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LA SCUOLA

FASCISTA

ILENIA STEFANIA
3B
SITUAZIONE POST GUERRA

L’Italia aveva una


popolazione di circa 37 L’Italia era uno tra gli stati con più
milioni di persone, era analfabeti
un paese agricolo e con
molti analfabeti

Nel 1921 tra i giovani il 25% dei


maschi era analfabeta e il 31%
delle ragazze era analfabeta
LA RIFORMA SCOLASTICA GENTILE «FASCISTISSIMA» Orientamento scolastico

Scuole medie
La scuola è Viene rafforzata la gerarchia senza sbocchi
Scuole elementari
sottoposta al all’interno degli istituti
• Scuola
controllo statale
Rettori (per l’università) Scuole medie con complementare
sbocchi • Scuola
Presidi (per la scuola media) femminile
Direttori (per la scuola • istituto tecnico
elementare) professionale
• ginnasio/liceo classico o
Gli insegnanti vengono scientifico
selezionati per mezzo di • istituto magistrale
concorsi pubblici
Gentile si dimise dal ministero nel 1924; l’anno
successivo iniziò un altro processo di rinnovamento delle
leggi scolastiche, indirizzato a una progressiva
militarizzazione della scuola, ma anche a riparare alcuni Nel 1926 fu creata l’Opera Nazionale Balilla
errori della Riforma Gentile: la scuola complementare fu e nel 1929 il ministero divenne " Ministero
trasformata in "scuola secondaria di avviamento al lavoro" dell’Educazione Nazionale"
(leggi del 1929/30/31) e più tardi fu istituita la «scuola
media unica»

LA FASCISTIZZAZIONE

Nel 1935 divenne ministro dell’Educazione


Nazionale De Vecchi, uno dei quadrumviri. De Vecchi estese il controllo dello stato su tutti i
I professori antifascisti furono manuali scolastici in uso nelle scuole medie.
inesorabilmente eliminati e nel 1936 De Nacquero nuovi programmi che introducevano la
Vecchi sollevò molti insegnanti non iscritti cultura militare. Del resto già nel 1934 un accordo
al Partito tra Guf (Gruppi Universitari Fascisti) e Milizia
aveva gettato le basi di un addestramento militare
nell’istruzione media e secondaria
Il 1939 è l’anno decisivo per una seconda
importante svolta scolastica: il ministro
Giuseppe Bottai fa approvare dal Gran
Consiglio del Fascismo la "Carta della
Scuola", con la quale si stabiliscono
principi, fini e metodi per la realizzazione
integrale dello stato fascista che mira
soprattutto alla formazione della "coscienza
umana e politica delle nuove generazioni".
Essa garantirsi il consenso di massa
necessario e dislocare gli alunni nelle
direzioni consone alla loro situazione
sociale e alle esigenze economiche e
politiche dell’Italia fascista

Bottai nel 1938 introdusse provvedimenti


antisemiti nella scuola con una circolare del 6
agosto egli raccomandò ai Provveditori la
massima diffusione nelle scuole primarie della
rivista "Difesa della Razza"
DISPOSIZIONE INTERNA DELLA SCUOLA

I balila
Classi con disposizioni del
periodo
Quaderni e pagelle ben organizzati

Date importanti e giorni festivi del periodo


SUI MURI: Il crocifisso tra i ritratti del re e del duce, la bandiera,
LE CLASSI una targa di bronzo in onore del Milite Ignoto, il Bollettino della
Vittoria, cartelloni per l’insegnamento, carte geografiche, ritratti di
uomini illustri

LA CLASSE: Lavagne di ardesia con i portagessetti, la


cattedra, i banchi, un armadio

I BANCHI: I banchi erano in genere a due o tre posti, di legno,


con in alto sulla destra, il buco per il calamaio di vetro. Non si
usavano zainetti, ma borse di tela o di pelle, a seconda delle
possibilità delle famiglie oppure si tenevano legati i libri con un
elastico

ALUNNI PER AULA:


1926-1927       39 alunni per aula
1931-1932       48 alunni per aula
1940-1941       46 alunni per aula
• 28 ottobre Marcia su Roma (giorno di vacanza)
LE DATE IMPORTANTI E I GIORNI DI
• 31 ottobre Giornata del risparmio
FESTA • 1-2 novembre Commemorazione dei defunti (vacanza)
• 4 novembre Anniversario della Vittoria (vacanza)
• 9 novembre Morte di Vittorio Emanuele II
• 11 novembre Compleanno del Re (vacanza)
• 5 dicembre Anniversario della rivolta di Balilla contro gli
I ragazzi dovevano tenere presenti tre calendari Austriaci a Genova
diversi: quello solito che inizia il 1° gennaio, quello • 2 dicembre Giornata della madre e del bambino
scolastico che cominciava in settembre e quello
fascista che usava numeri romani, era obbligatorio • 6 gennaio Befana fascista (vacanza)
in tutti i documenti ufficiali e iniziava il 28 ottobre • 8 gennaio Compleanno della Regina Elena (vacanza)
1922, indicato come anno I dell’Era Fascista. Il • 11 febbraio Firma dei Patti Lateranensi
libro della terza classe elementare elencava le date • 23 marzo Fondazione dei Fasci di Combattimento (vacanza)
che l’insegnante doveva ricordare in classe con • 19 aprile Giornata contro la tubercolosi
un’apposita spiegazione e con l’assegnazione di un
tema • 21 aprile Natale di Roma e festa del lavoro (vacanza)
• 25 aprile Anniversario della nascita di Guglielmo Marconi
• 5 maggio Gli italiani entrano in Addis Abeba
• 7 maggio Festa dell’Impero (vacanza)
• 24 maggio Entrata in guerra dell’Italia nel 1915 (vacanza)
• 9 giugno Festa dello Statuto Altri giorni di vacanza previsti
erano: il Capodanno, San Giuseppe (19 marzo), l’Ascensione, il
Corpus Domini, San Pietro e Paolo, l’Immacolata Concezione (8
dicembre), Natale e tutte le domeniche.
QUADERNI E PAGELLE

Il quaderno era uno strumento importante della vita


scolastica. Vi erano il quaderno di bella copia dalle
copertine più sobrie, in carta pesante e quello di brutta
copia, riconoscibile dalla copertina più illustrata e
dalla carta di minor pregio. I soggetti delle
illustrazioni erano vari: soldati e legionari romani,
imprese in Etiopia, oppure a sfondo patriottico. Non
mancavano poi le collezioni di quaderni celebrativi
dedicati alla Marina o all’Aviazione italiana. La
pagella fino all’anno scolastico 1928-1929 veniva
stampata dal Provveditore generale dello stato, lo
scolaro la comprava dal tabaccaio al prezzo di cinque
lire. Dopo questa data, la pagella diventò «fascista»,
con motivi che esaltavano la gioventù fascista
OGGI

IERI
I BALILA I bambini maschi fascisti erano suddivisi dai 4 agli 8 anni in Figli della Lupa, Balilla
dagli 8 agli 11 anni, Balilla Moschettieri dai 12 ai 13 anni, dai 14 ai 15 anni in
Avanguardisti e in Avanguardisti Moschettieri dai 16 ai 17 anni. Le femmine erano
invece organizzate in Figlie della Lupa dai 6 agli 8 anni, Piccole Italiane dagli 8 ai 14
anni e Giovani Italiane dai 14 ai 18 anni. Esisteva inoltre un’alternativa ai Balilla: i
marinaretti, un’istituzione pre-marinara alla quale si accedeva dopo aver ottenuto il
nulla osta dalla propria Legione di appartenenza.

La divisa di un Figlio della Lupa era composta da un fez in lana nera, camicia di tipo
sportivo di cotone nero, con cinturone color bianco che raccoglieva le due bretelle,
pantaloni in lana grigio-verde, di media lunghezza, calzettoni in lana grigio-verde con due
righe nere sulle rovesce e scarpe nere in cuoio.

L’abbigliamento classico di un Balilla era costituito dalla classica camicia nera, fazzoletto azzurro,
pantaloni grigioverde, fascia nera, fez e infine un paio di scarponi di color marroncino. Le ragazze
invece, ricevevano un insegnamento “adatto” alla loro età e al loro sesso, in quanto future donne della
società fascista. Di conseguenza le loro attività comprendevano corsi di taglio e cucito, di ricamo, corsi
di igiene, pronto soccorso, economia domestica ed esercizio fisico
INSEGNAMENTO MASCHILE

INSEGNAMENTO FEMMINILE

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