Sei sulla pagina 1di 4

Charles Darwin

La sua vita e la selezione naturale

Camilla Rizzo - Lisa Puzzer


LA SUA VITA E IL VIAGGIO DEL BEAGLE
Charles Darwin nacque il 12 febbraio 1809 a Shrewsbury, nell’Inghilterra meridionale, in una
famiglia di studiosi dei fenomeni naturali. Darwin da bambino era molto curioso e da ragazzo
restò affascinato dalla selezione artificiale, ovvero la tecnica con cui gli allevatori creano
nuove varietà di animali. Nel corso della sua vita fu molto influenzato dalle idee di scienziati
come Lyell, il fondatore della geologia moderna.

A 22 anni Darwin si imbarcò come naturalista a bordo del Beagle, cioè una nave che doveva
fare il giro del mondo. Questo viaggio durò circa 5 anni, nei quali Darwin osservò molti
fenomeni naturali di cui parlò poi in alcuni dei suoi libri. La tappa fondamentale del suo
viaggio, fu la visita alle isole Galapagos definite da lui come “un laboratorio naturale” perché
qui studiò le caratteristiche di alcune specie che vivono isolate dal mondo.
Durante questo viaggio, Darwin iniziò a sviluppare le idee che nei decenni successivi
avrebbero portato alla sua teoria dell’evoluzione.
LA SELEZIONE NATURALE
La vita come la conosciamo oggi è il risultato di una evoluzione e i fossili ne sono la dimostrazione, perché ci mostrano
che in passato sono vissuti organismi molto diversi da quelli di oggi e anche specie estinte.
Il termine “evoluzione” indica il fatto che nel corso del tempo le specie
viventi hanno subito una serie di cambiamenti.
Fino al Settecento si credeva che la Terra non avesse più di 6000 anni, sulla base dei testi religiosi.
Infatti sembrava quasi impossibile che in così breve tempo la Terra avesse potuto subire tutte le trasformazioni indicate dai
fossili. E’ grazie alla nascita di
una nuova scienza, la geologia, che si è capito che la Terra in realtà, è molto più antica.
Tra tutte le spiegazioni scientifiche delle osservazioni sui viventi, la migliore è quella formulata da Darwin nel 1859, nel suo
libro intitolato “L’origine delle specie”. Le osservazioni più importanti sono le seguenti:
-La varietà dei fossili e la loro presenza in strati geologici diversi;
-La nascita di nuove specie a partire da specie già esistenti;
-L’estinzione di specie che vivevano sulla Terra nel passato;
-La presenza di caratteri omologhi, cioè organi molto simili in specie diverse tra loro;
-La biodiversità, ossia l’enorme varietà di organismi presenti nel nostro pianeta.
Alla base della teoria di Darwin c’è l’idea della selezione naturale: nella lotta per l’esistenza
sopravvive chi è meglio adattato all’ambiente. La
natura limita l’espansione di tutte le popolazioni, quindi soltanto chi sopravvive e diventa adulto,
riuscirà a riprodursi e a trasmettere ai figli le proprie caratteristiche. Per trovare il cibo
di cui hanno bisogno, per evitare i predatori e per resistere alle malattie, gli organismi devono
possedere caratteristiche fisiche e di comportamento adeguate. Gli adattamenti degli
organismi emergono spontaneamente, grazie alla variabilità genetica che esiste all’interno delle
popolazioni. Questa variabilità intraspecifica, cioè
interna alla specie, ha origine genetica ed è dovuta a due fattori:
-Il mescolamento dei geni, la meiosi produce gameti
con combinazioni diverse del DNA dei genitori per cui ogni nuovo individuo che nasce ha geni
diversi da quelli dei fratelli; -Le mutazioni, ovvero cambiamenti casuali e imprevedibili del
DNA che avvengono durante la vita di un individuo.
In questo modo, la natura seleziona gli organismi e nel tempo le popolazioni
cambiano, diventando sempre meglio adattate all’ambiente in cui vivono. Secondo la teoria di
Darwin questa selezione naturale è il meccanismo che determina e guida l’evoluzione della specie.

Potrebbero piacerti anche