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Occorre
pensare che
nel
microcosmo
atomico le
regole del
gioco siano
diverse dal
consueto…
Postulati di Bohr
• Postulato sullo stato stazionario
Gli elettroni si muovono nell’atomo su orbite preferenziali dette
orbite stazionarie caratterizzate ognuna da una determinata quantità
di energia (livelli energetici); in queste condizioni non emettono
energia sotto forma di onde elettromagnetiche
• Postulato sullo stato eccitato
Si verificano emissioni di energia sotto forma di onde
elettromagnetiche solo quando un elettrone salta da un’orbita
stazionaria ad energia maggiore ad un’altra ad energia minore
Il modello atomico che ne deriva è rappresentato da orbite circolari
concentriche intorno al nucleo per l’esistenza delle quali Bohr impose
la condizione quantistica:
mvr = n ∙ h / 2π
n é un numero naturale
n viene chiamato numero quantico principale
mv è il momento angolare dell’elettrone rotante
r è la distanza dal centro di rotazione
h è la costante di Planck
La frequenza della radiazione emessa è determinata dalla teoria dei quanti
ΔE= hν
Prima di proseguire occorre fare
qualche precisazione
Occorre chiarire:
1) La natura dualistica della luce
2) La luce come onda elettromagnetica
3) La luce e la teoria dei quanti
Come Bohr ci ha insegnato…
per parlare di elettrone e di moto
dell’elettrone intorno al nucleo
dobbiamo lasciare la fisica classica…
La natura dualistica della luce
Sulla natura della luce si è discusso per secoli…
Nel 1600 Newton sosteneva che la luce fosse formata da
«uno sciame di particelle infinitesime» che si
propagavano in linea retta e in tutte le direzioni dello
spazio
Per contro Huygens, fisico olandese suo contemporaneo,
sosteneva che la luce aveva comportamento ondulatorio
e si propagava nello spazio come un’onda
La luce come onda elettromagnetica
c= λ∙ν
Lo spettro elettromagnetico
Riassume l’insieme delle frequenze delle
onde elettromagnetiche, che vengono
divise in base alla frequenza ed alla
lunghezza d’onda in diversi tipi di
radiazione
La radiazione che
raggiunge la superficie
terrestre…
…è composta da un insieme di onde
elettromagnetiche di diversa λ, ma
più della metà delle onde totali è
costituita dalle
RADIAZIONI VISIBILI
390-700nm
La luce è un’onda
elettromagnetica
(così come le onde radio,
le microonde, i raggi X,….)
La velocità di propagazione delle onde
elettromagnetiche nel vuoto è
c = 3 · 108 m/s
Fenomeni caratteristici delle
onde
Interferenza
Riflessione
Rifrazione
Diffrazione
In fisica la riflessione è il fenomeno
per cui un raggio luminoso, che si
propaga lungo l'interfaccia tra
differenti mezzi, subisce una
deviazione e cambia di direzione.
La rifrazione è la deviazione subita da un'onda che ha luogo
quando questa passa da un mezzo a un altro nel quale la
sua velocità di propagazione cambia.
la rifrazione avviene quando una onda luminosa passa da un
mezzo a un altro avente un indice di rifrazione diverso
Sul bordo dei due mezzi, la velocità di fase dell'onda è
modificata, cambia direzione e la sua lunghezza d'onda è
aumentata o diminuita.
Per esempio, i raggi di luce si rifrangono quando entrano o
escono dal vetro
La dispersione dimostra come la luce (per esempio la luce solare) sia
policromatica, cioè formata da un insieme di radiazioni monocromatiche
di diversa λ e ν
Dipende dal diverso grado di rifrazione che tali componenti subiscono
incidendo obliquamente su un prisma di vetro trasparente
Facendo incidere un fascetto di luce
su uno schermo munito di un
forellino con un diametro dell’ordine
di grandezza di λ della luce incidente,
l’immagine che si raccoglie su uno
schermo non appare come un unico
punto luminoso ma come un insieme
di anelli concentrici luminosi e
oscuri.
Si produce un sistema di onde
circolari intorno al forellino.
Diffrazione
delle onde
marine alla
imbocca-
tura di un
porto
Più interessante è quanto avviene quando un fascio luminoso
incontra due fenditure di dimensioni paragonabili a quelle della
lunghezza d'onda del fascio.
Le due fenditure si comportano come due sorgenti puntiformi di luce.
Cosa si vede su un muro posto oltre le due fenditure?
Punto per punto si devono andare a sommare gli effetti delle onde
che si propagano dalle due fenditure (principio di sovrapposizione).
Quando le due onde arrivano sul muro avendo percorso cammini
aventi la stessa lunghezza o cammini che differiscono per un numero
intero di lunghezze d'onda (λ, 2λ, 3λ) avremo che le creste
provenienti da una fenditura si sommano alle creste provenienti
dall'altra fenditura.
In questo caso si raddoppia l'ampiezza dell'onda e sul muro vediamo
luce (l'interferenza è detta costruttiva).
Quando invece le due onde arrivano sul muro dopo aver percorso
cammini aventi lunghezze che differiscono per un numero semintero
di lunghezze d'onda, ossia λ / 2, 3 λ / 2, 5 λ / 2, la cresta che proviene
da una fenditura incontra il ventre che proviene dall'altra fenditura.
I due effetti si sommano e sul muro vediamo buio: parliamo in questo
caso di interferenza distruttiva. Le zone di buio si alternano alle zone
di luce e si crea così una figura di frange d'interferenza.
Finora abbiamo dimostrato
che la luce è radiazione che si
propaga come un’onda…
…ma è proprio così?
La luce e la teoria dei quanti
In fisica il quanto
(dal latino quantum che significa quantità)
è la quantità elementare discreta e
indivisibile di una certa grandezza
Max Planck
Nobel per la Fisica 1918
l’energia legata ad una radiazione di
frequenza ν non può assumere un valore
qualsiasi ma soltanto un multiplo intero di un
valore minimo tale che
E = h∙ν
L’idea del quanto fu formulata per la prima
volta da Max Planck nel 1900
L’energia E dei fotoni è direttamente
proporzionale alla frequenza ν
secondo la relazione:
E=h∙ν
h è la costante di Planck, il cui valore è:
h = 6,63·10–34J · s
Fotone
de Broglie cercò di fare una sintesi fra i due rami della fisica
mediante la famosa relazione
λ = h/mv
riuscì a riunire, con la mediazione della costante di Planck,
le caratteristiche di una particella (massa e velocità)
con la grandezza più caratteristica dell’onda (la lunghezza d’onda)
A ciascun fotone
corrisponde un’onda la cui
lunghezza è espressa dalla
relazione di Planck
E=h∙ν
ν= c/λ
Dalla relazione di Einstein
sappiamo che
E=m ∙c2
Dunque
λ=h/mc
Questa relazione collega
le proprietà corpuscolari
dei fotoni alle proprietà
ondulatorie
Le onde e.m. si muovono nel vuoto alla velocità c