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I Combustibili Fossili

Un problema globale
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Cosa sono? Quali sono? Effetti Alternative
Cosa sono
01 i combustibili fossili?
Per più di un secolo, i combustibili fossili hanno generato
la maggior parte dell'energia necessaria per alimentare le
nostre macchine, dare energia alle nostre attività e
mantenere le luci nelle nostre case. Ancora oggi
forniscono circa l'80% delle nostre fabbisogno energetico.

L'uso di combustibili fossili per l'energia ha comportato


un enorme peggioramento sull'umanità e l'ambiente,
dall'inquinamento dell'aria e dell'acqua, al riscaldamento
globale.

Ecco uno sguardo a ciò che sono i combustibili fossili,


cosa ci sono costati, e perché è ora di muoversi verso un
futuro energetico pulito.
Il significato

Con il termine combustibili fossili si intendono tutti quei


combustibili che derivano dalla trasformazione di sostanza
organica, secondo reazioni naturali sviluppate in milioni di anni.

I principali idrocarburi sono il petrolio, il carbone e il gas


metano. Si tratta di materiali che richiedono tempi lunghissimi
per essere prodotti e che rimangono seppelliti sotto Terra durante
le successive ere geologiche.

Essi rappresentano oggigiorno la principale fonte energetica


sfruttata dall’umanità grazie ad alcune importanti caratteristiche
che li contraddistinguono: hanno un elevato rapporto
energia/volume, sono facilmente trasportabili ed
immagazzinabili, costano relativamente poco
02QUALI SONO?
02

CARBONE PETROLIO GAS NATURALE


CARBONE
Con il termine carbone (o carbon fossile) si intende generalmente un
combustibile fossile solido, estratto da miniere sotterranee o a cielo
aperto, direttamente utilizzabile come combustibile.

Tecnicamente il carbone è una roccia sedimentaria costituita dai


resti modificati di accumuli vegetali che si trovano più o meno in
profondità nella crosta terrestre. La sua formazione avviene nel corso
di millenni attraverso il processo di carbonizzazione, cioè di
fossilizzazione di resti vegetali nei quali, anche grazie a particolari
situazioni di pressione e temperatura, si riduce la presenza di alcuni
elementi chimici (in particolare idrogeno e ossigeno) e aumenta la
concentrazione di carbonio.
Proprio il tenore di quest’ultimo elemento chimico è il
principale fattore distintivo delle varie tipologie (o classi) di
carboni fossili. Le principali sono: torba, lignite, litantrace e
antracite.

- La torba è la forma più recente di carbone fossile, quella


con minore concentrazione di carbonio (inferiore al 60%) e
maggiore presenza di acqua.

- La lignite comprende vari tipi di carbone fossile con


rilevanti differenze qualitative. Contiene spesso accentuate
percentuali di zolfo, è ricca di acqua ed è igroscopica
(assorbe l’umidità atmosferica tendendo a decomporsi).

- Il litantrace è storicamente il carbone fossile per


antonomasia, quello più utilizzato nella rivoluzione
industriale del XIX secolo. Si usa per numerosi impieghi,
dalla combustione diretta alla produzione di gas illuminante.

- L'antracite rappresenta il tipo di carbone fossile di più


antica formazione e più pregiato: nero, compatto, lucido e
privo di umidità, ha un contenuto di carbonio che può
superare il 90%
PETROLIO
Il petrolio, olio di pietra (dal latino petra e oleum) è un liquido denso,
vischioso, dall’odore caratteristico e di colore variante da giallo-bruno a
nerastro. È costituito da una miscela di idrocarburi naturali liquidi (olio) e,
in proporzione molto minore, gassosi (gas naturale) e solidi (bitumi e asfalti).

Anche se inizialmente il combustibile più utilizzato era


senza dubbio il carbone, a partire dal XXI secolo quasi il
90% del fabbisogno globale di combustibile era coperto
dal petrolio. È intorno agli anni ’70, con la crisi energetica
mondiale, che l’opinione pubblica ha incominciato a
sensibilizzarsi sul problema delle scorte di questo
combustibile, destinato ad esaurirsi in conseguenza ad
un impiego inadeguato.
Il principale vantaggio offerto dal petrolio è relativo alla
notevole facilità di trasporto e al suo ottimo potere
energetico, utilizzabile anche da veicoli.

Dal punto di vista chimico esso è composto da una


miscela di idrocarburi, molecole contenenti idrogeno e
carbonio, e di acqua, le cui percentuali dipendono dal
giacimento da cui viene estratto.

Esistono centinaia di petroli differenti, la cui resa è


strettamente collegata alle diverse composizioni in
funzione soprattutto della loro acidità. Anche questo
combustibile deriva dalla trasformazione di materiali
biologici in decomposizione, come organismi unicellulari
marini, vegetali e animali, rimasti sepolti nel sottosuolo
per centinaia di milioni di anni.

In seguito all’inarrestabile sovrapposizione dei sedimenti


si è probabilmente verificato un innalzamento della
temperatura fino a 150 gradi, con conseguente
degradazione termica della materia.
Il petrolio dà lavoro
Le più grandi aziende del mondo sono legate direttamente o indirettamente al
petrolio. A parte le vere e proprie aziende petrolifere, ci sono le aziende del settore
aeronautico,
meccanico, automobilistico che dipendono
interamente dal petrolio.

Il petrolio non è solo una fonte di energia, ma anche una


materia prima per la creazione di materiali come la
plastica. Il 10% del barile di petrolio viene impiegato per
produrre materie prime utilizzabili nella chimica.

Il fatto che il petrolio sia un bene economico, lo rende


appetibile per gli investitori che ovviamente possono
finanziare dei piani di crescita per diverse comunità. Ci sono intere regioni
modificate economicamente dall’impatto del petrolio, sia per quanto riguarda
l’estrazione, sia per lo stoccaggio e la lavorazione. Si crea una filiera di posti di
lavoro affiancata a piani di sviluppo e investimenti di lungo termine, determinati
proprio dai proventi ricavati.
GAS NATURALI
Il gas naturale è una miscela di gas, composta quasi interamente da
metano, a cui si aggiungono piccolissime quantità di altri gas (etano,
propano, butano, anidride carbonica e azoto). Nell’uso comune, spesso
si parla di metano come sinonimo di gas naturale. I gas naturali sono
generati da formazioni geologiche e sono connessi ai giacimenti di
carbon coke o di petrolio.

Derivante dalla decomposizione anaerobica di materiale organico, il


gas naturale viene considerato un combustibile fossile come carbone e
petrolio.

Le principali fonti da cui deriva sono:


- giacimenti di gas naturale
- decomposizione di materiali in ambiente liquido
- digestione negli animali
- esalazioni nelle paludi
- trasformazione di materiali solidi nelle discariche
- attività vulcanica
Il gas è più leggero dell’aria, incolore e inodore: il
caratteristico cattivo odore è dato da apposite sostanze
chimiche (i mercaptani), aggiunte per consentire di
individuare rapidamente le fughe. L’energia è estratta dal gas
principalmente attraverso la combustione, che però avviene
solamente quando la presenza di gas nell'aria è compresa tra il
5% e 15%.

Il gas è una fonte di energia che si è diffusa in Italia e in


Europa a partire dagli anni Cinquanta grazie alla sua
economicità e all’abbondanza delle sue riserve. Oltre
all’utilizzo domestico, per ottenere acqua calda e per cucinare,
il gas naturale è infatti utilizzato dalle industrie nei processi
produttivi e soprattutto dalle centrali elettriche per la
generazione di corrente. Basti pensare che circa metà
dell’energia elettrica prodotta in Italia proviene da centrali
alimentate a gas.
03 Problematiche
Alcuni dei problemi

Combustione Del Il petrolio inquina


Carbone l’ambiente

Il petrolio è una I giacimenti di gas non


risorsa limitata sono infiniti
COMBUSTIONE DEL CARBONE
E’ il carbone tra tutti i combustibili fossili quello che minaccia di più la
nostra salute rilasciando in atmosfera, nei terreni e nelle acque, le maggiori
quantità di inquinanti a parità di energia prodotta, oltre ad essere la principale
minaccia per il clima del pianeta, visto che le emissioni di CO2 provenienti
dalla combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle del
petrolio e del 70% superiori a quelle del gas naturale.
La combustione del carbone costituisce inoltre una delle principali cause
d’inquinamento da mercurio, elemento che si accumula nell’ambiente ed è
estremamente tossico per tutte le specie viventi.

Sull’uomo, dosi elevate il mercurio possono avere effetto letale, ma anche dosi
relativamente ridotte possono provocare impatti molto negativi sullo sviluppo
neurologico. Il mercurio è, infatti, considerato un potente neurotossico per lo
sviluppo del nascituro. Questo pericoloso contaminate tende ad accumularsi
nei pesci e, soprattutto, nei molluschi come i frutti di mare.
Il petrolio è una risorsa limitata
Per definizione il petrolio è una risorsa limitata, non
rinnovabile. Ciò che consumiamo viene disperso. Solo il
riciclo della plastica, delle gomme e degli oli consente di
riutilizzarne una parte. Ma il carburante viene
trasformato nel motore a scoppio in moto che serve a far
andare le macchine e gli aerei.

Come combustibile fossile è limitato perché non si forma e


non si rinnova nel breve periodo. Per formarsi, i giacimenti di
petrolio hanno impiegato milioni di anni e derivano da tutto il
materiale organico precedente. Non è un caso che ormai ci
stiamo affidando alle energie alternative (ad esempio con l’auto
elettrica, o ibrida).
Il petrolio inquina l’ambiente

Il petrolio è uno dei massimi responsabili dell’inquinamento


ambientale. I casi di inquinamento di massa sono numerosi.
Milioni di litri di petrolio ogni anno finiscono in mare a causa
delle perdite delle petroliere o semplicemente per incidenti alle
piattaforme, come quello gravissimo occorso nel 2010 con lo
sversamento della Deepwater Horizon, nel Golfo del Messico.

Il petrolio è un agente fortemente inquinante, mette in serio


pericolo interi ecosistemi e inquina le falde acquifere. A ciò si
aggiungano le emissioni prodotte dall’energia petrolifera, come
gli scarichi delle auto e degli aerei.
Il petrolio è un rischio per la salute

Le polveri sottili presenti nell’atmosfera sono riconducibili agli


scarichi delle auto, che si muovono grazie alla benzina o al gasolio.

La combustione non è un processo a costo zero.

L’energia prodotta ha dei residui che creano monossido di carbonio


e anidride solforosa, entrambi dannosi
per la salute dell’uomo e degli animali. Immissioni
di questo tipo, in dosi elevate, sono mortali.
I GIACIMENTI DI GAS NON
SONO INFINITI

il principale problema del settore è la reperibilità della materia


prima. I giacimenti di gas naturale, in effetti, non sono infiniti. Sono
attualmente molto limitati e concentrati soprattutto in Medio Oriente
e Russia.

l’estrazione, nei luoghi dove si trova il gas naturale, riduce la


pressione nella riserva sotterranea, danneggiando l’ecosistema. I
corsi d’acqua, la rete idrica e quella fognaria. (Potrebbe anche causare
cedimenti nelle fondamenta degli edifici.)
dev’essere necessariamente trasportato, oppure veicolato tramite delle
apposite infrastrutture. Tutto questo genera ulteriore inquinamento.
Consumo globale dei combustibili
fossili

Gas

Petrolio

Carbone
04Alternative
I combustibili fossili sono a oggi la principale fonte di
energia dell’intero globo ma rappresentano anche la
principale causa di gas serra, responsabili di fenomeni
ambientali come l’effetto serra, le piogge acide e il
surriscaldamento globale.

Un’alternativa a questa fonte di energia inquinante è il


biocombustibile.

Cos’è il Biocombustibile

Il biocombustibile è un combustibile solido, liquido o


gassoso ottenuto da biomasse come grano, mais,
bietola e canna da zucchero. Provenendo da una risorsa
rinnovabile, è potenzialmente sempre disponibile.
Questi combustibili sono spesso utilizzati come carburanti
per i trasporti.
I Paesi che per ora hanno puntato di più sullo sviluppo di
questa tecnologia sono USA, Brasile, Francia, Svezia e
Germania.
I più famosi biocombustibili sono:

il bioetanolo
il biodiesel
il biometanolo
il biodimetiletere
gli idrocarburi sintetici
il bioidrogeno
gli olii vegetali
il biogas

Andiamo a scoprire le applicazione dei principali


biocombustibili
Olio Vegetale Bioetanolo

viene utilizzato per alimentare i veicoli diesel, ma può Il bioetanolo, come l’olio vegetale, non può essere usato
provocare guasti all’impianto di iniezione e al motore se non puro nei motori a benzina.
miscelato al carburante classico. Questo combustibile può essere aggiunto nelle benzine per
una percentuale che può arrivare fino al 20%, se però si
A seconda del motore diesel utilizzato è possibile miscelare apportano modifiche tecniche al motore è possibile arrivare
al gasolio una percentuale di olio che va dal 5% al 30% anche ad utilizzarlo al 100%.
nella stagione invernale, e dal 30% al 70% in quella estiva.
Il problema principale consiste nel fatto che l’olio deve Uno studio della General Motors effettuato in Brasile
entrare nel motore a temperature superiori al gasolio fossile sembrerebbe aver dimostrato la possibilità di produrre
e ne diminuisce lievemente il rendimento. Questo problema bioetanolo a costi competitivi rispetto al prezzo di mercato
è presente perchè i motori diesel attualmente in commercio della benzina.
sono ottimizzati per il funzionamento con il gasolio di
origine fossile.
Biometanolo Biodisel

Il biometanolo ha molte applicazioni in ambito industriale, Il biodiesel è un biocombustibile liquido, ottenuto


come solvente per grassi, olio, resina, colorante, ecc. interamente da olio vegetale, con una viscosità simile a
quella del gasolio.
Per quanto riguarda invece il suo impiego da carburante per
autotrazione, risulta essere un combustibile paragonabile Il biodiesel può essere teoricamente utilizzato nei moderni
alle benzine tradizionali, inoltre si può impiegare nella motori diesel riducendo le emissioni di polveri sottili fino al
produzione del biodiesel. 65%, ma la garanzia sul veicolo per molte case
automobilistiche, risponde sino ad una miscela del 30% di
Gli svantaggi principali che limitano l’uso del biometanolo biodiesel e 70% da gasolio.
come carburante riguardano gli elevati prezzi di stoccaggio
e di trasporto.
Fine

Luca Maisto
Anna Puzone
Nunzia Barretta
Aurora d’Ario
Alessia Muscetti

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