mantova, progettato da
Leon Battista Alberti e oggi adibito a famedio dei caduti.
La costruzione fu iniziata circa nel 1460, un decennio prima dell'altra
realizzazione albertiana a Mantova, Sant'Andrea. Come la maggior parte dei
progetti albertiani, la chiesa venne completata da Luca Fancelli. Consacrata
nel 1529 la chiesa fu oggetto di un primo restauro nel 1600 e subì un
arbitrario restauro completato nel 1926, quando fu separata dal convento
che si congiungeva sul lato destro e furono aggiunte le due scalinate in
facciata, trasformando due finestre in portali.
Il tempio è ora adibito a famedio dei caduti per la Patria.
BASILICA DI SANT'ANDREA

La basilica concattedrale di Sant'Andrea è la più grande chiesa


di Mantova. Opera di Leon Battista Alberti nello sviluppo
dell'architettura rinascimentale, venne completata molti anni
dopo la morte dell'architetto. Conserva la più grande reliquia
della Cristianità : i Sacri Vasi contenenti il sangue di
Gesù .Nella sua cripta si conservano infatti i due reliquiari di
terra intrisa di sangue di Cristo, che avrebbe portato a Mantova
il soldato romano Longino.
FINE

Gianluca La Via; Alessandro Fontana;


Dario Spartano; Antonino Tramontano;
Christian Di Gregorio; Antonio Ruocco;

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